Un deserto sul Misma
Tutto
quello
che
serve
all'uomo
Dio
lo
ha
già
creato
in
abbondanza.
Cosa
vuole
ancora?
Sembra
che
debba
fare
una
caccia
al
tesoro,
per
poi
scoprire
di
averlo
già
in
tasca:
il
Vangelo,
la
parola
di
Dio.
Perché
l'esigenza
umana
deve
sempre
essere
davanti
a
tutto?
Non
verremo
giudicati
dal
numero
delle
sante
messe,
ma
sarebbe
bello
da
parte
nostra
poter
andarci
con
il
desiderio
di
far
felici
gli
altri.
Gesù
ci
offre
il
suo
corpo
e
il
suo
sangue,
riusciamo
a
fare
altrettanto
per
i
nostri
fratelli,
soprattutto
quelli
che
non
lo
meritano?
È
un
momento
immenso
che
non
deve
essere
racchiuso
in
un
rito,
potremmo
viverlo
con
questo
sentimento:
"Signore,
memore
di
questa
tua
dimostrazione
d'amore,
chi
posso
fare
felice
oggi
o
domani?
Lasciami
la
mia
croce
e
se
possibile
fammi
portare
un
po'
anche
quella
di
mio
fratello”.
Dimostriamo
a
Gesù
che
il
suo
sacrificio
non
è
stato
vano,
offriamo
la
nostra
vita
a
colui
che
ne
ha
bisogno,
a
chi
ci
ha
fatto
del
male.
Forse
questo
gesto
non
ci
piacerà,
ma
sarà
gradito
a
Dio.
Abbiamo
il
sentimento
di
amare
gli
altri
o
vogliamo
solo
essere
amati?
Desideriamo
far
felice
la
persona
che
più
detestiamo,
quella
che
siamo
in
contrasto
per
un'eredità
o
per
una
frase
detta
male?
Potrebbe
aver
bisogno
più
di
altre,
di
essere
recuperata
per
osservare
i
comandamenti
di
Dio.
Gesù
non
ha
scelto
gli
apostoli
nel
tempio
e
anche
oggi
sceglie
persone
non
in
certi
luoghi,
ma
con
le
caratteristiche
dell'amore.
Quando
riceviamo
un'ingiustizia
non
andiamo
a
piangere
sulle
spalle
degli
altri,
siamo
dignitosi,
offriamola
al
Signore.
Durante
la
messa
non
limitiamoci
a
restituire
il
dono
che
abbiamo
ricevuto,
offriamo
di
far
felice
qualcuno,
ci
sentiremo
liberi.
Smettiamola
di
recitare
parti
non
nostre,
Dio
ha
già
pensato
a
tutto
per
noi,
ha
stabilito
apostoli,
profeti,
evangelisti,
pastori
e
maestri,
per
renderci
idonei
ad
arrivare
all'unità
della
fede
e
allo
stato
di
uomo
perfetto.
Cosa
vogliamo
ancora
da
Gesù
che
ci
ha
dato
tutto,
anche
attraverso
il
sangue
dei
suoi
profeti?
Siamo
ingordi,
obesi
di
tutto,
e
chiediamo
di
fare
indigestione.
Il
Signore
ci
ha
forse
insegnato
di
pensare
solo
a
noi
stessi?
Come
diretti
eredi
del
Creatore
dovremmo
far
festa
tutti
giorni,
ringraziarlo
per
il
dono
della
vita
e
stupirci
delle
sue
meraviglie,
invece
siamo
tristi,
criticoni,
ci
lasciamo
sorprendere
dal
comportamento
dell'uomo.
Vogliamo
creare
il
clan
degli
sconsolati?
In
un
contesto
che
è
solo
stupore,
facciamo
il
gioco
del
demonio
che
ci
illude
con
altri
obiettivi.
Non
bisogna
sopravvivere
ma
vivere.
Tutto
ciò
che
fuoriesce
dalla
natura
è
ricchezza,
se
fossimo
prudenti
a
costruire
le
case
come
facevano
i
nostri
padri,
eviteremmo
tante
catastrofi.
Gli
animali
insegnano
i
pericoli
ai
loro
piccoli,
mentre
noi
mettiamo
i
nostri
figli
in
mano
al
mostro,
alla
società
che
abbiamo
sostenuto
e
voluto.
È
un
posto
sicuro
il
mondo
in
cui
viviamo?
Maria
Santissima
amava
coloro
che
procuravano
un
dolore
immenso
a
suo
figlio,
non
li
odiava.
Quale
madre
avrebbe
fatto
questo?
Cerchiamo
di
essere
più
solidali
con
lei.
La
cattiveria
e
l'invidia
alterano
il
sistema
psicofisico,
ma
quando
facciamo
felice
una
persona
la
nostra
salute
ne
ha
un
beneficio,
i
nostri
difetti
diventano
qualità,
non
note
di
giudizio
o
di
critica.
Come
sarebbe
bello
il
mondo
se
ci
amassimo!
Ricordiamoci
che
se
faremo
felici
gli
altri,
il
nemico
non
riderà…
La
parola
del
Signore
non
è
oggetto
di
discussione,
cambiano
i
musicisti
(i
profeti
ispirati
dallo
Spirito
Santo), ma la musica è sempre quella che ha deciso il Direttore d'orchestra.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
Chi posso far felice?
© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
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