Un deserto sul Misma
A
cosa
serve
pregare
per
un'idea
sostenibilissima
quando
abbiamo
un
cuore
fallace?
Perché
digiuniamo
tra
alterchi
e
litigi
(Is.58,4)?
Il
Signore
capisce
il
senso
delle
nostre
preghiere,
non
diamo
un
significato
diverso
alle
sue
parole.
Geremia
ammoniva
a
non
confidare
nelle
parole
menzognere
di
coloro
che
frequentavano
il
tempio
(7,1-4),
ma
queste
cose
sembra
che
non
ci
riguardino.
Non
dobbiamo
essere
ottimisti,
sono
veramente
poche
le
persone
che
metabolizzano
e
vivono
ciò
che
Dio
ha
rivelato.
Se
uno
straccione
si
mettesse
fuori
dalla
chiesa
a
dirci
che
non
siamo
degni
di
entrare,
subito
diremmo
che
è
Satana.
Dove
manderemmo
il
profeta
Geremia
di
turno?
Non
sappiamo
neanche
cogliere
i
segni
del
Signore
e
pensiamo
di
essere
all'altezza
di
parlare
in
nome
suo.
Quanti
discorsi
inutili
non
conformi
alla
parola
di
Dio
vengono
fatti
da
7
miliardi
di
persone
in
ogni
angolo
del
mondo.
E’
orribile!
Se
non
fosse
così
sparirebbe
tanto
male,
vedremmo
un
mondo
meraviglioso.
Il
diavolo
e
l'acqua
santa
non
possono
stare
a
contatto,
perché
il
male
davanti
al
bene
fugge
e
la
falsità
si
autoelimina.
Entrambi
si
servono
dell'uomo,
ma
il
Signore
abiterà
nella
casa
di
chi
dice
la
verità.
Il
dolore,
la
sofferenza,
la
malattia,
sono
tutti
causati
in
gran
parte
dallo
squilibrio
umano.
Cosa
si
ottiene
a
rimanere
ostinatamente
fermi
sulle
nostre
posizioni,
quando
queste
ci
fanno
scontrare
nella
famiglia,
nelle
amicizie
e
nel
lavoro?
Metabolizzando
e
vivendo
la
parola
di
Dio
potremmo
essere
all'altezza
di
ogni
situazione
e
di
conseguenza
consigliare
quelle
persone
che
vogliono
soltanto
dividere
e
scontrarsi.
Quando
vediamo
una
montagna
in
lontananza
ci
sembra
piccola,
non
abbiamo
la
sua
esatta
dimensione.
Così
il
nostro
cuore
è
talmente
lontano
da
Dio
che
lo
semplifichiamo
nella
nostra
povera
mente
e
non
vediamo
più
la
sua
maestosa
realtà;
davanti
ad
essa
non
avremmo
nemmeno
il
coraggio
di
aprire
bocca.
Egli
è
molto
più
esigente
di
quello
che
vogliamo
dimostrare,
perché
pensiamo
di
avere
solo
dei
diritti?
Quanti
sanno
dove
poggiare
le
basi
della
vita
cristiana?
Se
amassimo
il
Signore
con
tutto
il
cuore
e
con
tutta
l'anima,
sarebbe
semplice
fare
tutto
quello
che
ci
sembra
impossibile,
non
avremmo
più
discordanze,
divisioni,
critiche.
Capiremmo
che
dopo
il
sì
e
il
no
tutto
il
resto
viene
da
Satana,
dal
materialismo.
Ma
ci
siamo
complicati
la
vita,
abbiamo
perso
l'orientamento
e
la
visione
del
vero
Dio.
Ai
piedi
della
montagna
vivono
tutti,
sinceri
e
non
sinceri,
nella
nebbia
e
nella
luce,
nel
bene
e
nel
male,
perché
ci
sono
vari
nascondigli
e
varie
trame.
Quando
siamo
chiamati
a
salire,
come
nel
cammino
della
fede,
il
percorso
diventa
irto
e
tortuoso.
C'è
una
selezione
naturale.
Chi
fa
della
furbizia
il
sostentamento
della
propria
vita,
si
accorge
che
tutte
le
fantasticherie
vengono
meno
man
mano
che
sale,
non
riesce
più
a
far
fare
agli
altri
ciò
che
dovrebbe
fare
e
nemmeno
illuderli
di
meriti
che
non
esistono.
Al
limite
delle
nostre
forze
sarebbe
bello
trovare
l'amore
anziché
l’invidia
e
la
gelosia,
sparirebbe
tutta
la
fatica.
Invece
troviamo
un
nostro
simile
che
ci
dà
un'altra
pugnalata.
Perché
vogliamo
impedire
agli
altri
di
salire?
Quando
vediamo
qualcuno
che
ha
qualcosa
in
più,
diciamo
che
non
lo
merita,
siamo
gelosi
anche
delle
fortune
degli
altri
o
dell'operaio
dell'ultima
ora.
Chi
premedita
il
male
è
inescusabile.
Il
pericolo
maggiore
è
l'amico
che
abbiamo
accanto,
è
lui
che
può
ferirci
ed
eliminarci
nel
modo
più
crudele.
Il
sentimento
più
diffuso
sulla
madre
terra
è
la
perfidia
dell'uomo,
da
essa
non
ci
possiamo
salvare.
E’
prima
di
tutto
disgustosa
davanti
a
Dio,
poi
perché
andiamo
a
tradire
la
fiducia
di
una
persona
che
credeva
in
noi.
È
ciò
che
è
capitato
all’alpinista
Walter
Bonatti
quando
il
suo
compagno
di
cordata
gli
ha
impedito
di
condividere
il
raggiungimento
della
vetta
più
aspra.
Ce
l'avrebbe
fatta
anche
senza
l’ossigeno
ed
è
riuscito
a
difendersi
dalle
bufere
più
violente
e
dal
freddo,
ma
non
dalla
gelosia
e
dall'invidia.
Compagnoni
l’aveva
condannato
a
morte,
ma
Dio
era
con
lui,
non
l'ha
abbandonato.
La
cattiveria
umana
è
più
forte
degli
eventi
atmosferici,
arriva
dove
nemmeno
la
natura
può
arrivare,
ed
è
quella
che
ha
messo
in
croce
Gesù.
Chissà
quante
volte
questa
storia
si
è
ripetuta.
Le
nostre
false
modestie
fanno
ridere
Satana,
perché
ci
comportiamo
così
anche
dove
non
infuria
la
bufera?
Solo
perché
ci
possiamo
mascherare?
Quando
una
persona
è
già
in
difficoltà
sotto
un
attacco
del
male,
noi
completiamo
l'opera…
Quanti
sono
morti
di
crepacuore!
(Il
Signore
ci
chiede
di
non
conoscere
queste
realtà
perché
sono
micidiali,
come
possiamo
pregare
covando
questi
sentimenti?)
Dispiacciamoci
di
averli
e
il
Signore
ci
li
toglierà,
ma
non
nascondiamoli
con
false
iniziative.
Coloro
che
con
la
bocca
benedicono
e
con
il
cuore
maledicono,
sarebbe
meglio
che
non
fossero
mai
nati!
Che
differenza
tra
un
animo
pieno
d'amore
e
uno
pieno
di
rabbia,
invidia
e
gelosia.
Come
si
può
essere
contenti
nel
vedere
andare
in
malora
un
altro?
È
la
soddisfazione
di
un
disperato.
Il
Signore
ci
chiede
di
amarci
per
farci
conoscere
il
miglior
modo
di
vivere,
quello
che
anche
dopo
la
battaglia
più
impervia
non
ci
condannerà.
Nelle
nostre
azioni
e
nei
sentimenti
pensiamo
se
ci
fossero Gesù e Maria, si comporterebbero come noi?
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
Uomo, cosa c’è nel tuo cuore?
© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
Monte Misma - Oasi della Pace - via Spersiglio 25 Pradalunga (Bergamo)