La
Madonna
è
la
Madre
di
tutte
le
madri,
ma
come
ogni
mamma
ha
dei
figli
bravi
e
altri
meno
bravi,
alcuni
che
la
consolano
e
altri
che
la
fanno
soffrire.
Pensiamo
di
essere
tutti
bravi
solo
perché
la
chiamiamo
Mamma?
E
se
invece
di
sostenerla
le
causiamo
le
più
grandi
sofferenze?
Il
figlio
bravo
quando
vede
piangere
sua
madre
cerca
di
consolarla,
di
portarle
via
le
colpe
degli
altri,
non
va
a
giudicare
e
offendere
il
proprio
fratello,
semmai
lo
riprende
al
momento
giusto.
Il
figlio
umile
sa
che
sta
facendo
del
bene,
ma
viene
criticato
e
pugnalato
dagli
stessi
fratelli;
non
si
esalterà
mai
con
la
sua
vana
gloria,
non
imbroglierà
mai.
Il
figlio
cattivo
sembra
che
faccia
la
parte
migliore
con
la
propria
madre,
ma
poi
la
tradisce
facendola
soffrire
e
offendendola,
mentre
quello
buono
riceve
tante
ingiustizie,
perché
magari
la
mamma
ha
più
attenzioni
verso
quel
figlio
che
ha
più
problemi.
Quanti
di
noi
si
sono
lamentati
perché
non
hanno
visto
riconosciuto
il
bene
che
hanno
fatto?
E’
il
modo
di
servire
i
propri
genitori?
La
nostra
missione
potrebbe
essere
proprio
quella,
se
siamo
nati
di
una
natura
invece
che
un'altra,
ci
sarà
un
motivo.
Incominciamo
a
fare
bene
quello
che
è
in
noi,
senza
preoccuparci
se
c'è
il
merito
o
meno,
come
ha
fatto
Gesù
morendo
in
croce
per
noi.
Il
cristiano
oggi
si
lamenta
e
sembra
che
Dio
si
disinteressi
della
sua
vita,
ma
non
è
così;
è
che
a
un
certo
punto
della
nostra
esistenza,
specialmente
negli
ultimi
trent'anni,
abbiamo
deciso
noi
cosa
può
essere
sufficiente
e
cosa
è
meglio
fare
anche
delle
cose
di
Dio.
Che
presunzione,
che
offesa!
Il
Signore
è
dove
l'abbiamo
abbandonato
quando
abbiamo
fatto
di
testa
nostra;
se
fossimo
rimasti
con
lui
non
saremmo
in
questa
situazione.
La
preghiera
non
nasconderà
mai
un'azione
cattiva
di
un
figlio,
quella
rimane
perché
ha
fatto
soffrire
sua
madre.
Ecco
perché
ha
detto
a
Roberto:
"non
commettere
anche
tu
errori
che
tanti
altri
miei
figli
commettono"
e
"ah
se
questi
figli
mi
ascoltassero!".
Quando
manchiamo
di
carità,
amore
e
umiltà,
la
Madre
delle
madri
non
gioisce.
Dobbiamo
avere
nel
cuore
il
desiderio
di
essere
la
parte
migliore
della
sua
famiglia,
ma
non
per
primeggiare.
Chi
vuole
essere
al
primo
posto
non
è
mai
il
migliore,
perché
calpesta
gli
altri,
offende,
non
si
comporta
con
correttezza,
è
quello
che
vuole
più
vantaggi
materiali
(non
spirituali).
Una
madre
vuole
sempre
semplificare
la
vita
del
proprio
figlio
e
dargli
tutto
per
evitare
la
sofferenza.
Non
è
quello
che
la
Madonna
sta
facendo
con
noi?
Ha
miliardi
di
figli,
uno
diverso
dall'altro,
non
vogliamo
consolarla
ed
essere
con
lei
un
cuor
solo
e
un'anima
sola?
Amando,
otterremo
tante
grazie,
anche
quelle
che
non
può
dare
a
chi
non
le
merita.
Dobbiamo
immolarci,
non
aver
paura
di
essere
perseguitati,
criticati
e
giudicati.
Quante
persone
non
fanno
più
del
bene,
perché
l'altra
non
si
è
comportata
correttamente?
Queste
cose
devono
entrare
nel
nostro
cuore,
non
nella
mente
che
ha
molti
stimoli
polemici.
Quando
pensiamo
alla
nostra
giornata,
diciamo:
“quello
ha
sbagliato,
non
doveva,
mi
ha
offeso”
oppure
siamo
caritatevoli?
Lasciamo
che
sia
Dio
a
togliere
la
zizzania
dal
grano,
perché
noi
rischieremmo
di
fare
il
contrario.
Dobbiamo
avere
il
coraggio
delle
nostre
azioni
e
dire:
“Signore
ho
sbagliato
tutto,
anche
se
pensavo
di
essere
nel
giusto,
però
ho
capito
che
si
può
essere
migliori".
Solo
così
possiamo
ricevere
la
grazia
del
Signore
che
ci
cambia
la
vita
in
un
modo
stupendo
e
non
avremo
più
quella
rabbia
e
quella
voglia
di
vendicarsi,
che
normalmente
ci
assale quando uno ci offende e tradisce.
I TRE PRINCIPI FONDAMENTALI
Se
la
Madre
di
tutte
le
madri
ha
inciso
sul
monte
Misma
silenzio,
preghiera
e
meditazione,
tre
richieste
principali
nella
vita
di
ogni
cristiano,
vuol
dire
che
dobbiamo
attenerci
a
questo
e
non
creare
noi
le
basi
su
cui
appoggiare
tutta
la
nostra
buona
volontà.
Questi
tre
sigilli
meravigliosi,
ripetuti
da
tanti
Papi,
hanno
anche
una
cronologia
ben
precisa.
Il
silenzio:
l'uomo
oggi
sa
fare
tutto
tranne
che
il
silenzio,
non
riesce
ad
ubbidire;
è
la
debolezza
comune
che
accompagna
i
popoli
del
vecchio
e
nuovo
Testamento.
Il
Signore
ci
lascia
la
libertà
e
ci
chiede
le
cose
più
semplici,
comode
e
riposanti,
non
quelle
più
grandi
di
noi.
Se
non
siamo
in
silenzio
non
ci
parlerà
mai,
è
inutile
pensare
che
intervenga
tra
suoni
e
canti;
non
sentiremo
mai
la
sua
voce
nelle
orecchie,
ma
nel
cuore
e
in
quel
momento
saremo
desiderosi
di
amare
e
di
ringraziarlo,
anche
a
nome
dei
nostri
fratelli
che
non
hanno
capito.
Se
guardiamo
la
Bibbia,
Dio
ha
sempre
parlato
nel
silenzio,
in
certi
luoghi,
o
quando
le
persone
erano
sole
in
certi
luoghi.
Perché
vogliamo
fare
una
fede
e
un
rumore
di
massa?
Abbiamo
paura
della
nostra
coscienza?
Nella
confusione
e
nel
fanatismo
non
intervengono
a
parlarci
il
Signore
e
la
Madonna,
sapendo
già
che
siamo
super
esaltati
da
tante
cose.
Il
silenzio
parla
più
di
quello
che
ci
immaginiamo
e
quando
l’avremo
conosciuto,
insieme
alla
dolce
voce
del
Signore
che
ci
trasporta
e
sostiene,
pregheremo
senza
che
nessuno
ci
obblighi,
con
l'unico
scopo
di
lodare
Dio.
Poi
si
mediterà
su
tutto
quello
che
ci
ha
donato
e
messo
a
disposizione,
sull’universo
creato.
Com'è
bello
pregare
con
la
gioia
dell'abbandono
a
Dio
nel
cuore,
anche
davanti
alle
prove!
La
meditazione
non
è
un
fatto
fisico
come
lo
yoga,
dobbiamo
essere
noi
stessi
perché
è
una
cosa
semplice
e
normale,
che
ci
levita.
Al
Signore
bastano
poche
persone
giuste
e
obbedienti
per
cambiare
le
cose
del mondo, non i grandi numeri come pensiamo noi.
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