Noi ignoriamo gli avvertimenti di Maria Santissima così come gli apostoli prendevano un po’ sottogamba le parole di Gesù. Prega molto figlio mio perché per l’umanità si prospettano rotture inimmaginabili, ebbe a dire Maria Santissima a Roberto trent’anni fa. A quante rotture inimmaginabili stiamo assistendo? E poi ancora, prega molto figlio mio perché la gelosia e l’invidia che c’è tra un gruppo l’altro mi fanno molto soffrire. Che bisogno c’è di sostenere gruppi o congregazioni quando poi non sosteniamo il Vangelo? E se qualcuno non ne faceva parte lo escludevamo, perché non diamo credito alle persone semplici. Non si può pensare che una semplice preghiera sia come una frase magica. È una offesa verso il Creatore. Così facendo ci siamo allontanati dalla parola di Dio, quella che ci fa dire tu ama e non “tu giudica e tu critica ”. Non è cosa sbagliata entrare in certe congregazioni, sono opportunità che però devono confermare ciò che è scritto sul Vangelo. Quello che ci deve unire sono le cose semplici, il fonte battesimale, i comandamenti. Per capire la parola di Dio dobbiamo deciderci di stare dalla sua parte e prepararci alla prova. Se non stiamo attenti ci sfuggono le cose principali, prendiamo il vangelo di Marco   (9,30-37) . Partiti   di   là,   attraversavano   la   Galilea,   ma   egli   non voleva   che   alcuno   lo   sapesse. Perché andiamo in giro a dire cose che non stanno in cielo in terra?   Insegnava   infatti   ai suoi   discepoli   e   diceva   loro:   “Il   Figlio   dell'uomo   viene   consegnato   nelle   mani   degli   uomini   e   lo   uccideranno;   ma,   una volta   ucciso,   dopo   tre   giorni   risorgerà”.   Essi   però   non   capivano   queste   parole   e   avevano   timore   di   interrogarlo. Avevano capito benissimo che il maestro sarebbe stato eliminato. E l’hanno dimostrato subito. Giunsero   a   Cafàrnao. Quando   fu   in   casa,   chiese   loro:   “Di   che   cosa   stavate   discutendo   per   la   strada?”.   Ed   essi   tacevano.   Per   la   strada   infatti avevano   discusso   tra   loro   chi   fosse   più   grande.   Stavano preparando il piano per chi doveva prendere il posto di Gesù.   Sedutosi,   chiamò   i   Dodici   e   disse   loro:   “Se   uno   vuole   essere   il   primo,   sia   l'ultimo   di   tutti   e   il   servitore   di   tutti”.   E, preso   un   bambino,   lo   pose   in   mezzo   a   loro   e,   abbracciandolo,   disse   loro:   “Chi   accoglie   uno   solo   di   questi   bambini   nel   mio nome,   accoglie   me…   e   colui   che   mi   ha   mandato” . Ha preso il bambino perché era il meno considerato nella società di 2000 anni fa. Noi invece vogliamo essere i migliori e avere i primi posti, lo dimostriamo appena uno ci manca di rispetto. Perché non facciamo tesoro della Bibbia? La parola di Dio è esistita, esiste e esisterà sempre. Mentre camminavano per la strada Gesù disse a un tale: “Seguimi”. E costui rispose: “Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre”. Gli replicò: “Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va' e annuncia il regno di Dio”. Un altro disse: “Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia”. Ma Gesù gli rispose: “Nessuno che mette mano all'aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio” (Lc 9 59,62). Il solco è la parola di Dio che dobbiamo seguire senza esitare. Essa viene prima degli affetti terreni e delle congregazioni. COSA C’È DI CRISTIANO IN NOI? Negli ultimi sessant’anni le iniziative dell’uomo sono state un passo indietro verso il Vangelo. Sembrava che la fede dei nostri padri fosse una dittatura, un’ossessione, eppure tutte queste proposte non hanno lasciato nulla. Abbiamo accettato leggi anticristiane pur andando in chiesa e pian piano hanno demolito la protezione della famiglia. In casa nostra viviamo da miscredenti con malignità, polemiche, rinfacciamenti, interessi. Abbiamo proposto un’infinità di iniziative e tutte in un modo subdolo e demoniaco erano per de-cristianizzarci. Dov’è Dio nelle nostre azioni e nei nostri ragionamenti? Qualsiasi parola del Vangelo non corrisponde al modo in cui viviamo. Non sappiamo più da che parte sbattere la testa, poi andiamo la ricerca di persone che possono risolvere i nostri problemi. Nessuno ha poteri magici su questa terra, tranne colui che ci soddisfa di più, il demonio. Mentre Dio non scende ai nostri patti. L’uomo vuole promuovere sempre nuovi cambiamenti per allontanare il problema esistenziale che lo chiama in causa. Così abbiamo ridotto la Chiesa a un dispensario. Ci sentiamo indegni di varcare quella soglia o come persone che ne hanno il diritto? Abbiamo l’umiltà, la verità e l’amore nel nostro cuore? Ci vogliamo bene solo se le altre persone la pensano come noi, altrimenti sono nostri nemici. C’era più rispetto nelle famiglie dei nostri genitori, c’era il santo timore di Dio; oggi c’è arroganza e presunzione, malignità, scontentezza, avidità, avarizia. Vogliamo sempre dimostrare che siamo un gradino sopra gli altri. Esiste il Vangelo come regola di vita in casa nostra oppure vogliamo imporre i cambiamenti? Sono puri i nostri pensieri? I pensieri peccaminosi ci accompagnano per tutta la nostra vita perché abbiamo lasciato la porta aperta alla seduzione. Desideriamo totalmente di incontrarci con la Sapienza di Dio come ha fatto Salomone, ci renderemo conto che è facile tornare a Dio, amando. Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
Avevano capito bene
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Noi ignoriamo gli avvertimenti di Maria Santissima così come gli apostoli prendevano un po’ sottogamba le parole di Gesù. Prega molto figlio mio perché per l’umanità si prospettano rotture inimmaginabili, ebbe a dire Maria Santissima a Roberto trent’anni fa. A quante rotture inimmaginabili stiamo assistendo? E poi ancora, prega molto figlio mio perché la gelosia e l’invidia che c’è tra un gruppo l’altro mi fanno molto soffrire. Che bisogno c’è di sostenere gruppi o congregazioni quando poi non sosteniamo il Vangelo? E se qualcuno non ne faceva parte lo escludevamo, perché non diamo credito alle persone semplici. Non si può pensare che una semplice preghiera sia come una frase magica. È una offesa verso il Creatore. Così facendo ci siamo allontanati dalla parola di Dio, quella che ci fa dire tu ama e non “tu giudica e tu critica ”. Non è cosa sbagliata entrare in certe congregazioni, sono opportunità che però devono confermare ciò che è scritto sul Vangelo. Quello che ci deve unire sono le cose semplici, il fonte battesimale, i comandamenti. Per capire la parola di Dio dobbiamo deciderci di stare dalla sua parte e prepararci alla prova. Se non stiamo attenti ci sfuggono le cose principali, prendiamo il vangelo di Marco    (9,30-37) . Partiti    di    là, attraversavano   la   Galilea,   ma   egli   non   voleva   che alcuno   lo   sapesse. Perché andiamo in giro a dire cose che non stanno in cielo in terra? Insegnava   infatti   ai   suoi   discepoli   e   diceva   loro: “Il   Figlio   dell'uomo   viene   consegnato   nelle   mani degli    uomini    e    lo    uccideranno;    ma,    una    volta ucciso,   dopo   tre   giorni   risorgerà”.   Essi   però   non capivano    queste    parole    e    avevano    timore    di interrogarlo. Avevano capito benissimo che il maestro sarebbe stato eliminato. E l’hanno dimostrato subito. Giunsero     a     Cafàrnao. Quando   fu   in   casa,   chiese   loro:   “Di   che   cosa stavate    discutendo    per    la    strada?”.    Ed    essi tacevano.   Per   la   strada   infatti   avevano   discusso tra     loro     chi     fosse     più     grande.     Stavano preparando il piano per chi doveva prendere il posto di Gesù.   Sedutosi,   chiamò   i   Dodici   e disse   loro:   “Se   uno   vuole   essere   il   primo,   sia l'ultimo   di   tutti   e   il   servitore   di   tutti”.   E,   preso   un bambino,     lo     pose     in     mezzo     a     loro     e, abbracciandolo,   disse   loro:   “Chi   accoglie   uno   solo di   questi   bambini   nel   mio   nome,   accoglie   me…   e colui   che   mi   ha   mandato” . Ha preso il bambino perché era il meno considerato nella società di 2000 anni fa. Noi invece vogliamo essere i migliori e avere i primi posti, lo dimostriamo appena uno ci manca di rispetto. Perché non facciamo tesoro della Bibbia? La parola di Dio è esistita, esiste e esisterà sempre. Mentre camminavano per la strada Gesù disse a un tale: “Seguimi”. E costui rispose: “Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre”. Gli replicò: “Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va' e annuncia il regno di Dio”. Un altro disse: “Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia”. Ma Gesù gli rispose: “Nessuno che mette mano all'aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio” (Lc 9 59,62). Il solco è la parola di Dio che dobbiamo seguire senza esitare. Essa viene prima degli affetti terreni e delle congregazioni. COSA C’È DI CRISTIANO IN NOI? Negli ultimi sessant’anni le iniziative dell’uomo sono state un passo indietro verso il Vangelo. Sembrava che la fede dei nostri padri fosse una dittatura, un’ossessione, eppure tutte queste proposte non hanno lasciato nulla. Abbiamo accettato leggi anticristiane pur andando in chiesa e pian piano hanno demolito la protezione della famiglia. In casa nostra viviamo da miscredenti con malignità, polemiche, rinfacciamenti, interessi. Abbiamo proposto un’infinità di iniziative e tutte in un modo subdolo e demoniaco erano per de-cristianizzarci. Dov’è Dio nelle nostre azioni e nei nostri ragionamenti? Qualsiasi parola del Vangelo non corrisponde al modo in cui viviamo. Non sappiamo più da che parte sbattere la testa, poi andiamo la ricerca di persone che possono risolvere i nostri problemi. Nessuno ha poteri magici su questa terra, tranne colui che ci soddisfa di più, il demonio. Mentre Dio non scende ai nostri patti. L’uomo vuole promuovere sempre nuovi cambiamenti per allontanare il problema esistenziale che lo chiama in causa. Così abbiamo ridotto la Chiesa a un dispensario. Ci sentiamo indegni di varcare quella soglia o come persone che ne hanno il diritto? Abbiamo l’umiltà, la verità e l’amore nel nostro cuore? Ci vogliamo bene solo se le altre persone la pensano come noi, altrimenti sono nostri nemici. C’era più rispetto nelle famiglie dei nostri genitori, c’era il santo timore di Dio; oggi c’è arroganza e presunzione, malignità, scontentezza, avidità, avarizia. Vogliamo sempre dimostrare che siamo un gradino sopra gli altri. Esiste il Vangelo come regola di vita in casa nostra oppure vogliamo imporre i cambiamenti? Sono puri i nostri pensieri? I pensieri peccaminosi ci accompagnano per tutta la nostra vita perché abbiamo lasciato la porta aperta alla seduzione. Desideriamo totalmente di incontrarci con la Sapienza di Dio come ha fatto Salomone, ci renderemo conto che è facile tornare a Dio, amando. Noi ignoriamo gli avvertimenti di Maria Santissima così come gli apostoli prendevano un po’ sottogamba le parole di Gesù. Prega molto figlio mio perché per l’umanità si prospettano rotture inimmaginabili, ebbe a dire Maria Santissima a Roberto trent’anni fa. A quante rotture inimmaginabili stiamo assistendo? E poi ancora, prega molto figlio mio perché la gelosia e l’invidia che c’è tra un gruppo l’altro mi fanno molto soffrire. Che bisogno c’è di sostenere gruppi o congregazioni quando poi non sosteniamo il Vangelo? E se qualcuno non ne faceva parte lo escludevamo, perché non diamo credito alle persone semplici. Non si può pensare che una semplice preghiera sia come una frase magica. È una offesa verso il Creatore. Così facendo ci siamo allontanati dalla parola di Dio, quella che ci fa dire tu ama e non “tu giudica e tu critica ”. Non è cosa sbagliata entrare in certe congregazioni, sono opportunità che però devono confermare ciò che è scritto sul Vangelo. Quello che ci deve unire sono le cose semplici, il fonte battesimale, i comandamenti. Per capire la parola di Dio dobbiamo deciderci di stare dalla sua parte e prepararci alla prova. Se non stiamo attenti ci sfuggono le cose principali, prendiamo il vangelo di Marco    (9,30-37) . Partiti    di    là, attraversavano   la   Galilea,   ma   egli   non   voleva   che alcuno   lo   sapesse. Perché andiamo in giro a dire cose che non stanno in cielo in terra? Insegnava   infatti   ai   suoi   discepoli   e   diceva   loro: “Il   Figlio   dell'uomo   viene   consegnato   nelle   mani degli    uomini    e    lo    uccideranno;    ma,    una    volta ucciso,   dopo   tre   giorni   risorgerà”.   Essi   però   non capivano    queste    parole    e    avevano    timore    di interrogarlo. Avevano capito benissimo che il maestro sarebbe stato eliminato. E l’hanno dimostrato subito. Giunsero     a     Cafàrnao. Quando   fu   in   casa,   chiese   loro:   “Di   che   cosa stavate    discutendo    per    la    strada?”.    Ed    essi tacevano.   Per   la   strada   infatti   avevano   discusso tra     loro     chi     fosse     più     grande.     Stavano preparando il piano per chi doveva prendere il posto di Gesù.   Sedutosi,   chiamò   i   Dodici   e disse   loro:   “Se   uno   vuole   essere   il   primo,   sia l'ultimo   di   tutti   e   il   servitore   di   tutti”.   E,   preso   un bambino,     lo     pose     in     mezzo     a     loro     e, abbracciandolo,   disse   loro:   “Chi   accoglie   uno   solo di   questi   bambini   nel   mio   nome,   accoglie   me…   e colui   che   mi   ha   mandato” . Ha preso il bambino perché era il meno considerato nella società di 2000 anni fa. Noi invece vogliamo essere i migliori e avere i primi posti, lo dimostriamo appena uno ci manca di rispetto. Perché non facciamo tesoro della Bibbia? La parola di Dio è esistita, esiste e esisterà sempre. Mentre camminavano per la strada Gesù disse a un tale: “Seguimi”. E costui rispose: “Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre”. Gli replicò: “Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va' e annuncia il regno di Dio”. Un altro disse: “Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia”. Ma Gesù gli rispose: “Nessuno che mette mano all'aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio” (Lc 9 59,62). Il solco è la parola di Dio che dobbiamo seguire senza esitare. Essa viene prima degli affetti terreni e delle congregazioni. COSA C’È DI CRISTIANO IN NOI? Negli ultimi sessant’anni le iniziative dell’uomo sono state un passo indietro verso il Vangelo. Sembrava che la fede dei nostri padri fosse una dittatura, un’ossessione, eppure tutte queste proposte non hanno lasciato nulla. Abbiamo accettato leggi anticristiane pur andando in chiesa e pian piano hanno demolito la protezione della famiglia. In casa nostra viviamo da miscredenti con malignità, polemiche, rinfacciamenti, interessi. Abbiamo proposto un’infinità di iniziative e tutte in un modo subdolo e demoniaco erano per de-cristianizzarci. Dov’è Dio nelle nostre azioni e nei nostri ragionamenti? Qualsiasi parola del Vangelo non corrisponde al modo in cui viviamo. Non sappiamo più da che parte sbattere la testa, poi andiamo la ricerca di persone che possono risolvere i nostri problemi. Nessuno ha poteri magici su questa terra, tranne colui che ci soddisfa di più, il demonio. Mentre Dio non scende ai nostri patti. L’uomo vuole promuovere sempre nuovi cambiamenti per allontanare il problema esistenziale che lo chiama in causa. Così abbiamo ridotto la Chiesa a un dispensario. Ci sentiamo indegni di varcare quella soglia o come persone che ne hanno il diritto? Abbiamo l’umiltà, la verità e l’amore nel nostro cuore? Ci vogliamo bene solo se le altre persone la pensano come noi, altrimenti sono nostri nemici. C’era più rispetto nelle famiglie dei nostri genitori, c’era il santo timore di Dio; oggi c’è arroganza e presunzione, malignità, scontentezza, avidità, avarizia. Vogliamo sempre dimostrare che siamo un gradino sopra gli altri. Esiste il Vangelo come regola di vita in casa nostra oppure vogliamo imporre i cambiamenti? Sono puri i nostri pensieri? I pensieri peccaminosi ci accompagnano per tutta la nostra vita perché abbiamo lasciato la porta aperta alla seduzione. Desideriamo totalmente di incontrarci con la Sapienza di Dio come ha fatto Salomone, ci renderemo conto che è facile tornare a Dio, amando.

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