Un deserto sul Misma
L’obbedienza
è
l’elemento
che
viene
al
di
sopra
di
tutto,
che
poi
si
trasforma
in
amore
e
carità;
elementi
che
oggi
non
ci
sono
più,
perché
in
questi
ultimi
anni,
a
livello
mentale,
non
abbiamo
fatto
altro
che
informarci,
conoscere
e
scoprire.
Ma
nel
cuore
che
cosa
è
rimasto?
Il
Signore
ci
ha
dato
gratuitamente
sua
Madre
per
farci
scoprire
il
sentimento
dell'amore,
ma
non
conosciamo
il
suo
significato.
Amare
non
vuol
dire
compatire
o
concedere,
perché
va
concesso
quel
che
è
giusto,
non
quello
che
non
è
giusto.
E
siccome
Dio
è
giusto,
dobbiamo
diventare
altrettanto
anche
noi.
Come
cristiani
di
che
pasta
siamo
fatti?
Sappiamo
abbandonarci
a
Dio,
come
è
scritto
sulla
Bibbia,
per
non
farci
più
disorientare?
Parlare
in
nome
di
Dio
vuol
dire
parlare
d'amore,
di
misericordia;
questi
elementi
non
possono
venire
disattesi
o
eliminati
da
nessun
avvenimento
che
possa
avvenire
sulla
Terra.
Facciamo
delle
ipotesi
strampalate.
Se
per
caso
domani
venissimo
a
conoscere
che
i
preti
possono
sposarsi,
che
le
donne
possono
celebrare
messa
e
che
i
separati
possono
ricevere
la
comunione,
noi
come
ci
comporteremmo?
Il
consiglio
è
quello
di
non
comportarci
affatto,
di
lasciare
che
il
mondo
vada
come
vuole
andare,
senza
contrastare
o
opporci.
La
Madonna
ci
suggerisce
di
amare:
"Tu
ama!"
Queste
sono
solo
supposizioni,
ma
prepariamoci
a
rotture
inimmaginabili
per
l'umanità.
Se
dovessero
accadere
è
buona
cosa
per
noi
accettare
tutto;
chi
ci
impedisce
di
continuare
sulla
retta
via
e
di
essere
cristiani
autentici
davanti
a
"famiglie
allargate"?
Paghiamo
forse
noi
conseguenze
che
non
ci
competono?
Nessuno
può
cambiare
il
nostro
cuore
e
la
nostra
anima,
anche
se
ci
cambiano
il
vestito.
Stiamo
attenti
a
quello
che
potrà
succedere,
perché
l'uomo
è
fatto
apposta
per
complicare
la
vita,
anziché
per
amare;
anche
in
tempi
difficili,
nessuno
ci
impedisce
di
trasmettere
la
gioia
e
la
speranza.
Non
commettiamo
l'errore
di
farci
coinvolgere,
di
criticare
e
di
giudicare
come
facevano
i
farisei,
altrimenti
dimostreremo
di
non
avere
più
il
santo
timor
di
Dio.
Se
ci
mettiamo
tutti
a
sobillare,
che
cosa
ne
esce?
Vedremo
quale
grazia
scenderà
su
quel
popolo
che
rimarrà
fedele
a
Dio.
Noi
siamo
chiamati
a
confermare,
progredendo,
a
seguire
quello
che
ci
è
stato
trasmesso
dai
nostri
padri,
che
è
tutto
scritto,
a
interpretarlo
nel
modo
giusto,
con
la
bontà
d'animo.
Se
in
noi
ci
sarà
la
luce,
sapremo
vedere
con
obiettività
la
realtà,
invece
di
brancolare
nel
buio
seguendo
tutti
i
richiami.
Niente
ci
deve
fare
deviare
dalla
via
che
stiamo
percorrendo
del
silenzio,
della
preghiera,
della
meditazione
e
dell’obbedienza
alla
Chiesa.
Dovremmo
sentirci
inadeguati
ad
intervenire,
perché
Dio
può
assecondare
le
richieste
del
suo
popolo,
come
ha
fatto
nel
Vecchio
Testamento
quando
voleva
un
re
in
carne
ed
ossa.
Non
era
meglio
che
si
faceva
guidare
direttamente
dal
Signore?
Se
le
innovazioni
che
verremo
a
conoscere
sono
quelle
che
l'uomo
chiede,
Dio
può
anche
concederle,
però
poi
chi
paga
le
conseguenze?
Vogliamo
essere
le
vergini
stolte
o
quelle
prudenti
e
scaltre?
Il
Signore
è
sempre
intervenuto
nei
momenti
difficili
della
storia
dell'uomo,
non
ha
bisogno
di
essere
difeso,
ma
desidera
che
ci
immoliamo
sulla
croce
per
la
nostra
crescita.
La
verità
non
va
cambiata,
pur
vivendo
delle
innovazioni.
Non
sentiamoci
“pungolati
nel
vivo”
o
gelosi
se
il
Signore
vuole
usare
misericordia
anche
per
i
nostri
fratelli, come ha fatto con
il figliol prodigo e con gli operai dell'ultima ora.
COMANDARE O OBBEDIRE?
Chi
pensa
di
essere
bravo
a
comandare,
non
si
rende
conto
che
si
lascia
trasportare
dal
suo
istinto.
La
Madonna
ci
chiede
di
sapere
obbedire,
perché
ne
ha
già
visti
tanti
di
quelli
che
sapevano
comandare...
Dove
c'è
l'amor
proprio
di
chi
pensa
di
essere
all'altezza
di
un
compito,
il
male
sa
come
ingannarlo
e
farlo
cadere,
invece
uno
che
è
mite
e
umile,
si
sente
inadeguato;
ma
per
volontà
di
Dio,
può
diventare
il
Davide
contro
Golia.
Il
destino
dell'umanità
non
dipende
da
noi,
siamo
più
utili
obbedendo
a
un
progetto
del
Signore,
come
hanno
fatto
Anania,
Azaria
e
Misaele.
Per
essere
graditi
a
Dio
bisogna
superare
tante
prove
e
mantenersi
fedeli,
ma
prima
bisogna
aver
fatto
la
scuola
dell'obbedienza
,
rinunciare
a
tutto
quello
che
si
pensa
di
possedere,
psicologicamente,
non
materialmente.
Il
male
è
talmente
astuto
che
riesce
a
farsi
servire
da
chi
ha
avuto
l'ardire
di
proporsi.
In
un
mondo
così
inqualificabile,
ciò
che
ci
può
qualificare
è
l'obbedienza,
l'armonia
e
l'amore,
mentre
alcuni
mettono
alla
prova
Dio
e
lo
sfidano
in
un
modo
vile,
continuando
comportarsi
in
un
certo
modo
fin
quando
non
ottengono
qualcosa.
Come
può
un
microbo
mettersi
al
livello
del
Creatore
dell'universo? Il Signore non ci dice di farci amare, ma di amare anche senza il contraccambio.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
Un passo molto provocatorio
© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
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