© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
Quando
abbiamo
un
problema
fisico
prendiamo
una
pastiglia
e
immediatamente
abbiamo
un
sollievo,
mentre
quando
prendiamo
l’Eucarestia,
che
ha
un
potere
immenso,
vanifichiamo
la
grazia
di
Dio
e
rompiamo
la
sua
alleanza.
Torniamo
a
essere
sul
piede
di
guerra
come
se
non
l’avessimo
ricevuta.
“
Fate
tutto
senza
mormorazioni
e
senza
critiche
”,
se
non
ci
estraniamo
dal
mondo
polemico
saremo
sempre
artefici
e
collaboratori
del
male.
La
stessa
bocca
che
prega
non
dovrebbe
dire
malignità,
perché
quel
piccolo
muscolo
che
domina
il
mondo
può
commettere
un
male
infinito.
I
peccati
sessuali
dopo
una
certa
età
se
ne
vanno,
mentre
quelli
della
lingua
peggiorano
tutti
gli
anni.
Le
rivelazioni
private
sono
servite
solo
a
confondere
i
cristiani.
Più
che
dire
quello
che
pensiamo
dovremmo
pensare
a
quello
che
diciamo
e
dispiacerci
quando
una
persona
parla
o
pensa
male
di
qualcuno.
Chi
vuol
parlare
di
Dio
deve
avere
l’amore
nel
cuore
altrimenti
è
meglio
che
taccia.
Tutte
le
guerre
e
le
lotte
fratricide
sono
nate
dalla
lingua
perché
poi
partono
da
un
conflitto
di
idee
e
di
interessi.
Ne
uccide
più
la
lingua
che
la
spada
,
è
da
ipocriti
pregare
quando
con
la
stessa
lingua
sparliamo.
Il
male
ci
conosce
benissimo,
se
non
ci
attacca
in
un
modo
ci
attacca
nell’altro.
È
una
guerra
impervia
che
difficilmente
vinceremo
se
non
sappiamo
accettare
la
croce,
l’ingiustizia.
Non
se
contestiamo,
giudichiamo
o
denunciamo.
Otterremo
tutto
con
la
preghiera
se
sapremo
gestire la lingua.
Lettera
di
san
Giacomo
:
Fratelli
miei,
non
vi
fate
maestri
in
molti,
sapendo
che
noi
riceveremo
un
giudizio
più
severo
(chi
sa
la
legge
e
non
la
osserva…),
poiché
tutti
quanti
manchiamo
in
molte
cose
.
Se
uno
non
manca
nel
parlare,
è
un
uomo
perfetto,
capace
di
tenere
a
freno
anche
tutto
il
corpo.
Quando
mettiamo
il
morso
in
bocca
ai
cavalli
perché
ci
obbediscano,
possiamo
dirigere
anche
tutto
il
loro
corpo.
Ecco,
anche
le
navi,
benché
siano
così
grandi
e
vengano
spinte
da
venti
gagliardi,
sono
guidate
da
un
piccolissimo
timone
dovunque
vuole
chi
le
manovra.
Così
anche
la
lingua:
è
un
piccolo
membro
e
può
vantarsi
di
grandi
cose.
Vedete
un
piccolo
fuoco
quale
grande
foresta
può
incendiare!
Anche
la
lingua
è
un
fuoco,
è
il
mondo
dell'iniquità,
vive
inserita
nelle
nostre
membra
e
contamina
tutto
il
corpo
e
incendia
il
corso
della
vita,
traendo
la
sua
fiamma
dalla
Geenna.
Infatti
ogni
sorta
di
bestie
e
di
uccelli,
di
rettili
e
di
esseri
marini
sono
domati
e
sono
stati
domati
dalla
razza
umana,
ma
la
lingua
nessun
uomo
la
può
domare
:
è
un
male
ribelle,
è
piena
di
veleno
mortale
.
Con
essa
benediciamo
il
Signore
e
Padre
e
con
essa
malediciamo
gli
uomini
fatti
a
somiglianza
di
Dio.
È
dalla
stessa
bocca
che
esce
benedizione
e
maledizione.
Non
dev'essere
così,
fratelli
miei!
Dire
male
è
maledire.
Amiamo
i
nostri
cari
senza
aspettarci
un
contraccambio.
Quante
volte
abbiamo
messo
in
croce
una
persona,
un
parente,
un
collega
con
la
nostra
linguaccia?
Se
parliamo
un
linguaggio
diverso
da
Gesù
parliamo
come
il
suo
accusatore
fariseo
al
quale
non
andava
bene
niente.
Che
cristiani
siamo
quando
diciamo:
“
Perdono
ma
non
dimentico,
lo
vedo
ma
non saluto
”?
A COSA SERVE PREGARE QUANDO NON SI
AMA?
Profaniamo
la
parola
di
Dio
quando
parliamo
un
linguaggio
diverso
da
quello
del
Signore.
Dopo
la
trasfigurazione
Gesù
aveva
detto
ai
tre
apostoli
di
non
dire
niente
di
quello
che
avevano
veduto,
mentre
noi
diamo
sfogo
alla
nostra
fantasia.
Perché
andiamo
a
parlare
di
un
Dio
che
non
esiste?
Il
miracolismo
è
fuori
dalla
nostra
portata,
annunciamo
solo
ciò
che
viene
da
noi,
l’amore.
Il
volto
di
Dio
potrebbe
essere
ben
diverso
da
quello
che
riveliamo
noi,
potremmo
essere
quel
cieco
che
accompagna
nel
fosso
un
altro
cieco.
Dove
sono
i
nostri
meriti?
È
inutile
recitare
il
ruolo
dei
mistici
e
dimostrarsi
miracolosi
o
miracolati,
serve
solo
a
impoverire
l’immagine
di
Dio.
Il
Signore
è
stato
esplicito
e
così
sua
Madre
alle
nozze
di
Cana:
“
Fate
tutto
quello
che
Lui
ci
dirà”
.
La
Madonna
ci
ha
detto
di
pregare
in
alcune
apparizioni,
ma
oggi
i
tempi
sono
cambiati,
nessun
santo
ha
vissuto
l’esperienza
devastante
di
quella
che
stiamo
vivendo
noi.
Come
può
dire
che
servono
preghiere
quando
si
manca
d’amore?
Semmai
viene
dirci
di
amare
e
perdonare,
poi
di
pregare.
È
un
sacrilegio
attribuire
a
Maria
Santissima
parole
che
non
ha
detto.
Oggi
c’è
bisogno
più
che
mai
di
usare
la
bontà,
l’amore,
la
dolcezza
e
la
mitezza,
perché
siamo
troppo
arroganti,
presuntuosi
e
superbi.
Crediamo
sempre
di
avere
ragione.
Si
dicono
miliardi
di
preghiere
ogni
giorno
ma
si
manca
d’amore.
Persino
i
gruppi
si
criticano
tra
di
loro!
Noi
riveliamo
la
quantità
non
la
qualità.
Ci
si
può
de-
cristianizzare
anche
pregando,
molte
volte
è
più
acida
una
persona
che
prega
perché
pensa
di
poter
giudicare
e
criticare.
La
preghiera
che
va
a
buon
fine
è
quella
di
chi
sa
accettare
l’ingiustizia
e
non
si
scandalizza
degli
altri
.
Preghiamo
come
dobbiamo
pregare
e
amiamo
come
dobbiamo
amare.
La
preghiera
è
la
linfa
vitale
del
cristiano
che
rispetta
i
comandamenti,
non
il
toccasana
che
ci
evita
la
superstizione
o
che ci fa ottenere qualcosa.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul
monte Misma
Monte Misma -
Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono