Quando capiremo cosa vuol dire veramente la pace dell'anima, non avremo più nessun prurito di voler sapere e scoprire sempre qualcosa di nuovo. Capiremo che essere in ogni parte del mondo o semplicemente dove il Signore ci ha posto, non cambia niente. Certo è gradevole anche conoscere e vedere, ma non deve essere questo un prurito continuo di innovazione, perché ci fa perdere il senso della misura. Dio ha già preordinato tutto per noi in un modo impeccabile e meraviglioso, ma noi vogliamo ostinatamente percorrere una strada che non è nostra e così non troviamo la pace. Il Signore non si sottometterà mai a noi, sarebbe la nostra rovina. Se fossimo consapevoli di questo, innanzitutto, ci dedicheremmo totalmente e scrupolosamente alle rivelazioni e alla legge di Dio. Invece, quando abbiamo soddisfatto un prurito, se ne innesca subito un altro più esigente. Questi desideri provengono dal male e sono la causa di tanti errori. Piuttosto che ringraziare il Signore per quello che abbiamo, vogliamo avere l’esperienza di chi ha una cosa più eclatante della nostra. Non sarebbe bello se ci acquietassimo nell'animo? Per illuderci di stare meglio, facciamo di tutto per cambiare quello che ci sta davanti, così offendiamo l'orizzonte che Dio ha preparato per noi. Anche se fuori casa nostra ci sono sterpi e rovi, possiamo ugualmente dire: "Come sei meraviglioso Signore!" e non sentire l'esigenza di andare a destra e a sinistra. Non è l'ambiente che ci deve cambiare, ma è il nostro cuore che deve cambiare l'ambiente; infatti quando siamo sereni nell'animo, tutto quello che vediamo è ancora più bello e meraviglioso. Poi, come nostra brutta abitudine, non ci facciamo più caso. In generale i potenti della terra, coloro che possono avere le cose più prelibate e vivere nei posti più incantevoli, sono le persone più infelici, mentre quelli che invece vivono del necessario, gustano un semplice cibo come il più succulento. Che diversità che il cuore! Salvo qualche eccezione, le persone nevrotiche e disadattate sono quelle che hanno a disposizione tutto dalla vita. Perché pretendiamo che Dio si sottometta all’uomo? Sembra una eresia, ma in realtà è così: l'uomo subdolamente e inconsciamente, fa finta di aver capito, ma continua ad approfondire il dito nella piaga per far trionfare ciò che ritiene giusto. Ma cosa vuole ottenere? Dio ci aveva creati perfetti e noi abbiamo reso imperfetto il nostro cuore, il centro dei nostri sentimenti, il muscolo che domina il mondo dal quale dovrebbe uscire soltanto l'amore. Sarebbe un mondo meraviglioso fidarci gli uni degli altri, senza malvagità, invidie, gelosie, permalosità, malafede, malizia. Invece commettiamo il grave errore di voler gestire il mondo, togliendo a Dio la sua giusta dimensione. È inutile che ci lamentiamo quando il vaso di creta è andato in frantumi, i cocci non li ritroviamo più, solo Dio ha il potere di farlo, come in un replay. Ma noi, dopo averlo deriso e schernito, non lo vogliamo neanche come Colui che può ricomporre tutto il disastro che abbiamo causato. Davanti a questa verità non possiamo pensare di essere graditi al Signore. Se abbiamo il meccanismo dell'umiltà miglioreremo la nostra vuota condotta, perché non criticheremo mai nessuno e daremo sempre una giustificazione positiva. Però dobbiamo imparare veramente a non lasciarci prendere più dall'esteriorità, dalla regola sociale, come se fossimo inferiori all'ambiente in cui viviamo. Perché ci formalizziamo su un etichetta o un comportamento ed abbiamo eliminato il Libro della sapienza e dell'amore? E’ meglio essere disastrati nell'abito o nel cuore? IL PRURITO AL MONTE MISMA Al male un tremendo fastidio che la parola di Dio si espanda come il Signore ce la dona. Anche al monte Misma, luogo scelto da Dio con manifestazioni grandiose (la colomba bianca, il santuario illuminato, Maria Santissima), l'uomo non vuole cambiare le proprie abitudini, porta avanti ciò che ha nella mente. Non dobbiamo parlare a ruota libera di ciò che riteniamo più importante, perché potrebbe essere la forza del nemico che usa noi per cambiare la verità, il linguaggi del silenzio, dell’amore e della preghiera che la Madonna ha voluto portare su questo monte per farne una scuola. E se ci fosse sfuggito qualcosa di indispensabile per il nostro cambiamento personale, solamente per aver posto l'attenzione in altri ragionamenti? In un luogo dove ci sono tutti carismi necessari per portare avanti un grande progetto, parliamo di tutto tranne che del Misma, mentre a casa dove potremmo parlare quanto vogliamo, siamo senza dialogo con i nostri cari, non abbiamo confidenza e complicità nella vita di coppia, sembriamo estranei. Ecco l'inghippo del male. Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
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© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
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Quando capiremo cosa vuol dire veramente la pace dell'anima, non avremo più nessun prurito di voler sapere e scoprire sempre qualcosa di nuovo. Capiremo che essere in ogni parte del mondo o semplicemente dove il Signore ci ha posto, non cambia niente. Certo è gradevole anche conoscere e vedere, ma non deve essere questo un prurito continuo di innovazione, perché ci fa perdere il senso della misura. Dio ha già preordinato tutto per noi in un modo impeccabile e meraviglioso, ma noi vogliamo ostinatamente percorrere una strada che non è nostra e così non troviamo la pace. Il Signore non si sottometterà mai a noi, sarebbe la nostra rovina. Se fossimo consapevoli di questo, innanzitutto, ci dedicheremmo totalmente e scrupolosamente alle rivelazioni e alla legge di Dio. Invece, quando abbiamo soddisfatto un prurito, se ne innesca subito un altro più esigente. Questi desideri provengono dal male e sono la causa di tanti errori. Piuttosto che ringraziare il Signore per quello che abbiamo, vogliamo avere l’esperienza di chi ha una cosa più eclatante della nostra. Non sarebbe bello se ci acquietassimo nell'animo? Per illuderci di stare meglio, facciamo di tutto per cambiare quello che ci sta davanti, così offendiamo l'orizzonte che Dio ha preparato per noi. Anche se fuori casa nostra ci sono sterpi e rovi, possiamo ugualmente dire: "Come sei meraviglioso Signore!" e non sentire l'esigenza di andare a destra e a sinistra. Non è l'ambiente che ci deve cambiare, ma è il nostro cuore che deve cambiare l'ambiente; infatti quando siamo sereni nell'animo, tutto quello che vediamo è ancora più bello e meraviglioso. Poi, come nostra brutta abitudine, non ci facciamo più caso. In generale i potenti della terra, coloro che possono avere le cose più prelibate e vivere nei posti più incantevoli, sono le persone più infelici, mentre quelli che invece vivono del necessario, gustano un semplice cibo come il più succulento. Che diversità che il cuore! Salvo qualche eccezione, le persone nevrotiche e disadattate sono quelle che hanno a disposizione tutto dalla vita. Perché pretendiamo che Dio si sottometta all’uomo? Sembra una eresia, ma in realtà è così: l'uomo subdolamente e inconsciamente, fa finta di aver capito, ma continua ad approfondire il dito nella piaga per far trionfare ciò che ritiene giusto. Ma cosa vuole ottenere? Dio ci aveva creati perfetti e noi abbiamo reso imperfetto il nostro cuore, il centro dei nostri sentimenti, il muscolo che domina il mondo dal quale dovrebbe uscire soltanto l'amore. Sarebbe un mondo meraviglioso fidarci gli uni degli altri, senza malvagità, invidie, gelosie, permalosità, malafede, malizia. Invece commettiamo il grave errore di voler gestire il mondo, togliendo a Dio la sua giusta dimensione. È inutile che ci lamentiamo quando il vaso di creta è andato in frantumi, i cocci non li ritroviamo più, solo Dio ha il potere di farlo, come in un replay. Ma noi, dopo averlo deriso e schernito, non lo vogliamo neanche come Colui che può ricomporre tutto il disastro che abbiamo causato. Davanti a questa verità non possiamo pensare di essere graditi al Signore. Se abbiamo il meccanismo dell'umiltà miglioreremo la nostra vuota condotta, perché non criticheremo mai nessuno e daremo sempre una giustificazione positiva. Però dobbiamo imparare veramente a non lasciarci prendere più dall'esteriorità, dalla regola sociale, come se fossimo inferiori all'ambiente in cui viviamo. Perché ci formalizziamo su un etichetta o un comportamento ed abbiamo eliminato il Libro della sapienza e dell'amore? E’ meglio essere disastrati nell'abito o nel cuore? IL PRURITO AL MONTE MISMA Al male un tremendo fastidio che la parola di Dio si espanda come il Signore ce la dona. Anche al monte Misma, luogo scelto da Dio con manifestazioni grandiose (la colomba bianca, il santuario illuminato, Maria Santissima), l'uomo non vuole cambiare le proprie abitudini, porta avanti ciò che ha nella mente. Non dobbiamo parlare a ruota libera di ciò che riteniamo più importante, perché potrebbe essere la forza del nemico che usa noi per cambiare la verità, il linguaggi del silenzio, dell’amore e della preghiera che la Madonna ha voluto portare su questo monte per farne una scuola. E se ci fosse sfuggito qualcosa di indispensabile per il nostro cambiamento personale, solamente per aver posto l'attenzione in altri ragionamenti? In un luogo dove ci sono tutti carismi necessari per portare avanti un grande progetto, parliamo di tutto tranne che del Misma, mentre a casa dove potremmo parlare quanto vogliamo, siamo senza dialogo con i nostri cari, non abbiamo confidenza e complicità nella vita di coppia, sembriamo estranei. Ecco l'inghippo del male.

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