Se
diciamo
a
uno
che
è
un
ingegnere
o
un
commercialista
ma
in
realtà
non
lo
è,
quello
fa
dei
danni
mostruosi,
così
non
possiamo
dire
che
per
essere
un
cristiano
bastano
due
preghiere,
commettiamo
lo
stesso
errore,
anzi
nella
fede
i
danni
sono
maggiori
perché
non
sono
circoscritti.
Non
diciamo
più
che
pregando
si
ottiene
da
Dio,
stiamo
attenti
alle
nostre
parole,
fermiamoci!
Preghiamo
e
ci
comportiamo
nel
modo
giusto?
Quelli
che
abitano
con
noi
confermano
tutti
i
nostri
buoni
propositi?
Se
qualcuno
per
causa
nostra
non
va
in
chiesa,
è
meglio
che
restiamo
fuori
noi!
Non
nascondiamo
uno
stile
di
vita
non
corretto
con
tante
iniziative.
Siamo
caritatevoli?
Magari
quella
preghiera
non
detta,
ci
ha
permesso
di
portare
serenità
nel
nostro
ambiente.
Facciamo
fatica
a
dare
dei
soldi
a
chi
ne
ha
bisogno,
ma
li
buttiamo
via
al
telefono
per
sparlare
degli
altri.
Oppure
li
spendiamo
in
pellegrinaggi
"turistici".
Prima
di
fare
quello
che
il
Signore
ci
chiede,
non
facciamo
quello
che
il
Signore
non
vuole.
Quando
organizziamo
una
festa
e
offriamo
le
cose
migliori,
siamo
contenti
nel
vedere
che
non
arriva
nessuno?
Che
desolazione,
che
tristezza!
Pensiamo
a
quale
sofferenza
può
provare
Dio
che
ha
creato
il
mondo,
vedendosi
escluso
dalla
vita
dell’uomo,
rifiutato,
deriso
e
oltraggiato.
Si
chiederà
se
ha
sbagliato
in
qualcosa,
avendogli
dato
una
meraviglia
più
bella
dell'altra
e
vedendo
che
va
da
tutt'altra
parte.
Se
avessimo
capito
dovremmo
sgomitare
per
entrare
nelle
chiese
e
stupirci
di
tutto
ciò
che
ci
contorna.
Dovremmo
solamente
piangere
di
gioia.
Perché
non
siamo
contenti
di
essere
cristiani?
Eppure
come
popolo
scelto
non
ci
è
mai
mancato
nulla.
Una
persona
innamorata
è
gioiosa,
dovrebbe
avvenire
così
anche
nella
realtà
cristiana.
Invece
ci
lamentiamo,
siamo
ancora
lì
a
chiedere
con
angoscia
e
tristezza,
sembriamo
tutti
dei
condannati.
L'errore
che
ogni
generazione
ha
sempre
fatto
è
quello
di
non
capire
la
parola
del
Signore,
perché
ognuno
vuole
far
prevalere
i
suoi
ragionamenti.
Come
si
fa
a
dire
che
la
parola
di
Dio
è
dura
o
molle?
Sappiamo
forse
il
suo
esatto
significato?
Se
fossimo
scaltri
capiremmo
che
sopra
le
nostre
teste
abbiamo
un
potenziale
invincibile,
immenso,
basterebbe
mettere
in
pratica
l’amore
per
cambiare
le
sorti
del
mondo.
La
parola
di
Dio
è
come
il
miele,
ma
se
non
l'abbiamo
capita
perché
vogliamo
confondere
gli
altri?
La
libertà
che
il
Signore
ci
ha
dato
è
contagiosa
e
potente,
ma
la
usiamo
solamente
per
danneggiarci
e
creare
disarmonia.
Non
lasciamoci
trasportare
dai
nostri
sentimenti
perché
il
cuore
dell'uomo
è
fallace,
difficilmente
guaribile.
L'amore
non
è
quello
che
diciamo
con
le
nostre
parole,
è
quando
ci
sentiamo
di
dare
la
vita
per
il
nostro
fratello.
Quello
che
il
Signore
ci
chiede
è
estremamente
realizzabile,
non
è
leggero
nè
pesante.
La
Madonna
e
i
santi
ci
hanno
detto
di
pregare,
ma
dalla
loro
dimensione,
non
nel
nostro
disastro
umano.
Essi
intercedono
perché
non
diamo
valore
alle
nostre
preghiere,
se
fossimo
a
posto
salirebbero
direttamente
a
Dio
senza
bisogno
del
loro
intervento.
La
desolazione
e
la
falsità
sono
grandi,
perché
noi
trasmettiamo
la
nostra
parola,
creiamo
amarezza
e
diffondiamo
i
difetti
degli
altri.
Quanti
cristiani
dimostrano
di
sapere
accettare
l'ingiustizia?
Se
fosse
così
ci
illumineremmo
d'immenso,
vedremmo
intervenire
le
potenze
del
cielo
e
il
mondo
cambiare
in
un
modo
imprevedibile,
come
è
sempre
stato
per
i
santi.
Il
cristiano
autentico
non
è
saccente,
non
misura
e
non
pesa.
Conosciamo
dove
potremmo
arrivare
con
l'amore?
Tutti
abbiamo
fatto
nella
nostra
vita
errori
di
valutazione,
deludendo
qualcuno,
ma
abbiamo
margini
di
miglioramento.
Davanti
al
più
grande
tradimento,
potremmo
guadagnarci
il
paradiso
accettandolo
in
nome
del
Signore,
senza
lamentarci.
L'amore
che
Gesù
desidera
farci
conoscere
è
stato
creato
per
noi,
è
un
amore
totale,
sconfigge
ogni
eresia
e
ogni
pettegolezzo.
Non
deleghiamo
il
Signore
a
fare
quello
che
si
aspetta
da
noi.
Quando
siamo
di
fronte
a
persone
poco
raccomandabili
(che
magari
sono
messe
sulla
nostra
strada
per
vedere
se
siamo
coerenti),
il
male
dovrebbe
disintegrarsi,
come
avveniva
per
Maria
Santissima.
Lei
non
si
lamentava,
piangeva
di
nascosto,
e
San
Giuseppe
si
comportava
allo
stesso
modo.
Questo
è
l'amore
vero.
Non
andiamo
in
giro
a
istigare
gli
altri
sul
male
che
riceviamo,
facciamo
finta
di
niente
anche
in
famiglia,
così
evitiamo
di
diffonderlo.
Le
persone
che
amano
e
vivono
situazioni
drammatiche,
sono
più
serene
di
quelle
che
non
hanno
problemi
e
non
sanno
amare.
Tra
di
noi
non
mancano
le
preghiere,
ma
l'amicizia,
la
fraternità
e
l'amore,
ciò
che
serve
per
diventare
veri
cristiani
e
cambiare
il
mondo.
Le
nostre
preghiere
potranno
avere
dei
meriti
sorprendenti
se
sapremo
offrire
qualcosa
di
noi
stessi,
che
va
contro
la
nostra
ragione.
Perché
non
abbiamo
fiducia
di
chi
fa
del
bene
ed
elogiamo
chi
sa
farsi
rispettare?
Questo
è
il
discernimento
del
male,
un
offesa
verso
Gesù
che
è
venuto
per
i
deboli
e
i
fragili.
Dobbiamo
essere
più
severi
con
noi
stessi
e
dimenticare
i
difetti
del
prossimo,
perché
Dio
non
assolve
colui
che
non
raddoppia
i
propri
talenti.
Abbiamo
paura
ad
amare
e
perdonare
perché
pensiamo
di
rimetterci?
Stiamo bene solo con chi accetta il nostro pensiero? Vogliamo sostenere la legge dell'uomo o quella di Dio?
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