Troppe
malignità
fuoriescono
dalla
bocca
dell'uomo,
magari
verso
chi
sta
passando
un
momento
poco
gradevole
della
sua
vita
dovuto
a
insidie
che
il
male
gli
ha
procurato
attraverso
azioni
inaspettate
e
incredibili.
Intanto
non
conosciamo
fino
in
fondo
la
verità
di
nostro
fratello,
non
dovremmo
mai
prendere
posizione
per
sentito
dire
o
per
un
pettegolezzo.
Dove
comunemente
si
tende
ad
elencare
i
difetti
e
gli
inghippi
che
ci
sono
(anche
in
un
consiglio
parrocchiale
o
sociale),
perché
non
cominciamo
a
dire
i
nostri?
Quando
sentiamo
critiche
che
riguardano
qualsiasi
persona,
anche
quella
che
obiettivamente
la
meriterebbe,
noi
dovremmo
dire:
"
invece
di
dirmi
le
falsità
di
tuo
fratello,
dimmi
le
tue
malignità,
i
tuoi
difetti,
i
tuoi
errori,
quello
che
hai
fatto
al
buio,
le
tue
tendenze
viziose.
Dimmi
le
tue
vigliaccherie
".
Allora
potremmo
avere
un
riscontro
diverso
e
istantaneamente
quella
persona
farebbe
un
passo
indietro
perché
forse
le
sue
debolezze
sono
più
marcate.
In
questo
senso
possiamo
comprendere
l'esortazione
di
san
Giacomo
(5,16)
“
Confessate
i
vostri
peccati
gli
uni
gli
altri
e
pregate
gli
uni
gli
altri
per
essere
guariti”
.
I
veri
operatori
di
pace
non
puntualizzano
i
comportamenti
degli
altri,
non
difendono
il
bene
criticando
il
male
altrimenti
giudicano
il
fratello.
Condannare
non
è
amore
ma
gelosia
e
invidia.
Dobbiamo
essere
in
quei
filtri
che
impediscono
al
male
di
dilatarsi,
disintegrando
le
critiche
e
i
giudizi
quando
vengono
in
nostro
contatto.
Rivelare
le
ingiustizie
è
una
cosa
che
il
Signore
rifiuta,
tutte
le
volte
che
lo
facciamo
siamo
in
peccato.
Eppure
sembra
che
non
abbiamo
mai
fatto
niente
di
male,
sembriamo
tutti
dei
candidati
al
premio
Nobel
per
la
pace.
Se
vedessimo
la
nostra
condizione
davanti
agli
occhi
di
Dio
non
ci
riconosceremmo.
Che
cosa
abbiamo
saputo
estrapolare
dalla
venuta
del
Signore
su
questa
terra?
Cosa
abbiamo
materializzato
nella
nostra
vita
dal
Natale?
Quello
che
sta
accadendo
nel
mondo
non
è
una
novità,
era
stato
predetto
che
la
generazione
che
si
sarebbe
allontanata
da
Dio
avrebbe
visto
cose
terribili.
È
triste
constatare
che
un'alta
percentuale
riguarda
persone
che
frequentano
la
chiesa,
"il
rituale",
perché
non
conoscono
la
parola
di
Dio.
Per
quale
motivo
il
Signore
ci
chiede
se
troverà
ancora
la
fede
nella
sua
seconda
venuta?
Eppure
il
mondo
non
è
mai
andato
così
male
come
in
questi
tempi
dove
si
registra
il
boom
delle
preghiere
e
dei
pellegrinaggi.
Cristiani
vuol
dire
permettere
a
Dio
di
dimorare
nel
nostro
cuore:
siamo
pronti
ad
accettare
qualsiasi
tipo
di
calunnia
e
di
ingiustizia
in
un
modo
mite
e
umile
come
ha
fatto
Gesù?
Il
Signore
non
ha
detto
soltanto
di
essere
presente
dove
si
uniscono
a
pregare
due
o
più
persone
,
ma
di
lasciar
tutto
e
seguirlo
.
Non
vuol
dire
abbandonare
i
propri
beni,
ma
l'orgoglio,
la
gelosia
e
l'invidia.
Andiamo
a
rivelare
ciò
che
c'è
nella
Bibbia?
Come
pensiamo
di
sostituire
la
parola
di
Dio
con
delle
preghiere
devozionali
o
dei
digiuni?
La
cosa
che
ci
dà
più
gioia
è
quella
che
umanamente
ci
rattrista
di
più:
le
ingiustizie.
Chi
le
accetta
per
amore
di
Dio
si
sente
vincente,
vorrebbe
rifare
la
stessa
esperienza
(con
le
debite
distanze...).
Questo
non
vuol
dire
essere
deboli
o
fragili,
perché
poi
quando
le
acque
si
sono
calmate,
possiamo
riprendere
il
fratello
che
si
è
comportato
male.
Chi
vuole
imporre
la
propria
linea
in
famiglia
o
con
la
persona
della
porta
accanto
è
un
terrorista.
Dobbiamo
disapprovare
con
dolcezza,
affrontare
un
problema
evitando
lo
scontro
diretto,
perché
Dio
non
vuole
essere
rivelato
con
violenza.
È
il
male
che
ha
paura
del
bene
o
è
il
bene
che
ha
paura
del
male?
L'artefice
del
bene
non
teme
nulla,
risana
ogni
posto
e
ogni
luogo
perché
dalla
sua
bocca
esce
un
alito
d'amore.
Tra
il
bene
e
male
non
c'è
un
abisso
perché
quest'ultimo
si
presenta
come
un
finito
bene.
Quando
ci
ritroviamo
in
nome
di
Dio
e
sentiamo
parlar
male,
noi
dissentiamo
educatamente
e
con
dolcezza.
Non
dobbiamo
far
finta
di
niente
per
non
perdere
l'amicizia
o
per
rispetto
umano,
altrimenti
commettiamo
un
peccato di omissione e un giorno ne dovremo rendere conto. Riveliamo la lieta novella, non sosteniamo mai la parola che
non
edifica,
la
polemica,
gli
intrighi.
Lasciamo
perdere
tanti
discorsi
inutili,
è
meglio
combattere
una
battaglia
che
è
già
stata
vinta
per
noi,
piuttosto
che
essere
in
subbuglio
tutta
una
vita
solamente
per
un
fatto
di
orgoglio.
Se
facessimo
felice
il
nostro
nemico
dichiarato
noi
proveremmo
l'esperienza
meravigliosa
“
di
camminare
sulle
acque”
,
pieni
di
tanta
grazia
del
Signore.
La
Madonna
desidera
le
cose
migliori
per
noi,
perché
non
desideriamo
le
cose
migliori
per
i
nostri
fratelli?
Non
rattristiamoci
perché
poi
trasmettiamo
sempre
pessimismo,
rassegnazione.
Dobbiamo
essere
sereni,
anche
nell'ambiente
di
lavoro,
superando
ogni
pettegolezzo,
così
esorcizziamo
il
male:
è
il
nostro
spirito
che
rivela
la
verità
non
le
nostre
conoscenze.
Se
non
facciamo
la
differenza
con
chi
non
riceve
l'eucarestia
siamo
maggiormente
in
difetto,
perché il Signore non gradisce i tiepidi.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
Un’azione provocatoria
© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
Monte Misma - Oasi della Pace - via Spersiglio 25 Pradalunga (Bergamo)
Monte Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono