Monte Misma Maria ausiliatrice
I nostri discorsi sono sempre terreni, difficilmente raggiungono la Patria Celeste perché non conosciamo questa verità, la potenza di Dio. Il nostro Creatore è un mistero, non possiamo spiegarlo, evitiamo di scontrarci con le nostre opinioni. Dobbiamo invece pensare se corrispondiamo a quello che il Signore ci chiede, che è scritto da millenni sulla Bibbia. Non dimentichiamoci che il male peggiore di questi tempi è l'apostasia, del cristiano che non crede come dovrebbe credere. Siamo pronti a salire in croce per il nostro fratello o a metterlo in croce? Salgono molte preghiere ma poche azioni degne di un cristiano. Nel giudizio finale sarà determinante la carità e l'amore, non le preghiere o i propositi: in quel momento avremo davanti tutte le nostre azioni e sapremo come poteva essere la nostra vita se avessimo amato e perdonato di più. La mano di Maria Santissima interviene non solo ad evitare i mali, ma a mitigarli, a non permettere che si realizzino completamente. Il modo migliore di consolarla è quello di amarci e perdonarci, così veniamo subito ripagati di gioia dal Signore. La nostra preghiera non è vana, ma cerchiamo di essere giusti e di migliorarci, per non demolire alla sera quello che di buono abbiamo costruito durante il giorno. L'odio viene dall’uomo, se vogliamo far star bene l'anima dobbiamo penalizzare il corpo, la ragione. Ci rendiamo conto che anche la morte è vita? Quando diciamo che è difficile non peccare, dichiariamo che la nostra fede non è giusta. Se ne avessimo capiremmo che è facilissimo comportarsi come il Signore chiede. Andare spesso a confessarsi significa avere continuamente delle lacune, mentre i santi si accostavano a questo sacramento perché si sentivano indegni, non peccatori. I nostri pensieri sono tutti puri come l'acqua limpida? Come può un peccatore consigliare la retta via? Noi siamo dubbiosi perché al primo posto mettiamo tutti i nostri impegni e le nostre necessità, poi viene il Signore. Siamo contenti? Troppo spesso i genitori che compiono sacrifici per i figli non sono ripagati. Se vogliamo amare Dio dobbiamo odiare i nostri cari , ciò metterli in secondo piano. Indichiamo la via della luce alle persone o diciamo che con due novene risolvono tutti i problemi? Con quale stato d'animo preghiamo? Cosa ne è dei doni che abbiamo ricevuto nel battesimo? Il problema di questo mondo è la colpa del peccato. Chi ha Dio nel cuore conferma ogni parola del Vangelo, non i propri ragionamenti. Possiamo anche sperimentare di piangere di gioia quando la legge dell'uomo ci penalizza. Davanti alle prove della vita, consapevolmente o inconsapevolmente, sosteniamo di più la legge dell'uomo o la legge di Dio? La prima vuole che ci difendiamo, nella seconda ci difende Dio. Però bisogna avere pazienza e non lamentarsi. In realtà non ci rendiamo conto com’è bello essere figli di Dio. Quando si dice che è difficile perdonare con il cuore, si dimostra di essere molto lontani dalla richiesta principale che il Signore ci ha fatto nel Nuovo Testamento. Se raggiungeremo la giusta fede ci sentiremo indegni anche di perdonare , perché davanti all’ingiustizia ricevuta, riconosceremo di aver causato anche noi del male ad altre persone e di essere stati perdonati da Dio. Il Signore ci userà misericordia se noi saremo stati misericordiosi. Chi si sente degno di perdonare aumenta nell'orgoglio, pensa solo di aver ricevuto ingiustizie e di essere nel giusto. Che bello se ci umiliassimo davanti a Dio dopo che uno ci ha fatto una cosa orribile, non lo condanneremmo, chiederemmo al Signore di perdonarlo. Chi non è esente da errori, come può non perdonare? È il nostro nemico che ci fa mettere Dio al primo posto : quanti di noi ritornano al Signore dopo un enorme sofferenza per essere stati massacrati, traditi, offesi? Invece i nostri affetti più cari ci coinvolgono e ci fanno mettere Dio al secondo posto. Chi di noi avrebbe accettato la prova di Abramo? Se metteremo Dio al primo posto avremo l'umiltà, la carità, l'amore, non oseremo neanche perdonare per il peso dei nostri peccati. Il nostro giogo sarà leggero e avremo gli anticorpi necessari per guarire da tutte le malattie. Ci sentiremo persino indegni di non meritarci la sofferenza. È questo il pensiero che dovrebbe essere consolidato nel cuore di tutti i cristiani, non l'apostasia. Quando sentiamo che uomini di Chiesa hanno commesso errori, non critichiamo e non giudichiamo. Facciamo un esame di coscienza e chiediamoci se noi, che frequentiamo la casa del Signore, abbiamo aumentato la credibilità della Chiesa oppure l'abbiamo diminuita . Siamo stati degni di rappresentare la parola del Signore? La Chiesa intesa come dimora del Signore è santa e pura da sempre, quella gestita dall'uomo sappiamo che ha qualche difetto. Amiamo veramente la nostra Chiesa? Cerchiamo di intervenire sulla nostra persona perché sugli altri non possiamo far niente, se non offrire qualche fioretto. La Chiesa deve essere povera nel senso che non deve farsi prendere dalle vanità, se andiamo a dire che deve vendere tutto, come farà a mantenersi? Piuttosto priviamoci delle nostre ricchezze. I preti lavorano per la nostra anima, perché osiamo criticarli e li pretendiamo poveri? Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
Chi ha la fede giusta non cade in tentazione
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© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
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I nostri discorsi sono sempre terreni, difficilmente raggiungono la Patria Celeste perché non conosciamo questa verità, la potenza di Dio. Il nostro Creatore è un mistero, non possiamo spiegarlo, evitiamo di scontrarci con le nostre opinioni. Dobbiamo invece pensare se corrispondiamo a quello che il Signore ci chiede, che è scritto da millenni sulla Bibbia. Non dimentichiamoci che il male peggiore di questi tempi è l'apostasia, del cristiano che non crede come dovrebbe credere. Siamo pronti a salire in croce per il nostro fratello o a metterlo in croce? Salgono molte preghiere ma poche azioni degne di un cristiano. Nel giudizio finale sarà determinante la carità e l'amore, non le preghiere o i propositi: in quel momento avremo davanti tutte le nostre azioni e sapremo come poteva essere la nostra vita se avessimo amato e perdonato di più. La mano di Maria Santissima interviene non solo ad evitare i mali, ma a mitigarli, a non permettere che si realizzino completamente. Il modo migliore di consolarla è quello di amarci e perdonarci, così veniamo subito ripagati di gioia dal Signore. La nostra preghiera non è vana, ma cerchiamo di essere giusti e di migliorarci, per non demolire alla sera quello che di buono abbiamo costruito durante il giorno. L'odio viene dall’uomo, se vogliamo far star bene l'anima dobbiamo penalizzare il corpo, la ragione. Ci rendiamo conto che anche la morte è vita? Quando diciamo che è difficile non peccare, dichiariamo che la nostra fede non è giusta. Se ne avessimo capiremmo che è facilissimo comportarsi come il Signore chiede. Andare spesso a confessarsi significa avere continuamente delle lacune, mentre i santi si accostavano a questo sacramento perché si sentivano indegni, non peccatori. I nostri pensieri sono tutti puri come l'acqua limpida? Come può un peccatore consigliare la retta via? Noi siamo dubbiosi perché al primo posto mettiamo tutti i nostri impegni e le nostre necessità, poi viene il Signore. Siamo contenti? Troppo spesso i genitori che compiono sacrifici per i figli non sono ripagati. Se vogliamo amare Dio dobbiamo odiare i nostri cari , ciò metterli in secondo piano. Indichiamo la via della luce alle persone o diciamo che con due novene risolvono tutti i problemi? Con quale stato d'animo preghiamo? Cosa ne è dei doni che abbiamo ricevuto nel battesimo? Il problema di questo mondo è la colpa del peccato. Chi ha Dio nel cuore conferma ogni parola del Vangelo, non i propri ragionamenti. Possiamo anche sperimentare di piangere di gioia quando la legge dell'uomo ci penalizza. Davanti alle prove della vita, consapevolmente o inconsapevolmente, sosteniamo di più la legge dell'uomo o la legge di Dio? La prima vuole che ci difendiamo, nella seconda ci difende Dio. Però bisogna avere pazienza e non lamentarsi. In realtà non ci rendiamo conto com’è bello essere figli di Dio. Quando si dice che è difficile perdonare con il cuore, si dimostra di essere molto lontani dalla richiesta principale che il Signore ci ha fatto nel Nuovo Testamento. Se raggiungeremo la giusta fede ci sentiremo indegni anche di perdonare , perché davanti all’ingiustizia ricevuta, riconosceremo di aver causato anche noi del male ad altre persone e di essere stati perdonati da Dio. Il Signore ci userà misericordia se noi saremo stati misericordiosi. Chi si sente degno di perdonare aumenta nell'orgoglio, pensa solo di aver ricevuto ingiustizie e di essere nel giusto. Che bello se ci umiliassimo davanti a Dio dopo che uno ci ha fatto una cosa orribile, non lo condanneremmo, chiederemmo al Signore di perdonarlo. Chi non è esente da errori, come può non perdonare? È il nostro nemico che ci fa mettere Dio al primo posto : quanti di noi ritornano al Signore dopo un enorme sofferenza per essere stati massacrati, traditi, offesi? Invece i nostri affetti più cari ci coinvolgono e ci fanno mettere Dio al secondo posto. Chi di noi avrebbe accettato la prova di Abramo? Se metteremo Dio al primo posto avremo l'umiltà, la carità, l'amore, non oseremo neanche perdonare per il peso dei nostri peccati. Il nostro giogo sarà leggero e avremo gli anticorpi necessari per guarire da tutte le malattie. Ci sentiremo persino indegni di non meritarci la sofferenza. È questo il pensiero che dovrebbe essere consolidato nel cuore di tutti i cristiani, non l'apostasia. Quando sentiamo che uomini di Chiesa hanno commesso errori, non critichiamo e non giudichiamo. Facciamo un esame di coscienza e chiediamoci se noi, che frequentiamo la casa del Signore, abbiamo aumentato la credibilità della Chiesa oppure l'abbiamo diminuita . Siamo stati degni di rappresentare la parola del Signore? La Chiesa intesa come dimora del Signore è santa e pura da sempre, quella gestita dall'uomo sappiamo che ha qualche difetto. Amiamo veramente la nostra Chiesa? Cerchiamo di intervenire sulla nostra persona perché sugli altri non possiamo far niente, se non offrire qualche fioretto. La Chiesa deve essere povera nel senso che non deve farsi prendere dalle vanità, se andiamo a dire che deve vendere tutto, come farà a mantenersi? Piuttosto priviamoci delle nostre ricchezze. I preti lavorano per la nostra anima, perché osiamo criticarli e li pretendiamo poveri?

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