Chiedeva
Gesù:
“
Troverò
ancora
la
fede
al
mio
ritorno?
”.
Le
nazioni
che
hanno
più
problemi
sono
quelle
che
hanno
rifiutato
deliberatamente
Dio
e
noi
consideriamo
tabù
la
sua
parola.
L’indifferenza
e
la
de-cristianizzazione
è
peggio
di
una
guerra
nucleare.
La
nostra
anima
è
contagiata
dal
male,
dall’egoismo,
dalla
superbia;
è
malata
perché
viviamo
soltanto
per
questa
vita
e
non
per
l’eternità.
Il
vero
problema
di
oggi
è
la
mancanza
di
fede,
quella
che
ci
induce
a
commettere
un
errore
e
un
peccato
dietro
l’altro
ed
aggrapparci
alle
idee
strampalate.
“
Rimarrà
un
piccolo
resto
”
e
noi
vogliamo
farne
parte?
È
verità
quello
che
ci
frulla
nella
testa
o
quello
che
Dio
ha
rivelato
ai
profeti?
Se
non
riveliamo
la
verità
siamo
anatema,
cioè
rischiamo
grosso.
Anatema
è
una
sentenza
di
maledizione
riguardo
a
una
dottrina
o
a
una
persona,
specialmente
in
riferimento
a
una
eresia.
La
parola
di
Dio
è
un
contenitore
che
trabocca
di
cose
preziose,
ma
è
come
se
questo
scrigno
non
esistesse
più
e
ne
vogliamo
riempire
uno
fasullo,
fatuo,
senza
significato.
Parlare
in
nome
di
Dio
invano
non
solo
infrange
il
secondo
comandamento
ma
diventa
per
noi
anatema.
Per
non
commettere
errori
diciamo:
“
sta
scritto
”
.
Se
non
sappiamo
rivelare
ciò
che
è
scritto
è
meglio
che
tacciamo.
I
libri
sapienziali
vengono
in
nostro
soccorso
e
ci
avvertono
di
quello
che
non
dobbiamo
fare.
Anche
i
profeti
ci
ammoniscono
a
non
vendere
l’anima
al
diavolo
per
convenienza,
cioè
la
nostra
fede,
e
a
non
vivere
di
espedienti.
Avremo
un
risultato
positivo
se
viviamo
dalla
parte
di
Dio
e
non
mettiamo
in
discussione
la
sua
parola.
Quanti
soldi
buttiamo
per
sostenere
dottrine
varie
e
peregrine
o
personaggi
che
non
hanno
alcun
senso?
E
poi
tralasciamo
i
nostri
familiari.
Dov’è
la
nostra
carità?
Facciamo
ore
di
coda
per
seguire
certe
persone
e
ci
lamentiamo
se
la
Messa
dura
qualche
minuto
in
più.
Chi
è
per
noi
il
vero
Dio?
Le
teorie
che
ci
promettevano
la
soluzione
di
tutti
i
problemi
sono
state
tutte
un
fallimento.
Se
fossimo
stati
più
attenti
nella
nostra
vita
avremmo
potuto
aiutare
molte
persone
e
anche
la
nostra
Chiesa.
I
cristiani
credibili
non
vivono
solo
per
i
diritti
ma
anche
per
i
doveri,
non
hanno
paura
di
sacrificarsi
per
gli
altri.
La
sofferenza
diventa
gioia
quando
l’accettiamo
per
Dio
perché
il
Dio
è
con
noi.
Non
è
fede
pregare
per
paura
della
guerra,
iniziamo
a
non
fare
più
le
guerre
con
le
persone che ci circondano e per meritarci la misericordia di Dio.
I CRISTIANI DI OGGI COME I FARISEI
“
Voi
fratelli
siete
stati
chiamati
a
libertà,
purché
questa
libertà
non
diventi
un
pretesto
per
vivere
secondo
la
carne,
ma
mediante
la
carità
siate
al
servizio
gli
uni
degli
altri
”,
scriveva
san
Paolo
ai
Galati.
E
noi
la
libertà
che
abbiamo
ricevuto
come
cristiani
la
viviamo
come
un
vantaggio
personale.
Gesù
è
stato
messo
in
croce
dai
religiosi
del
tempo,
dai
farisei,
che
possono
essere
paragonati
ai
cristiani
di
oggi.
Chi
è
il
fariseo?
È
un
uomo
falso,
ipocrita,
che
guarda
più
alla
forma
che
alla
sostanza
delle
azioni,
aderente
ad
una
setta
che
predominò
nella
vita
cristiana,
distinguendosi
per
un
accentuato
egoismo
etico
e
per
uno
scrupoloso
formalismo
nell’osservanza
della
legge.
È
meglio
smettere
di
parlare
in
nome
del
Signore,
di
commettere
peccato
su
peccato,
profanazione
su
profanazione.
Come
possiamo
essere
graditi
a
Dio?
Nelle
nostre
preghiere
mettiamo
sempre
al
centro
la
nostra
salute
e
i
nostri
cari,
c’è
il
nostro
io
e
non
Dio.
Siamo
stati
più
bravi
a
conservare
la
fede
o
i
nostri
interessi?
Dov’è
l’amore
verso
il
prossimo
se
dalla
nostra
bocca
escono
solo
maldicenze?
Il
fariseo
era
così
disgustoso
che
Dio
gli
ha
preferito
il
pubblicano.
Gesù
è
stato
messo
in
croce
da
coloro
che
frequentavano
il
tempio
non
da
quelli
che
brancolavano
nel
buio.
E
oggi
avviene
la
stessa
cosa
da
parte
di
coloro
che
frequentano
la
Chiesa
e
i
gruppi
di
preghiera.
Maria
Santissima
rivelò
a
Roberto:
“
Non
fate
ciò
che
non
vi
è
stato
chiesto
quando
avete
dimenticato
ciò
che
vi
è
stato
rivelato”
.
I
profeti
li
abbiamo
uccisi
mentalmente
perché
facciamo
quello
che
non
ci
è
stato
chiesto,
cioè
il
gioco
del
demonio.
Così
abbiamo
fatto
approvare
leggi
anticristiane
e
critichiamo
la
Chiesa
e
il
Papa.
Non
ci
dispiace
sapere
che
siamo
stati
noi
a
mettere
in
croce
Cristo?
Gli
atei
e
i
miscredenti
non
l’avrebbero
fatto.
Il
peccato
più
grande
è
la
mancanza
d’amore
che
porta
a
criticare,
a
giudicare,
a
non
perdonare
e
a
far
parte
di
una
setta
religiosa
senza
rendercene
conto.
La
vita
cristiana
è
una
lotta
contro
gli
spiriti
del
male.
Ma
noi
siamo
così
ingenui
che
cadiamo
nelle
sue
trappole
con
troppa
facilità.
Non
si
difende
il
bene
con
la
rabbia
e
ma
amando
perché
il
resto
lo
fa
Signore.
La
nostra
difesa
è
la
parola
di
Dio
che
ci
viene
in
aiuto
in
tutti
i
momenti
della
nostra
vita.
Non
dobbiamo
essere
permalosi
o
offesi,
ma
offriamo
tutto
al
Signore
senza
lamentarci.
Abbiamo
distrutto
ogni
valore
cristiano
e
vogliamo
creare
una
fede
artificiale
basata
su
parole
inutili,
sul
miracolismo.
Manca
la
fede
e
lo
dimostriamo
nelle
prove
della
nostra
vita,
non
siamo
in
grado
di
amare
la
persona
che
ci
ha
fatto
più
tribolare
nella
nostra
vita,
che
è
la via per il paradiso.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
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© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
Monte Misma - Oasi della Pace - via Spersiglio 25 Pradalunga (Bergamo)
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