Noi dobbiamo attenerci alle regole, alle leggi ed ai comandamenti precisi della Chiesa, poiché la Chiesa è stata fondata dal Re dei Re. La Chiesa è la Scuola sopra le scuole, non è un'improvvisazione, non è un luogo di ritrovo in cui un impreparato, che ha dei limiti impressionanti, con arroganza emette sentenze e giudizi impropri. La santa Chiesa non è stata fondata sull’ultimo arrivato che “detta legge”.La Chiesa ha la sua storia, la sua verità, la sua profondità, e noi non avendo fatto la sua storia, siamo impreparati e incompetenti, perché conosciamo solo ciò che c'è stato trasmesso.Chi decide di diventare un responsabile, deve fare anni di studi e di rinunce; chi deve gestire, difendere e promuovere la Chiesa, è colui che ha una preparazione alle spalle: il sacerdote, i vescovi, i cardinali, il Papa. È una scala gerarchica che noi dobbiamo accettare al di delle nostre interpretazioni. La cosa peggiore è che noi che siamo impreparati, che siamo arrivati all'ultimo momento, abbiamo l'ardire di insegnare e criticare come agisce colui che è preparato per gestire la santa Chiesa. Dobbiamo stare molto attenti e capire qual è il nostro comportamento davanti ad un bene così grande, altrimenti si deteriora e si offende l'immagine della Santa Chiesa. Ecco perché Maria Santissima chiede tanto l'obbedienza alla Chiesa, a coloro che sono a conoscenza di quella verità, senza criticare, commentare, giudicare, perché innanzitutto il relatore, che è il sacerdote, si è applicato e ha superato certi esami, mentre noi ci auto approviamo e ci diamo una laurea solo perché frequentiamo la casa del Signore. Quali studi abbiamo fatto, quali esami abbiamo superato, cosa abbiamo approfondito della legge e della realtà di cui facciamo parte? Noi conosciamo solo in superficie le leggi della Chiesa! Quanti di noi, che hanno letto ed interpretato la Bibbia in un modo personale (e vanno in chiesa con “la pancia piena” avendo sperimentato tutte le esperienze della vita), hanno l'ardire di criticare coloro che possono vantare anni di studi, di rinunce e di astinenze di ogni tipo? Dobbiamo adorare e rispettare veramente i sacerdoti che hanno una conoscenza superiore alla nostra, e la gerarchia della Chiesa, altrimenti il nostro comportamento sarebbe simile a quello di un alunno, al quale gli vengono lasciati dei testi scolastici e l'insegnante (che viene criticato..) lo lascia libero di improvvisare, di decidere quello che va bene.... Ma è questo il modo di superare gli esami? Dobbiamo applicarci molto bene e capire qual è il nostro limite, perché la Chiesa ha delle leggi così profonde e forti da conoscere, che nessuna scuola terrena può avere. Non dobbiamo pensare di comportarci liberamente solo perché preghiamo, ma dobbiamo diventare responsabili del nostro comportamento, ed essere consapevoli del beneficio o del danno che possiamo arrecare alla Chiesa. Non devono essere il numero delle nostre preghiere e dei nostri digiuni ad autopromuoverci, a farci diventare dei docenti, dei relatori. Cerchiamo di comportarci da allievi, per migliorare la nostra condotta ed essere di buon esempio verso coloro che hanno bisogno di essere illuminati; diversamente, noi che sappiamo la verità e non la riveliamo, peccheremmo di omissione, offendendo lo spirito Santo. Quando noi diciamo che i sacerdoti fanno la bella vita, che fanno di tutto, che sono peggio di noi, dimostriamo di essere pessimi, perfidi. Se c'è qualcuno che sbaglia, non facciamone di tutta un'erba un fascio e non puntiamo il dito, perché non sta a noi dire certe cose. Pensiamo a quante amarezze potremmo aver procurato con le nostre critiche a chi è più preparato di noi, a chi si è lasciato forgiare fin da giovane: è come se gli avessimo detto che ha fatto anni di sacrifici, di rinunce, di povertà, di castità e di obbedienza per niente! Noi che facciamo una vita mondana…Che tristezza e che offesa davanti al Signore, uno che si autopromuove e detronizza, insultandolo, colui che rappresenta Dio, mettendo davanti se stesso, il proprio orgoglio e la propria arroganza… Che errore! E il Signore per amore nostro accetta anche questo..... .Non sono molte le persone che frequentano la chiesa che hanno una conoscenza superiore alla media, quindi finiamola di seguire la linea dei saputelli, come se noi fossimo la verità, la voce che deve essere innalzata, perché la cosa peggiore (come nella società) è dare la parola a un incompetente. Smettiamola di ciarlare!Meditiamo prima di parlare, non lasciamoci provocare e non provochiamo, non assecondiamo le dicerie che sono in giro e imperversano: stiamo attenti ad accusare sacerdoti perché ne renderemo conto a Dio. La Chiesa per opera dello spirito Santo si è scelta i suoi responsabili e noi li dobbiamo rispettare. Queste cose le dobbiamo conoscere per renderci conto dei nostri errori, per fare ammenda fra di noi, e per non vanificare la grazia del Signore. La verità e la legge di Dio sono fondate sull'obbedienza, sulla mansuetudine, sulla concordia, sull'amore, non sull'arroganza, sulla critica, sull'accusa, sulla condanna. E' mai possibile che “15 anni” di studi, di sacrifici e di rinunce per noi non significano niente? Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
La santa Chiesa non è fondata sull'improvvisazione
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Noi dobbiamo attenerci alle regole, alle leggi ed ai comandamenti precisi della Chiesa, poiché la Chiesa è stata fondata dal Re dei Re. La Chiesa è la Scuola sopra le scuole, non è un'improvvisazione, non è un luogo di ritrovo in cui un impreparato, che ha dei limiti impressionanti, con arroganza emette sentenze e giudizi impropri. La santa Chiesa non è stata fondata sull’ultimo arrivato che “detta legge”.La Chiesa ha la sua storia, la sua verità, la sua profondità, e noi non avendo fatto la sua storia, siamo impreparati e incompetenti, perché conosciamo solo ciò che c'è stato trasmesso.Chi decide di diventare un responsabile, deve fare anni di studi e di rinunce; chi deve gestire, difendere e promuovere la Chiesa, è colui che ha una preparazione alle spalle: il sacerdote, i vescovi, i cardinali, il Papa. È una scala gerarchica che noi dobbiamo accettare al di delle nostre interpretazioni. La cosa peggiore è che noi che siamo impreparati, che siamo arrivati all'ultimo momento, abbiamo l'ardire di insegnare e criticare come agisce colui che è preparato per gestire la santa Chiesa. Dobbiamo stare molto attenti e capire qual è il nostro comportamento davanti ad un bene così grande, altrimenti si deteriora e si offende l'immagine della Santa Chiesa. Ecco perché Maria Santissima chiede tanto l'obbedienza alla Chiesa, a coloro che sono a conoscenza di quella verità, senza criticare, commentare, giudicare, perché innanzitutto il relatore, che è il sacerdote, si è applicato e ha superato certi esami, mentre noi ci auto approviamo e ci diamo una laurea solo perché frequentiamo la casa del Signore. Quali studi abbiamo fatto, quali esami abbiamo superato, cosa abbiamo approfondito della legge e della realtà di cui facciamo parte? Noi conosciamo solo in superficie le leggi della Chiesa! Quanti di noi, che hanno letto ed interpretato la Bibbia in un modo personale (e vanno in chiesa con “la pancia piena” avendo sperimentato tutte le esperienze della vita), hanno l'ardire di criticare coloro che possono vantare anni di studi, di rinunce e di astinenze di ogni tipo? Dobbiamo adorare e rispettare veramente i sacerdoti che hanno una conoscenza superiore alla nostra, e la gerarchia della Chiesa, altrimenti il nostro comportamento sarebbe simile a quello di un alunno, al quale gli vengono lasciati dei testi scolastici e l'insegnante (che viene criticato..) lo lascia libero di improvvisare, di decidere quello che va bene.... Ma è questo il modo di superare gli esami? Dobbiamo applicarci molto bene e capire qual è il nostro limite, perché la Chiesa ha delle leggi così profonde e forti da conoscere, che nessuna scuola terrena può avere. Non dobbiamo pensare di comportarci liberamente solo perché preghiamo, ma dobbiamo diventare responsabili del nostro comportamento, ed essere consapevoli del beneficio o del danno che possiamo arrecare alla Chiesa. Non devono essere il numero delle nostre preghiere e dei nostri digiuni ad autopromuoverci, a farci diventare dei docenti, dei relatori. Cerchiamo di comportarci da allievi, per migliorare la nostra condotta ed essere di buon esempio verso coloro che hanno bisogno di essere illuminati; diversamente, noi che sappiamo la verità e non la riveliamo, peccheremmo di omissione, offendendo lo spirito Santo. Quando noi diciamo che i sacerdoti fanno la bella vita, che fanno di tutto, che sono peggio di noi, dimostriamo di essere pessimi, perfidi. Se c'è qualcuno che sbaglia, non facciamone di tutta un'erba un fascio e non puntiamo il dito, perché non sta a noi dire certe cose. Pensiamo a quante amarezze potremmo aver procurato con le nostre critiche a chi è più preparato di noi, a chi si è lasciato forgiare fin da giovane: è come se gli avessimo detto che ha fatto anni di sacrifici, di rinunce, di povertà, di castità e di obbedienza per niente! Noi che facciamo una vita mondana…Che tristezza e che offesa davanti al Signore, uno che si autopromuove e detronizza, insultandolo, colui che rappresenta Dio, mettendo davanti se stesso, il proprio orgoglio e la propria arroganza… Che errore! E il Signore per amore nostro accetta anche questo..... .Non sono molte le persone che frequentano la chiesa che hanno una conoscenza superiore alla media, quindi finiamola di seguire la linea dei saputelli, come se noi fossimo la verità, la voce che deve essere innalzata, perché la cosa peggiore (come nella società) è dare la parola a un incompetente. Smettiamola di ciarlare!Meditiamo prima di parlare, non lasciamoci provocare e non provochiamo, non assecondiamo le dicerie che sono in giro e imperversano: stiamo attenti ad accusare sacerdoti perché ne renderemo conto a Dio. La Chiesa per opera dello spirito Santo si è scelta i suoi responsabili e noi li dobbiamo rispettare. Queste cose le dobbiamo conoscere per renderci conto dei nostri errori, per fare ammenda fra di noi, e per non vanificare la grazia del Signore. La verità e la legge di Dio sono fondate sull'obbedienza, sulla mansuetudine, sulla concordia, sull'amore, non sull'arroganza, sulla critica, sull'accusa, sulla condanna. E' mai possibile che “15 anni” di studi, di sacrifici e di rinunce per noi non significano niente?

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I suggerimenti di Maria santissima sul monte Misma

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