Da
Abramo
in
poi
quanti
profeti
si
sono
susseguiti?
Quante
rivelazioni
e
testimonianze
ci
hanno
trasmesso?
Sappiamo
che
ogni
profeta
ci
ha
lasciato
una
percentuale
di
forza
e
di
grazia,
rivelandoci
la
verità
che
viene
da
Dio.
Perché
non
è
entrata
nel
nostro
cuore?
Che
cosa
ci
impedisce
di
vivere
in
simbiosi
con
le
rivelazioni?
Se
ci
fosse
entrato
nel
circuito
sanguigno
il
5%
delle
verità
rivelate,
avremmo
già
superato
il
100%
di
conoscenza
e
potremmo
essere
dei
grandi
rivelatori
(non
dei
ripetitori)
con
la
nostra
vita.
Invece
sembra
che
non
ci
sia
rimasto
niente.
E
si
che
la
parola
di
Dio
ci
è
stata
rivelata
da
tutte
le
parti
del
mondo
ed
è
giunta
a
noi
in
tanti
modi,
con
tanta
insistenza,
attraverso
i
suoi
profeti
e
i
suoi
strumenti.
Addirittura
abbiamo
conosciuto
la
discesa
dal
cielo
del
figlio
di
Dio.
Non
è
colpa
dei
profeti,
ma
è
colpa
nostra
che,
come
ci
dice
il
Signore,
preghiamo
con
la
bocca
ma
non
col
cuore.
Siamo
tutti
bravi
a
parole,
ma
con
le
azioni,
con
i
sentimenti
e
col
cuore
è
tutta
un'altra
cosa.
Lo
dimostra
il
mondo.
La
Madonna
ci
ha
detto
che
dobbiamo
convertirci,
non
ci
ha
detto
che
ci
convertirà
Lei
o
che
ci
toglierà
ciò
che
ci
impedisce
di
ricevere
la
sua
grazia.
Dobbiamo
diminuire
le
nostre
resistenze
e
aumentare
la
consapevolezza.
Il
male,
che
ha
un
contatto
invisibile,
sa
che
se
riusciremo
ad
abbandonarci
totalmente
a
Dio,
potremmo
diventare
degli
strumenti
molto
importanti
perché
abbiamo
il
contatto
umano
.
Potremmo
ottenere
grandi
risultati
con
la
caratteristica
principale
della
serenità,
dell'amore
vicendevole,
dalla
gioia
e
della
pace.
Quante
conversioni
hanno
ottenuto
i
santi
nel
cammino
della
loro
vita!
Questa
opportunità
non
è
preclusa
a
noi,
potremmo
raggiungere
quei
livelli.
Se
i
profeti
che
ci
hanno
preceduto
avessero
lasciato
in
noi
una
traccia,
potremmo
“spostare
le
montagne”
e
realizzare
le
cose
più
inimmaginabili.
Invece,
guardando
ai
fatti
e
non
alle
parole,
anziché
essere
convertiti
siamo
ancora
qui
a
dibatterci
tra
il
se
e
il
ma,
tra
il
pro
e
il
contro,
come
persone
che
alle
spalle
non
hanno
alcuna
formazione
su
ciò
che
sostiene
la
vita,
in
balia
della
più
semplice
difficoltà.
È
più
importante
recitare
delle
preghiere
(cosa
che
tutti
sanno
fare)
o
andare
a
raccogliere
quello
che
abbiamo
disperso
e
sprecato
nel
cammino
della
nostra
vita?
Ogni
profeta
ci
ha
dato
delle
perle
preziosissime:
dove
sono?
Dove
le
abbiamo
buttate?
Perché
i
libri
profetici
che
abbiamo
letto
non
hanno
alcun
beneficio
di
noi?
Dimostriamo
amore
al
Signore
e
diciamogli:
"Io
so
che
ho
molto
sprecato
quello
che
Tu
mi
hai
concesso
fino
ad
oggi;
concedimi
la
grazia
di
ritrovare
quello
che
ho
disperso".
Il
linguaggio
degli
strumenti
del
Signore
non
è
facile
da
capire,
può
essere
anche
criticabile,
perché
prima
di
tutto
anticipa
sempre
i
tempi.
Il
tempo
che
noi
viviamo
è
già
terminato,
l'abbiamo
consumato,
non
abbiamo
la
possibilità
di
migliorarlo,
mentre
possiamo
intervenire
sul
nostro
futuro,
attraverso
le
anticipazioni
del
Signore.
A
cosa
serve
chiedere
qualcosa
al
Signore
quando
poi
ci
comportiamo
come
abbiamo
sempre
fatto?
Allora
siamo
arroganti,
presuntuosi,
prepotenti
e
ignoranti;
vuol
dire
che
non
serve
l’educazione
che
ci
fa
Dio
attraverso
i
suoi
profeti.
E’
inutile
leggere
la
storia
dei
profeti,
che
a
tanti
è
costata
la
vita,
umiliazioni,
sofferenze,
ingiustizie,
pugnalate,
quando
poi
non
ci
rimane
alcun
beneficio.
È
la
massima
ingratitudine
.
Gli
strumenti
di
Dio
sono
stati
sempre
dileggiati
e
derisi
da
tutti.
Perché
ci
rimane
di
più
il
desiderio
del
pettegolezzo
e
della
critica?
Perché
quando
sentiamo
una
persona
che
sta
vivendo
un
momento
difficile
proviamo
dentro
di
noi
un
rasserenamento?
Non
ci
deve
rattristare
questo
stato
d'animo,
che
“la
soddisfazione
di
un
disperato
è
vedere
andare
in
malora
un
altro
disperato?”
E
ci
professiamo
cristiani?
Che
ipocriti!
Ammettiamo
davanti
al
crocifisso
di
non
avere
quei
sentimenti
nobili
che
il
Signore
meriterebbe
e
non
sentiamoci
i
più
bravi
e
i
più
umiliati.
Noi
siamo
nella
condizione
di
avere
la
perfezione
della
conoscenza;
infatti
Mosé
aveva
la
rivelazione
di
Abramo,
però
non
aveva
tutti
gli
altri
profeti
che
si
sono
succeduti,
e
così
gli
altri.
Noi
invece
li
abbiamo
tutti,
abbiamo
una
composizione
perfetta
che
invece
di
aumentare
la
nostra
fede,
l’ha
indebolita,
perché
i
nostri
figli
non
hanno
la
fede
dei
nostri
padri.
Facciamo
la
gara
ad
eliminare
la
fede
non
ad
aumentarla.
Troverà
ancora
la
fede
Gesù
quando
verrà
di
nuovo
sulla
Terra?
A
cosa
serve
tutto
il
nostro
darci
da
fare
nel
frequentare
la
chiesa?
E’
come
se
andassimo
a
scuola
senza
aumentare
la
nostra
conoscenza.
Perché
invece
di
amare
gli
altri,
dubitiamo
sugli
altri?
Così
non
dimostriamo
che
le
rivelazioni
di
Dio
hanno
avuto
un'efficacia
in
noi.
Se
non
conosciamo
i
nostri
limiti
non
conosceremo
neanche
i
nostri
difetti
e
non
comprenderemo
il
messaggio
totalitario
e
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