Un deserto sul Misma
Chi
di
noi
sa
con
precisione
la
realtà
e
il
progetto
di
cui
facciamo
parte?
Chi
di
noi
può
dire
con
certezza
che
cosa
è
giusto
davanti
al
Signore
o
come
potrebbe
essere
il
mondo
se
avessimo
ascoltato
la
sua
parola?
Si
faccia
avanti
chi
conosce
la
verità
di
Dio!
Come
possiamo
dare
dei
consigli
o
emettere
delle
sentenze
se
non
conosciamo
niente?
Nemmeno
sappiamo
con
quale
sentimento
potremmo
partecipare
alla
Santa
messa,
né
quanto
valgono
le
nostre
preghiere.
Con
certezza
conosciamo
solamente
la
richiesta
principale
del
Signore:
obbedienza,
amore
e
perdono.
A
noi
interessano
le
cose
personali,
non
quello
che
possono
provare
Gesù
e
la
Madonna
vedendo
il
mondo
andare
diversamente
dalle
loro
aspettative.
Essi
vedono
ogni
azione
crudele,
mentre
noi
tiriamo
le
conclusioni
senza
aver
visto
nulla
(i
nostri
occhi
non
reggerebbero
anche
solo
davanti
alla
violenza
su
un
minore).
Altri
popoli
potrebbero
essere
giustificati,
ma
cosa
diranno
di
noi
che
siamo
il
popolo
scelto?
Abbiamo
modificato
la
parola
del
Signore
perché
ognuno
la
interpreta
a
modo
suo.
Prendiamo
ad
esempio
la
parola
"taglia",
può
avere
parecchi
significati:
taglia
corto,
taglia
la
corda,
taglia
il
grano,
la
taglia
dei
pantaloni,
la
taglia
sulla
testa...
Oppure
la
parola
"corso":
il
corso
dei
tempi,
un
corso
di
perfezionamento,
il
corso
del
fiume,
un
professionista
di
lungo
corso…
Ecco
perché
sono
nate
migliaia
di
teorie.
Se
fossimo
certi
che
il
Signore
vuole
quello
che
decidiamo
noi,
allora
potremmo
avere
ragione,
ma
la
confusione
nasce
dall’aver
annacquato
la
Verità.
Il
mondo
non
gira
intorno
alla
nostra
logica,
ma
c'è
un
elemento
insostituibile
che
conferma
se
abbiamo
capito:
l'amore.
E’
l'unica
parola
che
non
confonderà
mai.
Perché
non
ci
amiamo?
Non
ci
è
stato
chiesto
nient'altro
da
Dio.
Sparirebbe
tanta
confusione,
tanto
male
e
tanta
sofferenza.
È
giusto
che
ognuno
faccia
di
testa
sua,
creando
danni
inimmaginabili?
Chi
parla
in
un
modo
scorretto
e
induce
all’errore
un'altra
persona,
commette
la
peggior
cosa.
Non
solo
saremo
la
condanna
di
noi
stessi,
ma
saremo
responsabili
della
condanna
di
altri.
Tante
volte
vorremmo
che
il
Signore
eliminasse
ciò
che
noi
creiamo,
ma
siamo
sicuri
di
comportarci
in
modo
corretto?
Abbiamo
in
animo
di
salvaguardare
i
nostri
interessi
e
la
nostra
ragione
o
siamo
pronti
ad
accettare
l'offesa
più
grande
per
non
creare
disagio
negli
altri?
Se
crediamo
nel
Signore
la
verità
trionfa,
ma
prima
della
risurrezione
bisogna
passare
il
Calvario.
La
parola
di
Dio
è
fede,
è
mistero,
non
ribelliamoci
davanti
alle
prove.
C'è
da
meditare
sulle
frasi
di
Gesù:
"io
non
ti
conosco"
e
"le
prostitute
vi
passeranno
avanti"...
Chi
ci
ha
conferito
il
diploma
che
siamo
idonei
a
parlare
in
nome
di
Dio?
E
se
invece
di
portare
all'ovile,
abbiamo
confuso?
Non
con
tutti
dobbiamo
usare
lo
stesso
linguaggio,
cerchiamo
di
essere
meno
superficiali
perché
i
nostri
ragionamenti
non
hanno
né
capo,
né
coda.
Diffondere
la
parola
del
Signore
in
modo
diverso
da
come
dovremmo,
potrebbe
essere
il
peccato
mai
confessato
che
determina
la
nostra
condanna
(non
nominare
il
nome
di
Dio
invano).
Perché
portiamo
le
nostre
abitudini
in
ogni
luogo?
Sono
giuste?
Non
possiamo
pretendere
che
gli
altri
si
comportino
come
noi,
né
che
interpretino
la
parola
del
Signore
a
modo
nostro.
C’è
una
confusione
da
rabbrividire
e
nel
futuro
vedremo
cose
ancora
più
sorprendenti.
Siamo
diventati
talmente
egoisti
che
pensiamo
solamente
a
noi
stessi,
ovunque
ci
troviamo.
Come
possiamo
credere
di
essere
puliti
se
continuiamo
a
lavarci
con
l'acqua
sporca?
Gesù
ci
ha
dato
la
sua
vita
non
per
usarla
come
fa
piacere
a
noi,
ma
per
salvarci,
per
eliminare
tutti
gli
errori
del
mondo.
L'inferno
è
capire
cosa
ci
siamo
giocati
in
questa
realtà
vedendo
le
meraviglie
nell'altra
dimensione,
nel
non
aver
accettato
tutte
le
verità
che
il
Signore
ci
ha
dato
attraverso
i
suoi
strumenti.
I
quali
hanno
dato
la
vita
per
difenderle.
C'è
una
manovra
satanica
che
ci
fa
aumentare
le
esigenze
materiali
e
rifiutare
tutto
ciò
che
è
spirituale.
Come
si
può
dire
di
aver
capito,
criticando
e
giudicando?
Potrebbe
avere
più
meriti
uno
che
riesce
a
limitare
il
suo
comportamento
negativo,
rispetto
a
uno
che
sarebbe
in
grado
di
dare
molto
di
più.
Il
problema
è
che
abbiamo
creato
un
mondo
totalmente
falso
e
ambiguo,
da
essere
diventati
dei
numeri,
carne
da
macello
davanti
alle
necessità
umane.
Non
abbiamo
più
neanche
la
dignità.
Che
ne
sarà
dei
nostri
figli?
Chi
è
di
danno
alla
propria
fede,
viene
privato
del
tesoro
che
ha
davanti,
perché
non
è
stato
umile
e
prudente.
Quante
persone
dicono
al
Signore:
"Perché
mi
hai
fatto
nascere?".
Anche
se
facciamo
di
tutto
per
giustificarci,
siamo
noi
la
causa
dei
nostri
guai,
con
le
nostre
scelte
non
giuste.
Siamo
fatti
per
l'eternità,
non
per
un
breve
e
seducente
passaggio
terreno.
Perché
quando
vediamo
la
bellezza
di
un
fiore
non
pensiamo
al
suo
Creatore?
Il
Signore
ci
dice
che
possiamo
evitare
di
ammalarci
se
facciamo
un
certo
percorso.
Insegniamo
ai
nostri
figli
che
è
importante
non
commettere
errori,
non
lasciamo
questo
compito
solo
ai
preti
che
hanno
già
tanti
impegni.
E’
il
peccato
che
genera
dolore
e
sofferenza,
non
un
fatto
politico.
Non
illudiamoci,
chi
va
contro
la
legge di Dio va contro sé stesso.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
La parola di Dio non si può barattare
© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
Monte Misma - Oasi della Pace - via Spersiglio 25 Pradalunga (Bergamo)