Noi
non
facciamo
parte
di
una
teoria
o
di
un
ragionamento,
ma
di
una
realtà
meravigliosa
dell'universo
creato,
dove
tutto
è
equilibrato
e
a
misura
d'uomo.
Questo
ci
deve
far
riflettere.
Per
capire
se
possiamo
sostenere
le
nostre
ragioni
in
un
discorso
equo,
vediamo
ora
ciò
che
ha
fatto
Dio
per
noi
e
ciò
che
noi
abbiamo
fatto
per
Dio.
Partiamo
dall'inizio.
Creando
il
mondo
il
Signore
aveva
già
un
progetto
meraviglioso
che
riguardava
principalmente
noi.
Ha
fatto
il
sole,
la
luna,
le
stelle,
la
luce,
il
mare,
gli
animali,
la
vegetazione,
tutto
finalizzato
alla
creazione
dell'uomo.
Se
non
ci
crediamo,
facciamo
una
pessima
figura
davanti
al
nostro
Creatore
e
un
grande
danno
all'immagine
della
verità
che
siamo
chiamati
a
rappresentare.
Nessuno
sa
di
quale
sostanza
è
stato
creato
Dio,
perciò
le
nostre
prese
di
posizione
a
livello
spirituale
non
servono
assolutamente
a
niente,
non
cancellano
l’universo:
o
si
crede
o
non
si
crede.
Noi
ci
meravigliamo
davanti
ai
fenomeni
atmosferici
e
naturali,
ma
Dio
si
è
compiaciuto
solamente
quando
ha
creato
l'uomo.
Vuol
dire
che
abbiamo
una
responsabilità
molto
grande
e
siamo
una
realtà
molto
più
importante
di
quella
che
pensiamo.
Dunque
il
Signore
ci
ha
creato
di
materia
e
di
spirito
in
mezzo
a
tutte
queste
meraviglie,
dove
i
nostri
sensi,
i
nostri
ragionamenti
e
le
nostre
parole
sono
gestiti
dallo
spirito
di
Dio,
non
dalla
carne.
Già
tutto
questo
sarebbe
sufficiente
per
farci
inginocchiare
davanti
a
Lui
e
rendergli
grazie.
Il
Signore,
che
ci
ha
dimostrato
una
infinità
di
volte
quanto
ci
ama,
ci
ha
dato
tutte
le
miniere
e
i
giacimenti
sotterranei
che
esistono
sulla
terra.
È
un
suo
progetto,
un
regalo
immenso
che
ha
dato
a
noi
da
gestire.
E
noi
cosa
abbiamo
fatto?
Abbiamo
creato
solamente
terrore,
morte
e
tradimenti,
perché
ognuno
voleva
impadronirsi
di
ciò
che
non
era
suo.
Da
lì
è
partita
una
lunga
sequela
di
ingratitudine
verso
Colui
che
ci
ha
dato
un
tesoro
così
immane
da
gestire
in
modo
gratuito.
Se
vogliamo
venirne
a
capo,
dobbiamo
ragionare
così,
non
dobbiamo
pensare
che
tutto
ci
è
dovuto,
altrimenti
finiremo
per
commettere
un
errore
dietro
l'altro.
Quando
Dio
ha
visto
che
l'uomo
peggiorava
la
sua
condizione
spirituale,
ha
inviato
il
suo
unico
figlio
Gesù,
ma
non
è
stato
sufficiente,
perché
l'uomo
l'ha
messo
in
croce,
nonostante
ci
abbia
confermato
che
era
venuto
sulla
terra
per
volontà
del
Padre
suo
che
stava
nei
cieli.
Allora
ha
inviato
la
sua
dolcissima
e
santissima
Madre
per
recuperarci,
in
quanto
lei
è
la
prima
maestra
dell'evangelizzazione,
ma
non
è
stato
sufficiente,
abbiamo
continuato
a
perseverare
nelle
nostre
abitudini
che
ci
castigano,
a
peccare,
a
versare
fiumi
di
sangue,
di
terrore
e
di
morte.
Ma
abbiamo
capito
che
cosa
ha
fatto
il
Signore
per
noi
e
cosa
abbiamo
fatto
contro
di
lui?
C'è
una
differenza
abissale
tra
quello
che
ha
fatto
Dio
per
noi
e
quello
che
abbiamo
fatto
per
lui.
Addirittura
il
Signore
si
è
sottomesso
a
noi,
mettendo
tutto
ciò
che
ha
creato
in
nostro
potere;
persino
la
vittoria
del
bene
e
del
male
l’ha
messa
nelle
nostre
mani.
Perché
facciamo
così
fatica
a
fare
la
cosa
più
facile
da
realizzare,
che
non
ci
costa
niente,
di
amarci
gli
uni
agli
altri?
Se
uno
oggi
ci
desse
1000
euro
o
ci
facesse
un
piacere,
lo
prenderemo
a
ceffoni?
Il
comportamento
più
ovvio
è
quello
di
ringraziarlo,
ma
il
Signore
ci
dà
molto
di
più
ogni
giorno
e
noi
lo
ringraziamo
con
i
nostri
tradimenti
e
i
nostri
peccati.
Perché
non
siamo
riconoscenti?
Gli
unici
che
possono
dire
di
aver
corrisposto
nella
giusta
misura
all’enorme
dono
d'amore
che
Dio
ha
dato
ai
suoi
figli,
sono
i
santi,
i
martiri.
Loro
non
hanno
voluto
niente
per
sé,
ma
quello
che
avevano
l'hanno
dato
a
chi
ne
aveva
bisogno,
mentre
noi
siamo
egoisti,
vogliamo
raccogliere
molto
di
più
di
quello
che
seminiamo.
Riusciamo
ad
amare
senza
condizioni?
Perché
abbiamo
fatto
diventare
la
terra
una
valle
di
lacrime?
Esteriormente
vediamo
quello
che
l'uomo
commette,
ma
interiormente,
nel
cuore,
è
ancora
peggio.
E
il
Signore
lo
sa.
Siamo
così
ingrati,
che
non
solo
non
lo
ringraziamo,
ma
continuiamo
ad
offenderlo
con
uno
stile
di
vita
che
non
accetterà
mai.
Che
cosa
ci
impedisce
di
riconoscere
quello
che
ha
fatto
per
noi?
E’
giusto
pregare,
ma
non
è
l'unica
cosa
che
possiamo
fare.
L'orgoglio
e
i
vizi
capitali
non
sono
un
gioco
da
ragazzi,
ci
fanno
cadere
nell'ingratitudine
e
nell'ingiustizia
davanti
a
Dio.
Chi
ci
ha
dato
l’abitudine
di
scontrarci
per
accaparrarci
le
materie
principali,
che
sono
quelle
che
hanno
causato
tutti
i
dolori
e
le
sofferenze
su
questa
terra?
Se
completassimo
nell'armonia
del
cosmo
quello
che
il
Signore
ha
fatto
per
noi,
potremmo
conoscere
la
gioia
più
grande
e
capire
la
sua
infinita
provvidenza,
senza
la
quale
non
potremmo
inventare
nulla,
nemmeno
le
miniere
di
diamanti
e
di
oro
o
i
giacimenti
del
sottosuolo
che
sostengono
le
economie
del
mondo.
Persino
l'energia
solare
è
dovuta
alla
materia
prima
che
Dio
aveva
già
pensato
per
noi.
Davanti
a
un
discorso
così
grande,
che
cosa
ci
sentiamo
di
fare?
Questo
cancro
della
sete
di
potere
di
ciò
che
fa
parte
dell'universo
creato,
ormai
ha
contagiato
tutti,
ma
se
avessimo
gestito
nel
modo
giusto
queste
ricchezze,
nessun
bambino
sarebbe
morto
di
fame.
Cerchiamo
di
non
buttare
l'occasione
che
Dio
ci
ha
dato,
di
conoscere queste confidenze per mezzo del suo strumento Roberto.
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L'ingratitudine dell'uomo
© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
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