© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
Per
noi
l'Immacolata
Concezione,
la
madre
di
Gesù, sembra sia un fatto dovuto, ma per capire
Noi
siamo
stati
scelti,
creati
e
fatti
cristiani
dal
Signore
per
diffondere
il
vangelo
gli
altri.
Cerchiamo
di
essere
giusti
davanti
al
Signore,
perché
a
forza
di
disabituarci
ed
allontanarci
dal
vero
traguardo
della
nostra
vita,
oggi
come
oggi
siamo
noi
quelli
che
devono
essere
evangelizzati.
Se
è
stato
detto:
"Chiedete
e
vi
sarà
dato,
bussate
e
vi
sarà
aperto"
,
non
dobbiamo
dimostrare
di
saper
fare
solo
quello.
E’
un
fatto
scontato
che
il
Signore
ci
apre
e
risponde
alle
nostre
richieste,
fa
parte
della
sua
divina
misericordia
e
del
patto
d'amore
che
ha
con
noi.
Non
dobbiamo
neanche
menzionarlo
nei
nostri
discorsi,
è
indiscutibile.
In
realtà
dobbiamo
dimostrare
di
fare
anche
l'altra
parte
che
è
ben
più
importante
di
fare
delle
richieste.
Noi
che
abbiamo
accettato
di
testimoniare
la
parola
del
Signore,
viviamo
da
anti-cristiani
a
causa
di
un
grande
"martellamento".
Davanti
al
Signore
siamo
degli
orchestrali,
siamo
come
una
grande
orchestra
sinfonica,
dove
ognuno
esegue
un'armonia
melodiosa:
se
qualcuno
suona
una
nota
stonata,
tutta
l'orchestra
ne
risente
e
sembra
che
stoni
tutta.
Tra
di
noi
c'è
una
confusione
e
una
disarmonia
enorme
perché
siamo
"note
stonate",
non
siamo
accordati
all'unisono
sulla
stessa
nota:
uno
intona
un
"la",
l'altro un "re" e un'altro il "mi".
IL COLPEVOLE PRINCIPALE E’ IL MAESTRO
D’ORCHESTRA?
Che
confusione
portiamo
al
Signore,
se
basta
una
nota
stonata
per
fare
stonare
un'orchestra
perfetta
e
professionale:
facciamo
fare
brutta
figura
al
Maestro
d'orchestra.
Ci
critichiamo
a
vicenda
perché
abbiamo
cominciato
da
lontano
ad
essere
note
stonate
davanti
al
Signore,
al
mondo,
ai
miscredenti,
agli
atei
e
a
quelli
che
hanno
aderito
ad
altre
dottrine.
Ecco
perché
tante
persone
si
sono
allontanate
dalla
Chiesa,
perché
non
abbiamo
saputo
essere
educatori
giusti.
Invece
di
edificare
abbiamo
“disedificato”
e
deformato
in
un
modo
incredibile
l’immagine
della
fede
autentica.
Se
fossimo
veramente
“Figli
del
Silenzio”,
magari
non
faremmo
niente
di
buono,
ma
sicuramente
neanche
niente
di
cattivo
e
di
brutto,
non
ci
proporremmo
ad
essere
note
stonate.
Educhiamoci
ad
evangelizzare,
perché
ci
deve
dispiacere
che
per
colpa
nostra
l'orchestra
non
è
intonata.
All'inizio
del
nuovo
testamento,
agli
albori
del
cristianesimo,
su
100
persone
c'era
una
nota
stonata;
oggi
siamo
arrivati
che
su
100
persone
99
sono
note
stonate.
Ecco
perché
“non
ci
siamo
più”
e
non
riusciamo
a
trovare
“il
bandolo
della
matassa”
,
perché
noi
nonostante
tutto
stoniamo
ancora.
Altro
che
pensare
di
non
peccare
più,
solo
perché
non
facciamo
ciò
che
la
società
condanna
(rubare,
uccidere,
bestemmiare…)!
Il
peccato
più
grave
lo
commettiamo
ancora
noi,
quando
non
sappiamo
riconoscere
nel
giusto
valore
il
sacrificio
di
Gesù.
Se
quella
dimostrazione
d'amore
non
ci
porta
alla
verità,
ai
piedi
della
croce,
a
umiliarci
e
a
dispiacerci
per
tutto
il
male
del
mondo,
quel
sacrificio
non
è
servito
a
niente.
Oppure
pensiamo
che
la
nostra
salvezza
sia
un
fatto
dovuto,
che
solo
Gesù
ci
ha
salvato
e
tutto
il
resto
non
conta?
Dobbiamo
diventare
educatori
d'amore,
di
dolcezza,
di
accettazione,
non
di
reciproci
rimproveri,
altrimenti
finiamo
col
dividerci
in
nome
di
Dio.
I
continui
rimproveri
creano
la
cosa
peggiore:
più
astio,
prevenzione
negativa,
diffidenza,
meno
fiducia.
Quando
non
c'è
il
rispetto
reciproco
e
totale
in
una
coppia,
che
ci
si
può
fidare
ad
occhi
chiusi,
manca
tutto;
possiamo
dire
cinque
rosari
al
giorno,
ma
li
recitiamo
con
una
freddezza
tale
da
non
dare
valore
alle
nostre
preghiere.
Che
tristezza
vedere
che
nonostante
siamo
stati
creati
dal
Signore
come
note
intonatissime,
siamo
diventati
note
stonate
per
la
nostra
latitanza
verso
quella
nostra
responsabilità.
Perché
stando
insieme
ai
lupi
si
impara
ad
ululare,
e
quando
si
sta
con
una
persona
che
ha
un'abitudine,
assimiliamo
quell'abitudine,
crediamo
che
sia
normale
comportarci
come
un
peccatore,
soprattutto
se
ci
è
simpatico....
Non
assolviamo
coloro
che
devono
essere
recuperati
con
delle
osservazioni
precise,
gentili.
Ritorniamo
sulla
nostra
vita
passata
per
migliorarci,
non
per
puntualizzare
continuamente
la
vita
degli
altri
(che
conosciamo
solo
dal
punto
di
vista
esteriore).
Espiamo
e
recuperiamo
tutte
le
brutte
abitudini
del
mondo,
preghiamo
affinché
il
Signore
venga
consolato
dalla
nostra
povera
persona,
dispiacendoci
non
dei
nostri
fatti
personali,
ma
delle
umiliazioni
e
delle
ingiustizie
che
in
continuazione
il
Signore
riceve
per
amor
nostro.
Sentiamoci
indegni
perché,
chi
più
chi
meno,
un
giorno
anche
noi
abbiamo
fatto
questo,
e
se
non
ci
siamo
resi
conto
allora,
rendiamoci
conto
oggi
di
cosa
abbiamo
fatto
davanti
agli
occhi
del
Signore
con
il
nostro
comportamento.
Non
pensiamo
di
essere
a
posto
solo
da
quando
abbiamo
iniziato
a
pregare,
e
che
non
ci
siano
colpe
o
pene
da
espiare,
perché
nel
momento
in
cui
cominciamo
a
credere
di
non
commettere
più
peccati,
commettiamo
quelli
che
gridano
vendetta
al
cospetto
di
Dio.
E’
l’offesa
più
grave,
quella
contro
lo
Spirito
Santo
che
non
viene
perdonata
dal
Signore,
di
chi
sa
la
verità e non la testimonia.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul
monte Misma
Monte Misma -
Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono