L’ipocrita
nel
Vecchio
Testamento
era
un
personaggio
che
si
mascherava
ad
arte,
anche
nell’abbigliamento,
per
non
essere
riconosciuto.
Era
mandato
in
mezzo
alla
gente
per
parlar
male,
offendere,
insultare.
Poi
tolta
la
maschera
andava
a
pregare
nei
primi
banchi
nel
tempio.
Nell’ipocrita
c’è
una
malignità
che
non
ha
confini,
in
quel
modo
si
distrugge
una
persona,
ecco
perché
Gesù
non
riesce
a
perdonare
coloro
che
falsificano.
Sparlare
e
calunniare
è
la
peggior
cosa
che
possiamo
fare,
quando
lo
sentiamo
dagli
altri
e
non
interveniamo,
siamo
complici
della
peggiore
specie
umana.
Oggi
possiamo
fare
la
parte
dell’ipocrita
nascosti
in
casa
nostra,
telefonando,
denunciando,
accusando,
come
possiamo
poi
andare
in
chiesa
davanti
alla
SS.
Trinità?
È
vomitevole.
Meglio
dire
una
preghiera
in
meno
e
fare
un
esame
di
coscienza
in
più.
Un’altissima
percentuale
delle
nostre
preghiere
sono
fine
a
sé
stesse,
dette
per
interessi
personali
e
non
per
chiedere
al
Signore
la
forza
di
non
commettere
altri
errori.
L’ipocrita
è
un
infame,
un
puzzolente,
un
disgustoso,
è
più
dignitoso
colui
che
ci
sputa
in
faccia.
Quando
entra
in
chiesa
è
un
cadavere
ambulante
perché
spiritualmente
è
già
morto.
Dissociamoci
quasi
con
repulsione
dalle
persone
che
sparlano.
Con
Dio
non
si
scherza,
dobbiamo
essere
sinceri
e
amare
il
prossimo.
Ci
mettiamo
la
maschera
quando
critichiamo
un
nostro
fratello,
se
fosse
presente
ci
sentiremmo
come
“un
verme”,
non
avremmo
nemmeno
il
coraggio
di
confermare
quello
che
stavamo
dicendo.
Cerchiamo
di
indebolire
la
nostra
voglia
di
criticare
e
di
aumentare
il
desiderio
di
bene
verso
quelli
che
non
si
comportano
correttamente.
Tanti
si
sono
tolti
la
vita
perché
condannati
da
tutti
senza
conoscere
la
verità.
In
separata
sede
e
con
mitezza,
possiamo
correggere
le
persone
che
sbagliano,
l’abbiamo
mai
fatto?
Basta
una
piccola
azione
per
dare
un
aiuto
a
una
persona
che
è
con
l’acqua
alla
gola.
I
giudizi
in
malafede
feriscono
l’anima,
colui
che
non
ha
la
malignità nel cuore giustifica qualsiasi comportamento.
NON SI È FATTA PROVOCARE
Come
può
Maria
Santissima
da
sola
resistere
ad
ogni
attacco
malvagio
e
vincerlo?
La
Madonna
ha
vinto
tutte
le
eresie
del
mondo
perché
non
ha
accettato
la
provocazione.
Non
ha
fatto
trasparire
alcun
malumore,
ha
taciuto
e
obbedito,
non
si
è
mai
lamentata.
Ci
ha
insegnato
che
è
possibile
resistere
a
tutte
le
insinuazioni,
però
bisogna
accettarle.
Possiamo
vincere
subito
la
battaglia
non
reagendo
e
c
onsiderando
perfetta
letizia
quando
subiamo
ogni
sorta
di
prova.
Se
il
male
non
trova
il
terreno
fertile
si
arrabbia,
scaglia
schiere
di
nemici
contro
la
persona
buona
che
deve
subire
coloro
che
vogliono
ottenere
i
propri
interessi
(possono
essere
anche
familiari
o
amici).
Poi
la
rabbia
ci
fa
commettere
errori,
però
possiamo
imitare
la
Madonna
che
è
riuscita
a
cambiare
le
menti
di
persone
molto
dure
e
farle
passare
dal
Vecchio
al
Nuovo
Testamento
con
la
legge
dell’amore.
Il
demonio
non
è
quello
che
immaginiamo,
è
dentro
di
noi,
l’orgoglio,
le
abitudini
negative.
Il
nemico
che
dobbiamo
combattere
se
ci
guardiamo
allo
specchio
lo
vediamo,
ha
la
nostra
carta
d’identità,
è
il
nostro
gemello
dichiarato
che
ci
spinge
ad
essere
pieni
di
noi
nei
ragionamenti
e
nelle
critiche.
Chi
ha
Dio
nel
cuore
vede
Dio
nell’altra
persona
non
il
demonio,
si
dispiace
quando
fa
il
male
e
non
lo
condanna.
Come
ci
può
vedere
il
Signore
con
quello
che
diciamo
e
abbiamo
nel
cuore?
Il
nostro
modo
di
comportarci
è
una
terra
che
frana
per
la
nostra
voglia
di
imporci
e
di
dire
le
cose
secondo
la
nostra
misura.
Per
togliere
il
nemico
che
è
in
noi
dobbiamo
andare
contro
la
nostra
ragione
e
rinunciare
a
qualsiasi
cosa
come
ha
fatto
Gesù,
rinunciando
ai
suoi
poteri
e
offrendo
la
sua
vita.
Il
silenzio
che
ci
insegna
Maria
Santissima
è
operativo,
attivo,
sempre
pronto
a
intervenire,
ma
occorre
far
tacere
la
voce
della
coscienza,
dell’esigenza,
della
nostra
sensualità.
C’è
un
unico
vero
Dio
e
un’unica
vera
legge,
ma
i
falsi
teologi
propongono
una
linea
totalmente
diversa.
Solo
perché
preghiamo
ci
sentiamo
docenti
della
parola
di
Dio?
Dobbiamo
essere
fermi
sul
Vangelo
e
sui
Comandamenti,
non
seguire
l’onda
dei
tempi.
Se
uno
conoscesse
la
sapienza
non
aprirebbe
più
bocca,
davanti
alle
cose
così
contrarie
alla
verità
e
alla
caratteristica
che
Dio
ha
sempre
chiesto,
oggi
sarebbe
controproducente
mettersi
a
discutere,
diventerebbero
nemici
anche
gli
amici.
Abbiamo
mai
pregato
come
Maria
Santissima
nel
Cenacolo,
nonostante
fosse
subissata
di
insulti,
offese
e
poca
considerazione?
Per
i
più
era
solamente
la
ragazza
di
Nazareth.
Il
periodo
di
grandi
grazie
è
quando
sappiamo
accettare
i
momenti
difficili.
È
la
Madonna
che
sceglie
noi
non
il
contrario,
dobbiamo
sapere
accettare
la
croce.
Il
Signore
vuole
farci
diventare dei vincenti in virtù di Colui che ha già subito tutto questo per noi.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
L’ipocrita
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