Un deserto sul Misma
Come
popolo
scelto
da
Dio
dovremmo
diffondere
la
sua
parola,
ma
poiché
non
la
conosciamo,
invece
di
essere
dei
costruttori
siamo
dei
distruttori.
È
già
tutto
confermato
fin
nei
minimi
particolari
quello
che
è
scritto
sulla
Bibbia
e
nel
“Credo”,
tranne
che
Gesù
verrà
a
giudicare
i
vivi
e
i
morti.
Poi
tutto
sarà
compiuto.
Viviamo
di
questa
attesa?
Come
cristiani
siamo
in
cammino
verso
la
luce,
ma
se
non
abbiamo
interiorizzato
il
Libro
della
nostra
vita
come
facciamo
a
vivere
l'ultima
parte,
quella
che
deve
ancora
manifestarsi?
È
scritto
di
non
lasciarci
deviare
da
false
dottrine:
Budda,
Maometto,
Allah,
cosa
hanno
a
che
fare
con
la
Bibbia?
Eppure
hanno
deviato
miliardi
di
persone.
Persino
i
testimoni
di
Geova
sono
più
ligi
a
rispettare
ciò
che
è
scritto,
pur
non
essendo
formati
sui
segni,
sull'Eucarestia
o
sulla
confessione.
Perché
siamo
così
facile
preda
degli
“incantatori
di
serpenti”?
La
Bibbia
è
tutta
una
dichiarazione
di
ciò
che
sarebbe
avvenuto:
la
donna
che
schiaccerà
il
capo
al
serpente,
la
venuta
di
Gesù
dalla
stirpe
di
Davide,
l'Agnello
immolato.
Se
non
riveliamo
ciò
che
è
scritto
siamo
dei
distruttori
della
parola
di
Dio
e
riportiamo
indietro
le
persone.
All'ultima
pagina
troviamo
la
frase
di
san
Giovanni
apostolo:
"Guai
a
chi
avrà
osato
togliere
o
aggiungere
una
sola
parola
da
questo
libro".
Quanti
di
noi
si
salveranno?
Purtroppo
seguiamo
una
certa
teoria
suggestionabile
e
se
dovessimo
vedere
segni
grandiosi,
diffonderemmo
il
nostro
fanatismo
e
i
nostri
dubbi
perché
non
possiamo
confermare
ciò
che
viviamo
in
privato.
I
segni
svaniscono
nel
nulla,
ma
quelli
del
Signore
lasciano
traccia.
Quando
san
Paolo
è
caduto
da
cavallo
non
è
andato
a
dire
al
popolo
la
sua
esperienza,
ma
si
è
rinchiuso
in
se
stesso
finché
ha
ripreso
la
vista.
Dal
Vecchio
al
Nuovo
Testamento
chi
ha
avuto
veramente
i
segni
dal
Signore,
come
la
Madre
di
Gesù,
non
li
ha
mai
profetati
in
piazza,
ma
li
ha
dimostrati
con
la
propria
vita.
Diffidiamo
di
chi
va
a
parlare
in
pubblico
liberamente
delle
proprie
esperienze,
perché
anche
il
male
fa
grandi
prodigi
per
attrarre
a
sé
coloro
che
hanno
il
prurito
dei
segni
e
svuotarli
della
fede.
E
fa
di
tutto
per
impedire
che
noi
cresciamo
gradualmente
fino
ad
essere
in
sintonia
con
le
rivelazioni
che
mancano.
Negli
ultimi
vent'anni
non
si
fa
altro
che
decantare
ciò
che
non
è
scritto…
Non
promettiamo
in
nome
di
Dio,
perché
poi
le
persone
si
ribellano
davanti
al
Signore
quando
non
ottengono.
La
Madonna
non
ha
mai
garantito
qualcosa
a
qualcuno,
ma
magnificava
il
Signore
nel
silenzio.
Cominciamo
ad
amare,
non
pretendiamo
di
essere
amati,
non
siamo
noi
il
centro
della
verità.
Se
i
nostri
familiari
non
accettano
le
nostre
regole
o
le
nostre
proposte,
accettiamo
le
loro,
poi
vedendoci
così
disponibili
e
delicati
vorranno
ricambiarci.
Dobbiamo
portare
l'amore
nelle
nostre
case,
non
la
diffidenza
e
la
freddezza.
O
vogliamo
cambiare
la
vita
degli
altri
come
se
fossimo
i
“salvatori
del
mondo”?
Potremmo
fare
molto
di
più
sacrificandoci
molto
di
meno,
perché
davanti
agli
occhi
di
Dio,
l’uomo
che
ragiona
si
perde
mentre
l'uomo
che
si
abbandona
si
ritrova.
Accettare
le
ingiustizie
dovrebbe
esser
la
cosa
più
normale,
invece
anche
i
cristiani,
subito
reagiscono
alle
offese
per
difendersi.
Se
la
nostra
vita
cristiana
è
paragonabile
a
un
alfabeto,
quante
lettere
si
sono
consumate?
Dovremmo
essere
quasi
alla
fine
e
oggi
avremmo
dovuto
confermare
l'amore
e
la
carità,
ciò
che
elimina
tutto
il
male
del
mondo.
Le
abbiamo
recepite?
Il
cammino
del
cristiano
non
è
statico,
altrimenti
saremmo
fermi
alla
Genesi;
ci
sono
delle
fasi
di
cambiamento,
di
miglioramento,
di
conoscenze,
di
rivelazioni
che
col
tempo
si
sono
manifestate.
A
che
punto
siamo
entrati
in
scena
noi
nella
storia
della
parola
di
Dio,
ormai
alle
soglie
dell'ultima
rivelazione?
Non
lo
sappiamo,
ma
sappiamo
che
il
Signore
desidera,
come
minimo,
che
dobbiamo
rispettare
le
rivelazioni
profetiche,
non
le
rivelazioni
private.
Quando
uscirono
i
libri
della
Valtorta,
non
si
parlava
d'altro,
ma
dopo
qualche
anno
le
cose
erano
cambiate.
Molti
cristiani
avevano
messo
al
primo
posto
la
Valtorta
(lei
non
c'entra
niente),
solamente
perché
c'erano
delle
confidenze,
ma
è
giusto
che
noi
facciamo
subito
questa
scelta?
Se
il
Vangelo
è
stato
redatto
così
non
stiamo
noi
a
disquisire,
perché
tutto
il
resto
è
curiosità.
Ciò
che
forma
l'uomo
è
la
completezza
della
Parola,
non
la
curiosità
delle
rivelazioni
private
(quelle
ci
fanno
più
comodo).
Sarebbe
un
mondo
diverso
se
i
cristiani,
invece
di
improvvisare,
fossero
fondati
su
ciò
che
Dio
ci
ha
dato.
Come
possiamo
insegnare
agli
altri
quando
siamo
solo
alla
prima
lettera
dell'alfabeto,
che
è
la
preghiera?
Automaticamente
facciamo
tornare
indietro
il
mondo
nella
rivelazione,
perché
non
siamo
nella
condizione
di
rispondere
in
un
modo
concreto
al
tempo
che
viviamo
e
così
diminuisce
la
fede.
E’
un
errore
clamoroso
che
si
è
ripetuto
di
generazione
in
generazione,
un'imprudenza
di
cui
dovremo
renderne
conto.
Non
siamo
figli
di
un
individualismo
o
della
nostra
logica,
ma
di
un'eredità
che
continua,
perché
i
tempi
li
decide
il
Signore.
Chi
pensa
di
stare
dalla
parte
della
ragione
avrà
sempre
bisogno
di
risposte,
chi
invece
si
affida
a
Dio
ha
già
avuto
tutte
le
risposte
necessarie
che
sono
già
scritte
sulla
Bibbia.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
Le lettere dell’alfabeto
© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
Monte Misma - Oasi della Pace - via Spersiglio 25 Pradalunga (Bergamo)