Quanto siamo titubanti verso la parola del Signore? È da duemila anni che l’uomo rammenta la passione di Cristo. Siamo chiamati a ripetere solo ciò che è stato o a capire cosa ci è stato rivelato? Dove sono andate a finire le rivelazioni del perdono, della misericordia e dell’amore? Gesù ha subito la passione non certo perché abbiamo a dispiacercene, ma per amarci e perdonarci. Negli ultimi decenni sembriamo diventati dei professionisti della preghiera, ma con il nostro comportamento siamo sicuri di piacere a Dio? Gesù è stato messo a morte nonostante Pilato abbia chiesto che cosa avesse fatto di male. Cosa hanno fatto di male il vicino, il collega, il fratello per essere condannati da noi? Sentiamoci peggio degli altri, come si sentivano i santi, perché davanti al Giudice Supremo non avremo giustificazioni: ci sarà mostrato il bene che potevamo fare e non abbiamo fatto. Dopo duemila anni abbiamo distrutto tutto… Siamo la categoria degli ipocriti, riveliamo solamente dissenso, malumore, rabbia. Si può uccidere e rubare anche tradendo la fiducia. Perché Gesù ha sudato sangue nell’Orto degli Ulivi? Cerchiamo di dar valore al suo terribile sacrificio, apriamo il nostro cuore alle sue parole con l’accettazione della croce, dell’umiliazione e dell’ingiustizia. Se il Signore ci concede di perdonare è un privilegio non una fatica o una cosa che va contro la nostra logica. Perché riteniamo difficile un comportamento semplice come perdonare? Questo è superbia. Ciò che accade nelle nazioni nel nostro piccolo accade nelle nostre famiglie. Ed è superbia pensare che perdonare sia un dovere perché anche noi ci siamo comportati male nella vita. Oppure riteniamo roba da vecchi quello che ci hanno lasciato i nostri padri. NEI VANGELI C’È LA MANO DI MARIA Molti altri segni fece Gesù in presenza degli apostoli ma non sono stati scritti nel Vangelo” (Gv.30). Stiamo rivelando ciò che è la cosa più importante di Dio o ciò che appaga la curiosità? Il Signore non ha detto agli apostoli Dite quello che avete veduto” o “Manifestate i miracoli che ho fatto” , perché non vuole che abbiamo a basare la nostra fede sulle cose soprannaturali. Noi invece siamo portati a elencare le cose straordinarie e le emozioni forti che fanno più presa sulle persone. Diamo retta a chi ci parla di fatti prodigiosi e non ascoltiamo il profeta che ci parla del Vangelo. Il nostro popolo sembra fatto ad hoc per eliminare la fede dei nostri padri, negli ultimi tempi abbiamo fatto più danni che in ogni altra epoca. Ora siamo liberi di fare quello che vogliamo, ma quello che vediamo nei nostri giorni è frutto del peccato. Mai l'uomo ha conosciuto un periodo di benessere come questo e invece di ringraziare il Signore siamo uno contro l'altro. E scontenti. Anche i preti sono confusi dai nostri comportamenti, devono fare gli assistenti sociali e hanno sempre meno tempo di stare sulla parola di Dio. Alcuni sembrano in contraddizione tra di loro eppure il linguaggio di Dio è uno solo. Cosa ci è rimasto delle catechesi piene di effetti speciali? Se non siamo d'accordo con certi carismatici non ci guardano neanche in faccia! Dopo la morte di Cristo gli evangelisti hanno coinvolto la Madonna a scrivere i Vangeli, non l’hanno esclusa. Hanno avuto rispetto, onore e devozione verso la madre di Gesù, ecco perché nei Vangeli c'è il suo zampino e la sua umiltà. È stata Lei, la prima evangelizzatrice, a suggerire agli apostoli di non scrivere i molti altri segni che Gesù ha fatto . Non ha voluto fare apparire il lato miracoloso, ma l'importanza dell'accettazione della Croce. Dopo duemila anni non viene certo a cambiare le cose, come possiamo rivelare ciò che non è scritto? Maria Santissima desidera il silenzio, se vogliamo che parli lo Spirito non dobbiamo imporre le nostre parole. DIDIMO GEMELLO DI GESÙ Quanti di noi credono veramente se abbiamo bisogno di un segno? Questo è l'impoverimento della fede. Dio ha messo duramente alla prova tutti i suoi servi e noi ci sentiamo forse dei privilegiati? Attraverso i segni il demonio ci sta dividendo e ci sta riuscendo bene. San Tommaso veniva chiamato Didimo che significa gemello. Può darsi che invece di essere il più dubbioso era quello che onorava e amava di più il Maestro, fino al punto che gli apostoli lo chiamavano “gemello di Gesù”. Come si sarà sentito quando gli è stato detto Adesso che hai veduto hai creduto ”? Non dobbiamo condannare Giuda, quanti di noi sono Giuda, Giovanni o Tommaso? Tradire significa non rivelare ciò che Dio ha rivelato . Se riveliamo una verità diversa dal Vangelo significa che non ci crediamo. Gesù ha rivelato ciò che è gradito al Padre non le sue qualità divine. Siamo sicuri di non avere creato danni imponendo le nostre emozioni? La mente umana non può rivelare e contenere le cose soprannaturali, ma può amare in un modo totale. Il modo migliore di parlare di Dio è di non parlare ma di amare. Più uno si avvicina al Signore e più si allontana da sé stesso. Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
Cosa ci resta della passione di Gesù?
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Quanto siamo titubanti verso la parola del Signore? È da duemila anni che l’uomo rammenta la passione di Cristo. Siamo chiamati a ripetere solo ciò che è stato o a capire cosa ci è stato rivelato? Dove sono andate a finire le rivelazioni del perdono, della misericordia e dell’amore? Gesù ha subito la passione non certo perché abbiamo a dispiacercene, ma per amarci e perdonarci. Negli ultimi decenni sembriamo diventati dei professionisti della preghiera, ma con il nostro comportamento siamo sicuri di piacere a Dio? Gesù è stato messo a morte nonostante Pilato abbia chiesto che cosa avesse fatto di male. Cosa hanno fatto di male il vicino, il collega, il fratello per essere condannati da noi? Sentiamoci peggio degli altri, come si sentivano i santi, perché davanti al Giudice Supremo non avremo giustificazioni: ci sarà mostrato il bene che potevamo fare e non abbiamo fatto. Dopo duemila anni abbiamo distrutto tutto… Siamo la categoria degli ipocriti, riveliamo solamente dissenso, malumore, rabbia. Si può uccidere e rubare anche tradendo la fiducia. Perché Gesù ha sudato sangue nell’Orto degli Ulivi? Cerchiamo di dar valore al suo terribile sacrificio, apriamo il nostro cuore alle sue parole con l’accettazione della croce, dell’umiliazione e dell’ingiustizia. Se il Signore ci concede di perdonare è un privilegio non una fatica o una cosa che va contro la nostra logica. Perché riteniamo difficile un comportamento semplice come perdonare? Questo è superbia. Ciò che accade nelle nazioni nel nostro piccolo accade nelle nostre famiglie. Ed è superbia pensare che perdonare sia un dovere perché anche noi ci siamo comportati male nella vita. Oppure riteniamo roba da vecchi quello che ci hanno lasciato i nostri padri. NEI VANGELI C’È LA MANO DI MARIA Molti altri segni fece Gesù in presenza degli apostoli ma non sono stati scritti nel Vangelo” (Gv.30). Stiamo rivelando ciò che è la cosa più importante di Dio o ciò che appaga la curiosità? Il Signore non ha detto agli apostoli Dite quello che avete veduto” o “Manifestate i miracoli che ho fatto” , perché non vuole che abbiamo a basare la nostra fede sulle cose soprannaturali. Noi invece siamo portati a elencare le cose straordinarie e le emozioni forti che fanno più presa sulle persone. Diamo retta a chi ci parla di fatti prodigiosi e non ascoltiamo il profeta che ci parla del Vangelo. Il nostro popolo sembra fatto ad hoc per eliminare la fede dei nostri padri, negli ultimi tempi abbiamo fatto più danni che in ogni altra epoca. Ora siamo liberi di fare quello che vogliamo, ma quello che vediamo nei nostri giorni è frutto del peccato. Mai l'uomo ha conosciuto un periodo di benessere come questo e invece di ringraziare il Signore siamo uno contro l'altro. E scontenti. Anche i preti sono confusi dai nostri comportamenti, devono fare gli assistenti sociali e hanno sempre meno tempo di stare sulla parola di Dio. Alcuni sembrano in contraddizione tra di loro eppure il linguaggio di Dio è uno solo. Cosa ci è rimasto delle catechesi piene di effetti speciali? Se non siamo d'accordo con certi carismatici non ci guardano neanche in faccia! Dopo la morte di Cristo gli evangelisti hanno coinvolto la Madonna a scrivere i Vangeli, non l’hanno esclusa. Hanno avuto rispetto, onore e devozione verso la madre di Gesù, ecco perché nei Vangeli c'è il suo zampino e la sua umiltà. È stata Lei, la prima evangelizzatrice, a suggerire agli apostoli di non scrivere i molti altri segni che Gesù ha fatto . Non ha voluto fare apparire il lato miracoloso, ma l'importanza dell'accettazione della Croce. Dopo duemila anni non viene certo a cambiare le cose, come possiamo rivelare ciò che non è scritto? Maria Santissima desidera il silenzio, se vogliamo che parli lo Spirito non dobbiamo imporre le nostre parole. DIDIMO GEMELLO DI GESÙ Quanti di noi credono veramente se abbiamo bisogno di un segno? Questo è l'impoverimento della fede. Dio ha messo duramente alla prova tutti i suoi servi e noi ci sentiamo forse dei privilegiati? Attraverso i segni il demonio ci sta dividendo e ci sta riuscendo bene. San Tommaso veniva chiamato Didimo che significa gemello. Può darsi che invece di essere il più dubbioso era quello che onorava e amava di più il Maestro, fino al punto che gli apostoli lo chiamavano “gemello di Gesù”. Come si sarà sentito quando gli è stato detto Adesso che hai veduto hai creduto ”? Non dobbiamo condannare Giuda, quanti di noi sono Giuda, Giovanni o Tommaso? Tradire significa non rivelare ciò che Dio ha rivelato . Se riveliamo una verità diversa dal Vangelo significa che non ci crediamo. Gesù ha rivelato ciò che è gradito al Padre non le sue qualità divine. Siamo sicuri di non avere creato danni imponendo le nostre emozioni? La mente umana non può rivelare e contenere le cose soprannaturali, ma può amare in un modo totale. Il modo migliore di parlare di Dio è di non parlare ma di amare. Più uno si avvicina al Signore e più si allontana da sé stesso.

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