In
questi
ultimi
anni
c'è
stato
il
recupero
della
preghiera.
A
partire
dagli
anni
'80
si
è
mossa
una
moltitudine
di
gente
verso
i
luoghi
santi,
mentre
in
precedenza
i
pellegrinaggi
erano
cosa
rara
e
venivano
effettuati
con
un
altro
spirito.
Siamo
andati
per
attingere
o
per
svuotarci?
È
clamoroso
constatare
che
orde
di
pellegrini
si
sono
mosse
da
tutto
il
mondo,
pregando
e
onorando
la
memoria
dei
santi,
ma
da
trent'anni
ad
oggi
abbiamo
distrutto
tutto.
Che
cosa
è
rimasto
se
diciamo
che
era
molto
meglio
il
mondo
di
prima?
Nel
boom
del
ritorno
alla
Chiesa,
alla
parola
di
Dio,
ai
digiuni
e
ai
pellegrinaggi,
c'è
stato
il
boom
della
disgregazione
delle
basi
principali
della
nostra
vita.
Se
oggi
ci
fosse
la
vera
fede
e
il
santo
timor
di
Dio,
i
fatti
di
cronaca
che
sentiamo
non
ci
sarebbero
più.
Dov’è
quella
fede
che
ci
permette
di
superare
ogni
prova
difficile
della
vita?
Persino
la
nostra
abitudine
di
vivere
nella
tensione,
nella
nevrosi
e
nella
polemica,
l'abbiamo
stampata
sul
viso.
Bisogna
stare
bene
quando
sono
ingiusti
nei
nostri
confronti
e
quando
ci
offendono
dobbiamo
usare
la
dolcezza
invece
della
rabbia.
È
lì
che
dimostriamo
veramente
che
la
preghiera
ha
avuto
un'efficacia.
Non
dobbiamo
usarla
solo
quando
abbiamo
"il
mal
di
testa",
altrimenti
diventa
una
dipendenza
legata
a
un
discorso
terapeutico
limitato.
La
fede
è
illimitata,
ci
fa
star
bene
dove
uno
che
non
ce
l’ha
sta
male.
Questa
è
la
differenza
che
dovrebbe
esserci
tra
chi
riceve
l'Eucarestia
e
chi
non
la
riceve.
Si
prega
molto,
ma
si
risponde
molto
poco
alle
verità
principali
della
nostra
fede,
rimaniamo
fermi
sulle
nostre
posizioni
di
criticarci
e
giudicarci.
Una
volta
venivano
rispettati
i
tempi
della
Chiesa
(Quaresima,
Avvento,
mese
di
maggio,
i
primi
venerdì
del
mese...),
ma
quando
siamo
fuorusciti
dal
nostro
recinto
parlando
di
preghiere,
di
devozioni,
di
ritorno
a
Cristo,
abbiamo
distrutto
tutto.
Non
trascuriamo
queste
confidenze
perché
la
nostra
fede
è
diminuita
rispetto
a
coloro
che
una
volta
non
si
muovevano
di
casa.
Per
quale
sortilegio
è
accaduto
questo?
Abbiamo
onorato
o
profanato
i
luoghi
benedetti?
Per
diventare
veri
cristiani
dobbiamo
formarci
sulla
parola
di
Dio
e
sulle
verità
principali
della
fede,
che
un
domani
potrebbero
diventare
un
lontano
ricordo
se
lasciamo
andare
avanti
le
cose
così.
O
vogliamo
diventare
dei
“devozionisti”?
Maria
Santissima
dal
monte
Misma desidera il recupero della fede perché, nonostante l'impegno e i sacrifici, l'abbiamo distrutta.
IN CHE MISURA SIAMO CRISTIANI?
Alcuni
si
sentono
tali
solo
perché
appartengono
a
Comunione
e
Liberazione,
ai
Neocatecumeni,
al
Rinnovamento
nello
Spirito
o
perché
frequentano
luoghi
Mariani.
Dov’è
il
risultato?
Stiamo
attenti
che
è
reale
il
pericolo
di
perdere
l'eternità.
Se
ci
fosse
ancora
il
santo
timor
di
Dio,
faremmo
molta
più
attenzione
a
non
procurar
del
male
agli
altri.
Perché
quando
torniamo
a
casa
dai
pellegrinaggi
siamo
più
polemici
di
prima,
come
se
avessimo
l'autorità
di
giudicare
il
mondo
intero?
Tutte
le
grazie
che
abbiamo
a
disposizione
per
migliorare
la
condizione
della
nostra
anima,
le
stiamo
facendo
diventare
delle
disgrazie
perché
non
sappiamo
cogliere
i
segni
dei
tempi.
I
nostri
avi
(non
i
nostri
padri)
avevano
fortemente
difeso
la
parola
del
Signore,
guardiamo
alle
chiese
che
hanno
costruito
con
tanto
amore
e
bellezza.
Sopra
di
tutto
amavano
Dio,
ed
era
giusto
secondo
loro
che
il
Re
dei
Re
avesse
la
parte
migliore.
Oggi
che
siamo
più
benestanti
rispetto
a
loro,
cosa
diamo
come
carità
alla
Chiesa?
È
facile
adattarsi
alle
abitudini
del
mondo,
poi
tutto
diventa
normale,
naturale,
anche
gli
errori.
Abbiamo
gioia
nel
cuore
quando
facciamo
le
cose
buone,
invece
quando
non
vogliamo
contrastare
le
brutte
abitudini
del
mondo
ci
rattristiamo.
Ecco
perché
San
Paolo
ci
esorta
a
non
conformarci
ad
esse
(
Rm
12,2
).
Crediamo
veramente
in
Dio?
Neanche
gli
evangelisti
e
i
profeti
hanno
rivelato
nella
giusta
verità
ciò
è
che
è
accaduto
davanti
ai
loro
occhi
quando
il
figlio
di
Dio
è
sceso
sulla
terra.
Non
è
possibile
descriverne
la
bellezza
come
un
fatto
di
storia,
è
la
meraviglia
delle
meraviglie.
Abbiamo
capito
chi
è
Gesù,
chi
è
Dio
e
chi
è
Maria
Santissima?
Non
fuoriesce
la
luce
giusta
dalla
nostra
vita
perché
la
nostra
anima
è
annacquata
da
troppo
sporco.
Piena
di
sentimenti
controversi
potrà
riflettere
una
luce
fioca,
non
quella
meravigliosa
che
ha
portato
Gesù;
così
una
pietra
preziosa
non
potrà
rifulgere
una
luce
stupenda
se
illuminata
da
una
candela.
Il
Signore
non
ci
ha
creati
per
oscurare
le
sue
meraviglie,
ma
per
stupirci
davanti
ad
esse,
che
ci
stimolano
a
rispettare
la
sua
legge.
Siamo
parte
di
un
progetto
immenso,
non
ci
siamo
creati
da
soli,
eppure
tutto
il
nostro
agire
è
di
un
opportunismo
totale.
Chi
pensa
in
funzione
degli
altri?
Come
saremmo
più
belli,
radiosi
e
rassicuranti
con
una
piccola
parte
di
amore
nel
cuore
verso
i
nostri
fratelli!
Assomiglieremmo
a
Maria
Santissima.
La
prima
venuta
di
Gesù
Cristo
era
stata
annunciata
come
quella
del
Salvatore,
del
Messia,
dell'Angelo
dell'amore,
ma
nella
seconda
verrà
come
Re
per
giudicare
i
popoli
della
terra.
Qui
c'è
da
rabbrividire,
questi
popoli
tremeranno
se
non
si
saranno
comportati
bene.
Siamo
stati
custodi
fedeli
della
parola
di
Dio?
Non
potevamo
fare
di meglio?
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