Gli
apostoli
hanno
frequentato
Gesù
per
3
anni
e
visto
tanti
miracoli.
San
Paolo
non
era
neanche
un
apostolo,
non
era
presente
quanto
Gesù
istituì
l’eucaristia,
o
si
trasfigurò
sul
monte
Tabor;
era
uno
che
perseguitava
i
cristiani.
Secondo
il
nostro
modo
di
pensare,
avremmo
detto:
“cosa
c’entra
San
Paolo
che
non
ha
neanche
conosciuto
Gesù,
è
verità
solo
quello
che
scrivono
gli
11
apostoli,
non
San
Paolo”.
E
invece
non
è
così.
San
Paolo,
nei
suoi
scritti,
ha
dimostrato
di
conoscere
la
verità
che
Gesù
ha
rivelato,
al
pari
degli
apostoli,
se
non
di
più.
Ha
dimostrato
che
tra
il
primo
degli
apostoli
e
l’ultimo
arrivato
non
c’è
nessuna
differenza.
Dunque,
noi
che
ci
comportiamo
tanto
da
saccenti,
perché
da
anni
andiamo
in
chiesa,
veniamo
superati
dagli
altri,
quelli
che
sono
atei,
miscredenti.
Non
bisogna
comportarsi
come
se
quello
più
anziano,
che
ha
più
esperienza,
sia
migliore
e
abbia
più
diritti
di
quello
appena
arrivato.
Non
è
confermato
che
chi
frequenta
la
chiesa
e
rispetta
la
legge
dei
sacerdoti,
abbia
più
meriti
degli
altri
che
hanno
perseguitato
il
tempio,
perché
San
Paolo
lo
smentisce
subito.
Evitiamo
di
essere
arroganti,
di
giudicare
e
criticare
una
persona,
anche
solo
dall’apparenza;
magari
colui
che
condanniamo,
è
mosso
da
una
“
regia”
che
non
conosciamo,
da
Dio,
che
dà
la
parola
a
chi
fino
a
ieri
non
la
meritava.
Ringraziamo
il
Signore
per
averci
dato
anche
“quel
figlio”,
che
è
per
noi
causa
di
tanta
sofferenza,
perchè
come
hanno
dimostrato
San
Paolo
e
Sant’Agostino,
si
può
cambiare
strada
e
vita.
E
quando
uno
cambia,
diventa
migliore
anche
di
quello
che,
secondo
noi,
non
aveva
mai
sbagliato
il
cammino.
Nessuno
deve
pensare
di
avere
più
autorità
di
un
altro,
siamo
tutti
“sulla
stessa
barca”,
nella
stessa
condizione
di
dover
capire
e
imparare.
L’unica
cosa
che
ci
riguarda,
e
che
Maria
Santissima
si
aspetta
di
più,
è
quella
di
desiderare
il
bene
gli
uni
degli
altri,
di
stare bene insieme.
QUAL’E’ IL NOSTRO STATO D’ANIMO?
Nessuno
conosceva
lo
stato
d’animo
di
San
Paolo:
si
legge
che
era
presente
al
martirio
di
Santo
Stefano;
qualcuno
l’ha
osservato
ed
ha
visto
che
stava
soffrendo
in
un
modo
struggente,
pur
essendo
uno
degli
accusatori
di
Santo
Stefano.
Ha
avuto
una
sofferenza
grandissima,
anche
se
è
stato
coerente
con
la
legge
che
stava
difendendo.
Lo
stato
d’animo
di
San
Paolo
non
mentiva.
Il
nostro
stato
d’animo,
invece,
non
esiste
proprio,
perché
poco
ci
rendiamo
conto
se
stiamo ferendo qualcuno, quando creiamo situazioni di contrasto e divisione con le nostre parole…
BATTERIE SCARICHE O VULCANI CHE ERUTTANO LA GRAZIA DEL SIGNORE?
Dobbiamo
agire
col
cuore,
con
lo
stato
d’animo,
per
meditare
la
grandezza
di
Dio,
interiorizzare
la
sua
parola
e
riempierci
della
sua
grazia,
fino
ad
esplodere,
ad
irradiare
il
“troppo
pieno
”
che
noi
possiamo
contenere
nel
profondo
del
nostro
animo.
Dobbiamo
essere
come
un
vulcano
quando
erutta,
quando
è
colmo
per
trasmettere
quella
forza
che
non
dà
possibilità
di
resistenza
a
chi
ci
sta
davanti.
Altrimenti
saremo
sempre
come
delle
lampade
spente
svuotate
di
energia
e
di
grazia
spirituale.
E’
così
che
siamo
noi:
più
parliamo,
più
vogliamo
convincere
gli
altri
e
trasmettere
con
la
parola,
quello
che
in
realtà
non
abbiamo
dentro,
e
più
ci
indeboliamo
.
Non
indeboliamoci
con
la
parola,
perché
dopo
½
ora
che
parliamo
del
Vangelo,
ci
siamo
svuotati,
non
rimane
dentro
di
noi
più
niente.
Diventiamo
come
batterie
scariche,
che
continuano
a
scaricarsi
fino
a
spegnersi,
mentre
noi
continuiamo
a
parlare
e
a
pretendere
di
essere
luce
del mondo. Perché la parola proviene dal cervello, non dall’anima.
AH… SE QUESTI FIGLI MI ASCOLTASSERO!
Maria
Santissima
nella
sua
meditazione
serale,
magnifica
il
Signore
con
la
sua
anima,
non
con
la
sua
parola….
Noi
invece
facciamo
l’esatto
contrario
e
diciamo
di
essere
figli
di
Maria,
mentre
siamo
figli
della
ragione…
Dovremmo
trasmettere
quello
che
Lei
ci
ha
insegnato,
non
quello
che
noi
vogliamo
dimostrare
a
Lei,
in
nome
suo.
Invece
“ci
carichiamo”
a
destra
e
a
sinistra,
cercando
il
Signore
qua
e
là,
perché
non
abbiamo
più
fede
e
ci
lamentiamo
dei
problemi
che
abbiamo
causato,
come
se
Dio
fosse
stato
ingiusto
nell’affidarci
così
tanti
problemi
da
risolvere.
Ma
il
Signore
non
è
la
causa
dei
nostri
problemi,
ma
della
verità,
della
vita,
della
gioia,
della
serenità,
dell’eternità.
Nessuno
di
noi
è
stato
fatto
per
la
materia,
ma
per
lo
spirito,
perché
la
materia
perisce,
diventa
polvere,
mentre
lo
spirito
ci
accompagna
in
una
trasformazione
per
l’eternità.
Ringraziamo
il
Signore
per
qualcosa
che
abbiamo
gradito,
in
casa
nostra,
nella
nostra
vita,
nel
nostro
lavoro;
evidenziamo
le
cose
positive
e
non
quelle
negative
(contestazioni
silenziose,
rimproveri,
ribellioni
di
gruppo…).
Il
Signore
meraviglioso
com’è,
vedendo
il
nostro
immenso
atto
di
coraggio
e
di
amore,
magari
ci
cambia
la
vita,
togliendo
il
problema
che
ci
fa
tanto
soffrire.
Dimostriamo
di
saper
accettare
e
di
non
sfuggire
la croce, la prova, perché non è da figli di Dio.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
L’ultimo arrivato ha avuto tutti i meriti degli altri
© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
Monte Misma - Oasi della Pace - via Spersiglio 25 Pradalunga (Bergamo)
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