Partendo dal Nuovo Testamento il logico diventa illogico perché l'illogico è diventato logico. In tutte le epoche si è sempre parlato della venuta di Cristo e quando apparve all'orizzonte dei tempi non c'era la possibilità di trasmettere informazioni, filmati o testimonianze. Il mondo all'inizio del cristianesimo era molto diverso dal nostro, c'era una cristianità autentica che veniva difesa con la propria vita. Si poteva solo accettare il mistero, ma la parola di Dio era in auge perché venivano rivelati l'amore e i comandamenti. Tra alti e bassi l'eredità dei padri si è mantenuta fedele, poi la Chiesa ha gestito la parola del maestro Gesù in un modo stupendo e meraviglioso fino al 1960, quando la responsabilità spirituale era di pertinenza del sacerdote. Anche allora si commettevano certi peccati, ma c’era il santo timor di Dio. Pensando che loro sono stati soggiogati come bigotti e fanatici, abbiamo ritenuto imposizione, violenza e mancanza di libertà, ciò che invece avevano salvaguardato. Oggi si è liberalizzato tutto e non ci si rende conto del tranello in cui siamo caduti. Da quando l'uomo ha incominciato a pregare ritualmente, ha smesso di amare, si è indurito nel cuore. La nostra fede non è come un albero di Natale dove possiamo appoggiare le nostre cianfrusaglie (le intenzioni di preghiera, le novene…), quando poi ci svuotiamo dell'essenza. Dov'è la concretezza del Maestro? Abbiamo fatto diventare la fede un fatto secondario, mentre abbiamo messo al primo posto tutte le nostre iniziative. Per tantissimi secoli l'uomo non ha avuto la possibilità di documentarsi sulla Bibbia, da chi è stato istruito? Quando non era così libero di interpretare e di agire, aveva una qualità di vita migliore della nostra e trasmetteva la fede con l'esempio. C’era l’amore. Lasciava la porta aperta quando andava a dormire e divideva il poco pane con gli altri. Ma è positivo per noi lasciarci liberi di interpretare o era meglio confermare la parola di Dio? Come logica conseguenza avremmo dovuto confermare e migliorare la condizione dei nostri padri, invece siamo caduti in un precipizio, distruggendo il loro lavoro e aprendo la porta al peccato. C'è da rabbrividire pensando alla cultura che si è insediata, quando mai si sono sentite crudeltà e sofferenze come quelle di oggi? Persino in guerra c'era più rispetto. Abbiamo fatto entrare nelle famiglie e nella santa Chiesa la possibilità di non rendere più peccato quello che era peccato. Chi ci ha autorizzato? Con che spirito leggiamo la Parola di Dio? Sappiamo solamente salvaguardare i nostri interessi, anche a costo di giurare il falso. Doveva farci bene vedere rappresentata la vita di Gesù e dei Santi, ma non è stato così, senza questi mezzi d'informazione magari saremmo più genuini. Ecco perché parliamo di analisi illogica. Anche l'amore che tanto decantiamo è freddo, ragionato, condito di convenienza, di circostanza e di favoritismi, è un'offesa all'amore vero. Sarà aumentata la cultura, l'emancipazione della donna, ma abbiamo smesso di amare. Ci stiamo giocando l'eternità, quel mistero della fede che nemmeno i film riescono a rappresentare. La Madonna non viene a dirci “pregate, pregate, pagate” ma qualcosa di più, di essere consapevoli, perché dalla Genesi ad oggi tutto quello che Dio ha rivelato si è realizzato. Non ci fa specie che all'epoca, senza nessun tipo di illustrazione e la possibilità di frequentare luoghi benedetti, c'era un'integrità spirituale stupenda? Era la fede che garantiva tutto. Progredendo e conoscendo tutto, siamo arrivati allo sfacelo spirituale, sostenuti dalla preghiera. Siamo così ingenui? Non conformiamoci alle abitudini del mondo e non insabbiamo quello che ci è stato tramandato dai nostri padri. Ci rendiamo conto l'orrore che hanno davanti i nostri figli? Il mondo non è mica nostro, non possiamo creare e distruggere a piacimento. Dio non ci obbliga a prendere una strada o un'altra, ma le ripercussioni sono diverse. Se fossimo stati tutti col Signore non ci sarebbero stati miliardi di morti in nome Suo per orgoglio, avidità, falsità e tradimenti. Amiamo il nostro nemico? Perché dobbiamo sopraffare chi ha un'idea diversa dalla nostra? Abbiamo aperto la porta al peccato, a Satana, e lui entra come falso agnello nelle nostre vite, ci fa prendere iniziative che sembrano sostenibili, ma mancano d'amore. Le guerre e le rivoluzioni nascono così, con i motivi della logica e della ragione, per sostenere un simbolo politico dentro il quale c’è il materialismo, l'interesse, il potere. Dall'avvento di Gesù Cristo quanti simboli sono cambiati nel mondo? Sono tutti fattori teorici che hanno provocato scismi, divisioni, nuove dottrine, mentre Dio ci garantisce la Divina Provvidenza. Sii agnello ma sta lontano dai lupi: pur amando non dobbiamo lasciarci uccidere, un ladro va trattato da ladro, un farneticante va trattato da farneticante, uno spergiuro va trattato da spergiuro, questo Dio ce lo permette. Gli ultimi 50 anni ci devono molto far riflettere, perché questa è la cultura del non amore e del rispetto per paura del codice civile. Torniamo a riscoprire “il vecchio” che abbiamo distrutto, non aspettiamo che la misura sia colma, restiamo in quel piccolo resto che Gesù ha preannunciato. Sosteniamo l'ente dell'amore, il Signore interverrà per noi. Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
L’analisi illogica
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© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
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Partendo dal Nuovo Testamento il logico diventa illogico perché l'illogico è diventato logico. In tutte le epoche si è sempre parlato della venuta di Cristo e quando apparve all'orizzonte dei tempi non c'era la possibilità di trasmettere informazioni, filmati o testimonianze. Il mondo all'inizio del cristianesimo era molto diverso dal nostro, c'era una cristianità autentica che veniva difesa con la propria vita. Si poteva solo accettare il mistero, ma la parola di Dio era in auge perché venivano rivelati l'amore e i comandamenti. Tra alti e bassi l'eredità dei padri si è mantenuta fedele, poi la Chiesa ha gestito la parola del maestro Gesù in un modo stupendo e meraviglioso fino al 1960, quando la responsabilità spirituale era di pertinenza del sacerdote. Anche allora si commettevano certi peccati, ma c’era il santo timor di Dio. Pensando che loro sono stati soggiogati come bigotti e fanatici, abbiamo ritenuto imposizione, violenza e mancanza di libertà, ciò che invece avevano salvaguardato. Oggi si è liberalizzato tutto e non ci si rende conto del tranello in cui siamo caduti. Da quando l'uomo ha incominciato a pregare ritualmente, ha smesso di amare, si è indurito nel cuore. La nostra fede non è come un albero di Natale dove possiamo appoggiare le nostre cianfrusaglie (le intenzioni di preghiera, le novene…), quando poi ci svuotiamo dell'essenza. Dov'è la concretezza del Maestro? Abbiamo fatto diventare la fede un fatto secondario, mentre abbiamo messo al primo posto tutte le nostre iniziative. Per tantissimi secoli l'uomo non ha avuto la possibilità di documentarsi sulla Bibbia, da chi è stato istruito? Quando non era così libero di interpretare e di agire, aveva una qualità di vita migliore della nostra e trasmetteva la fede con l'esempio. C’era l’amore. Lasciava la porta aperta quando andava a dormire e divideva il poco pane con gli altri. Ma è positivo per noi lasciarci liberi di interpretare o era meglio confermare la parola di Dio? Come logica conseguenza avremmo dovuto confermare e migliorare la condizione dei nostri padri, invece siamo caduti in un precipizio, distruggendo il loro lavoro e aprendo la porta al peccato. C'è da rabbrividire pensando alla cultura che si è insediata, quando mai si sono sentite crudeltà e sofferenze come quelle di oggi? Persino in guerra c'era più rispetto. Abbiamo fatto entrare nelle famiglie e nella santa Chiesa la possibilità di non rendere più peccato quello che era peccato. Chi ci ha autorizzato? Con che spirito leggiamo la Parola di Dio? Sappiamo solamente salvaguardare i nostri interessi, anche a costo di giurare il falso. Doveva farci bene vedere rappresentata la vita di Gesù e dei Santi, ma non è stato così, senza questi mezzi d'informazione magari saremmo più genuini. Ecco perché parliamo di analisi illogica. Anche l'amore che tanto decantiamo è freddo, ragionato, condito di convenienza, di circostanza e di favoritismi, è un'offesa all'amore vero. Sarà aumentata la cultura, l'emancipazione della donna, ma abbiamo smesso di amare. Ci stiamo giocando l'eternità, quel mistero della fede che nemmeno i film riescono a rappresentare. La Madonna non viene a dirci “pregate, pregate, pagate” ma qualcosa di più, di essere consapevoli, perché dalla Genesi ad oggi tutto quello che Dio ha rivelato si è realizzato. Non ci fa specie che all'epoca, senza nessun tipo di illustrazione e la possibilità di frequentare luoghi benedetti, c'era un'integrità spirituale stupenda? Era la fede che garantiva tutto. Progredendo e conoscendo tutto, siamo arrivati allo sfacelo spirituale, sostenuti dalla preghiera. Siamo così ingenui? Non conformiamoci alle abitudini del mondo e non insabbiamo quello che ci è stato tramandato dai nostri padri. Ci rendiamo conto l'orrore che hanno davanti i nostri figli? Il mondo non è mica nostro, non possiamo creare e distruggere a piacimento. Dio non ci obbliga a prendere una strada o un'altra, ma le ripercussioni sono diverse. Se fossimo stati tutti col Signore non ci sarebbero stati miliardi di morti in nome Suo per orgoglio, avidità, falsità e tradimenti. Amiamo il nostro nemico? Perché dobbiamo sopraffare chi ha un'idea diversa dalla nostra? Abbiamo aperto la porta al peccato, a Satana, e lui entra come falso agnello nelle nostre vite, ci fa prendere iniziative che sembrano sostenibili, ma mancano d'amore. Le guerre e le rivoluzioni nascono così, con i motivi della logica e della ragione, per sostenere un simbolo politico dentro il quale c’è il materialismo, l'interesse, il potere. Dall'avvento di Gesù Cristo quanti simboli sono cambiati nel mondo? Sono tutti fattori teorici che hanno provocato scismi, divisioni, nuove dottrine, mentre Dio ci garantisce la Divina Provvidenza. Sii agnello ma sta lontano dai lupi: pur amando non dobbiamo lasciarci uccidere, un ladro va trattato da ladro, un farneticante va trattato da farneticante, uno spergiuro va trattato da spergiuro, questo Dio ce lo permette. Gli ultimi 50 anni ci devono molto far riflettere, perché questa è la cultura del non amore e del rispetto per paura del codice civile. Torniamo a riscoprire “il vecchio” che abbiamo distrutto, non aspettiamo che la misura sia colma, restiamo in quel piccolo resto che Gesù ha preannunciato. Sosteniamo l'ente dell'amore, il Signore interverrà per noi.

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