Se
fossimo
veri
cristiani
non
cercheremmo
solo
le
cose
che
ci
fanno
stare
bene,
ma
anche
quelle
che
fanno
stare
bene
gli
altri,
dimenticandoci
di
noi
stessi.
Nel
mondo
c’è
una
percentuale
di
persone
che
sporcano
e
una
che
puliscono,
una
che
vanno
in
chiesa
e
una
che
non
ci
va,
una
di
persone
sincere
e
una
di
persone
false.
Poiché
tutti
gli
uomini
si
mischiano
è
difficile
fare
un
discernimento.
Chi
vogliamo
essere?
Se
non
siamo
dalla
parte
di
quelli
che
la
pensano
come
noi,
critichiamo,
giudichiamo,
odiamo.
Ci
scontriamo
con
coloro
che
hanno
idee
diverse
dalle
nostre
in
ogni
ambiente
sociale
e
anche
nelle
nostre
famiglie.
Non
tutti
prediligono
lo
stesso
comportamento,
eppure
pensiamo
sempre
di
essere
i
migliori
perché
manca
l’amore.
Amare
vuol
dire
non
pensare
a
se
stessi
ma
far
star
bene
gli
altri.
Non
dobbiamo
odiare
chi
non
compie
azioni
buone.
Preghiamo
per
le
nostre
intenzioni
o
per
i
cuori
di
Gesù
e
di
Maria?
Se
c’è
una
percentuale
di
persone
che
trasgrediscono,
ce
n’è
un’altra
che
desiderano
rispettare
la
tradizione,
le
leggi
e
i
comandamenti.
Non
tutti
rispettano
gli
stessi
valori,
perciò
non
dobbiamo
creare
gerarchie
o
classifiche.
Chi
sostiene
il
rispetto
della
natura
non
deve
odiare
chi
non
la
rispetta.
Perché
siamo
così
individualisti,
estremisti?
Anche
nell’alimentazione
alcuni
si
scandalizzano
dei
cibi
che
mangiano
altri.
Per
stare
bene
basta
non
eccedere
ed
avere
un
equilibrio
psicofisico.
Come
possiamo
sentirci
diversi
da
chi
non
la
pensa
come
noi
o
avere
un
cuore
duro
verso
chi
non
va
in
chiesa?
Ognuno
di
noi
detesta
un
comportamento
diverso,
così
si
creano
contestazioni
infinite
e
non
si
generano
atti
d’amore.
È
un
modo
di
ragionare
non
conforme
al
Vangelo.
Dobbiamo
amarci
anche
se
siamo
diversi
dagli
altri.
Chi
non
pecca
dovrebbe
agire
in
riparazione
di
quelli
che
peccano,
amare
e
perdonare
per
quelli
che
non
sanno
amare e perdonare, senza guardare ai meriti e senza giudicare.
LA VERA RICCHEZZA È NELL’ETERNITÀ
Del
povero
Lazzaro
della
parabola
di
Gesù
viene
ricordato
il
suo
nome
mentre
quello
del
ricco
epulone
non
viene
menzionato.
Beati
voi
se
i
vostri
nomi
sono
scritti
in
cielo:
è
più
ricco
il
mendicante
Lazzaro
che
implorava
le
briciole
del
cane
o
il
ricco
epulone
che
non
avrà
il
premio
promesso?
Qui
in
terra
noi
invidiamo
le
persone
ricche
e
senza
rendercene
conto
ribaltiamo
la
parola
di
Dio.
Facciamo
di
tutto
per
star
bene
nel
corpo
nulla
per
salvare
l’anima.
Nella
sua
povertà
Lazzaro
aveva
la
sua
dignità
perché
il
suo
nome
era
scritto
in
cielo.
Il
ricco
non
è
colui
che
si
è
guadagnato
onestamente
la
propria
casa
o
con
le
sue
fatiche
ha
lasciato
qualcosa
ai
figli,
ma
colui
che
sperpera
grossi
capitali
in
cose
e
vizi
inutili
invece
di
fare
tanto
bene.
In
questo
senso
dobbiamo
amministrare
bene
noi
stessi.
Perché
non
consideriamo
il
povero?
Innalziamo
il
ricco
come
se
fosse
un
Dio
quando
in
realtà
è
un
povero
perché
il
suo
nome
non
è
scritto
in
cielo.
Invidiamo
gli
idoli
dei
ricchi
che
sono
polvere.
Dov’è
la
nostra
povertà
di
spirito?
Siamo
stati
creati
per
la
gioia
e
per
la
salvezza,
mentre
quando
facciamo
le
scelte
materialiste
subentra
il
nostro
egoismo
e
così
non
ci
accontentiamo
mai.
Se
siamo
schiavi
dell’egoismo
siamo
schiavi
della
materia
e
se
siamo
schiavi
della
materia
siamo
schiavi del male. Non illudiamo i nostri figli che la vera ricchezza sia quella materiale, ma diffondiamo verità del Vangelo.
SIAMO CRISTIANI O SIMULIAMO?
È
un
peccato
lamentarsi
con
il
Signore
per
le
prove
che
dobbiamo
accettare
o
perché
non
interviene
sui
nostri
errori.
Se
siamo
dalla
parte
del
bene
dobbiamo
comportarci
come
uomini
di
bene
anche
nelle
difficoltà
e
poi
abbandonarci
totalmente
a
Dio.
Oggi
vediamo
la
vera
violenza
nelle
nostre
case,
quella
psicologica,
dove
ci
rinfacciamo
tutto.
Dovremmo
pregare
per
la
nostra
anima
non
per
il
conflitto
nucleare,
così
faremo
di
tutto
per
migliorarci.
Se
anche
accadesse
ciò
che
non
deve
accadere,
Dio
non
ci
abbandonerà
mai.
Solo
i
demoni
parlano
dei
demoni,
siamo
apostoli
di
sventure
o
della
lieta
novella?
Parliamo
d’amore
o
di
guerra?
L’anticristiano
è
colui
che
parla
solamente
di
negatività
e
che
vede
il
male
dappertutto.
Cristo
non
ha
mai
parlato
di
paure,
di
denunce
o
di
demoni.
Anche
nei
momenti
difficili
non
dobbiamo
pregare
per
paura.
Non
lasciamo
entrare
in
casa
nostra
la
disperazione,
la
falsità,
l’ipocrisia.
Tante
persone
per
pubblicizzare
un
luogo
di
pellegrinaggio
si
inventano
guarigioni
mai
avvenute
di
malattie
mai
avute.
Non
si
gioca
a
poker
con
il
Signore
né
si
baratta
la
sua
grazia.
Perché
vogliamo
far
conoscere
Gesù
e
Maria
unicamente
come
un
fenomeno
miracoloso?
Questo
crea
confusione.
Parlare
invano
di
Dio
è
infrangere
il
secondo
comandamento.
Quando
gli
uccelli
emigrano
ce
n’è
sempre
uno
che
guida
e
tutti
seguono
la
sua
rotta.
È
la
perfezione
dell’universo
creato.
Questo
ci
fa
capire
che
anche
noi
abbiamo
una
linea
guida,
che
è
la
parola
di
Dio.
Dov’è
finito
il
rispetto
verso
la
persona dell’altro sesso? Se Dio ci ha creato con delle regole perché non le seguiamo?
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