© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
Meglio
un
ateo
intelligente
che
un
cristiano
ignorante
Noi
abbiamo
la
responsabilità
di
gestire
e
salvaguardare
la
meraviglia
di
Dio,
il
suo
creato,
poiché
siamo
compartecipi
della
continuazione
della
creazione
di
Dio,
del
genere
umano.
Purtroppo
quello
che
abbiamo
ricevuto
lo
abbiamo
utilizzato
per
offendere
il
Signore,
per
deformare
i
suoi
comandamenti,
non
per
lodarlo
e
ringraziarlo.
Come
cristiani
dobbiamo
essere
consapevoli
di
diventare
strumenti
di
verità
per
diffondere
nel
modo
giusto,
con
le
nostre
conoscenze
e
con
il
nostro
comportamento,
l’immagine
del
Signore
e
della
Madonna.
Per
questo
dobbiamo
cercare
di
conoscere
il
Signore,
che
può
rivelarci
una
qualità
di
vita
che
non
abbiamo
mai
conosciuto
prima,
e
concederci
di
realizzarla
se
lo
vogliamo.
Conoscere
la
verità
richiede
un
lungo
cammino
che
dobbiamo
intraprendere
rimanendo
dove
il
Signore
ci
ha
posto
e
desidera
che
operiamo,
facendo
attenzione
nella
nostra
vita,
a
non
commettere
quegli
errori
che
potrebbero
compromette
la
nostra
missione
cristiana.
Noi
trasmettiamo
quello
che
facciamo
entrare,
i
nostri
pensieri,
le
nostre
abitudini
e
il
nostro
Spirito,
non
la
nostra
carne.
Se
non
trasmettiamo
lo
Spirito
di
verità,
noi
creiamo
danno
all’immagine
della
nostra
Santissima
Chiesa,
che
invece
dobbiamo
custodire.
Tutto
il
nostro
agire
viene
misurato
e
pesato,
perché
noi
abbiamo
l’ardire
di
proporci
in
nome
del
Signore,
e
se
non
viene
confermato
con
la
coerenza,
per
causa
nostra
e
senza
rendercene
conto,
ogni
volta
che
creiamo
danno
al
prossimo
con
le
nostre
parole,
con
le
nostre
azioni,
con
il
nostro
modo
di
ragionare,
nella
mente
degli
altri
abbiamo
umiliato
il
Signore
e
la
Madonna…
Noi
ci
stiamo
allontanando
dal
Signore
pur
vivendo
nella
sua
casa!
Per
questo
è
meglio
un
ateo.
Ecco
svelato
perché
Maria
SS.
ha
chiesto
sul
monte
Misma
di
essere
coerenti
con
la
scelta
cristiana.Perché
c’è
modo
e
modo
di
essere
cristiani…
poi
il
salto
di
qualità
ce
lo
farà
fare
lo
Spirito
Santo.
Perché
coloro
che
creano
più
danno
al
prossimo
e
causano
sofferenze
e
umiliazioni
al
Signore
sono
i
cristiani
stessi,
coloro
che
conoscono
la
legge
e
che
non
hanno
capito
quale
responsabilità
comporta
essere
cristiani.
Mentre
gli
altri,
che
possono
infierire
sui
cristiani
perseguitandoli,
non
porteranno
danno
alle
nostre
scelte
di
vita
o
all’immagine
di
Dio.
Facciamo
un
esame
di
coscienza
come
cristiani
e
chiediamoci
quanta
sofferenza,
quanto
disagio
e
quanta
delusione
abbiamo
creato
al
prossimo
con
il
nostro
comportamento…
Diventiamo
servi
silenziosi
e
lasciamo
operare
lo
Spirito
Santo
per
riuscire
a
fare
da
filtro
tra
il
bene
e
il
male,
per
trasformare
in
bene
qualsiasi
azione
negativa
che
ci
coinvolge,
e
con
il
minimo
sforzo.
“VEGLIERÒ
SULLA
MIA
CONDOTTA
PER
NON
PECCARE
CON
LA
MIA
LINGUA”
(SALMO
39)
Con
un
po’
di
attenzione
è
possibile
eliminare
totalmente
i
danni
che
creiamo
agli
altri
con
la
nostra
lingua.
Confessiamo
tutti
i
peccati
che
abbiamo
commesso
con
la
nostra
lingua,
anche
contro
il
nostro
volere,
per
ricevere
l’Eucaristia
in
grazia
di
Dio,
e
togliere
questo
ostacolo
che
forse
non
ci
permette
di
fare
la
differenza
con
chi
non
la
riceve.
Noi
non
conosciamo
neanche
i
peccati
che
commettiamo:
pensiamo
di
sapere
tutto
e
in
realtà
non
sappiamo
niente.
Per
assurdo
davanti
al
Signore
potrebbe
avere
più
merito
uno
che
si
comporta
male,
ma
che
sta
resistendo
con
una
fatica
immensa
ad
una
energia
malefica
che
lo
sta
attaccando
per
una
situazione
a
noi
sconosciuta,
di
uno
che
fa
un
po’
di
bene
e
che
potrebbe
farne
100
volte
di
più
come
potenziale.
Con
la
nostra
miseria,
commettiamo
l’errore
di
giudicare
negativamente
e
di
escludere
dalla
nostra
vita
chi
non
si
comporta
bene
ed
ha
più
bisogno
di
aiuto
e
di
amore,
mentre
accogliamo
subito
chi
fa
un
azione
buona.
Abbiamo
peggiorato
la
situazione
del
nostro
prossimo,
che
forse
ci
considerava
amici!
Come
dimostrazione
di
responsabilità
verso
il
Signore
che
è
stato
tanto
umiliato
dalla
nostra
lingua,
dai
nostri
giudizi
e
dalle
nostre
calunnie,
prendiamo
come
primo
impegno
di
coerenza
cristiana
quello
di
eliminare
tutto
ciò
che
crea
danno
al
prossimo.
DI
OGNI
PAROLA
INFONDATA
GLI
UOMINI
RENDERANNO
CONTO
NEL
GIORNO
DEL
GIUDIZIO
(Mt.
12,36)
Sentiamoci
compartecipi
degli
errori
commessi
dai
nostri
avi
e
diventiamo
degli
educatori
prestando
attenzione
al
nostro
linguaggio
quando
parliamo
delle
cose
di
Dio.
Se
uno
parla
a
sproposito
del
Signore,
bisogna
avere
l’accortezza
di
correggerlo,
con
molto
tatto,
per
non
peccare
di
omissione
e
far
capire
che
deve
prestare
più
riguardo,
più
rispetto…
perché
ne
pagherà
le
conseguenze.Se
incontriamo
una
persona
che
si
affida
a
noi
per
un
consiglio,
e
come
cristiani,
tutto
quello
che
sappiamo
dire
è
di
andare
in
chiesa,
di
confessarsi,
di
recitare
il
rosario,
significa
che
tacitamente
consideriamo
giusto
tutto
quello
che
quella
persona
fa
e
che
non
conosciamo.
Se
poi
uno
ci
è
simpatico,
accettiamo
un
modo
di
vivere
anche
non
coerente,
ci
sentiamo
misericordiosi
e
pacifisti,
ma
il
Signore
ci
non
concederà
mai
il
diritto
e
l’autorità
di
illudere
il
nostro
interlocutore
dicendo
che
può
peccare.
Per
amicizia
commettiamo
l’errore
di
giustificare
i
comandamenti
di
Dio
che
invece
vanno
rispettati.
Educhiamo
le
persone
che
si
rivolgono
a
noi
a
vivere
in
modo
coerente
le
proprie
scelte,
di
correggere
il
proprio
comportamento,
di
verificare
se
vi
sono
dei
peccati
mortali
sulla
loro
anima,
se
hanno
fatto
del
male
ad
altri,
se
sono
in
lotta
con
i
loro
fratelli,
se
hanno
delle
asprezze…,
per
andare
a
Messa
e
ricevere
la
S.Eucaristia
che
è
l’ultima
tappa.
Chi
è
ferito
nell’orgoglio,
prima
reagisce
con
giudizi
e
calunnie,
poi
quando
va
a
casa
medita…
Sappiamo
che
il
male
è
ammaliante
e
sa
accattivarsi
le
simpatie,
mentre
il
bene
no;
perciò
non
sentiamoci
offesi
dal
comportamento
degli
altri,
che
non
ci
riguarda,
perché
siamo
strumenti
inutili
e
più
di
tanto
non
possiamo
fare.
Preoccupiamoci
piuttosto
di
essere
precisi
e
fondati
nel
modo
di
proporci
per
essere
degni
rappresentanti di Dio.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul
monte Misma