Dio
ha
creato
l'uomo
per
essere
suo
servo
e
strumento
per
rivelare
la
sua
legge.
Ma
l'uomo
non
si
è
comportato
come
doveva
comportarsi.
Il
Signore
ha
creato
tutto
nella
giusta
dimensione,
con
una
perfezione
che
anche
oggi
nessuno
può
aggiungere
o
togliere
qualcosa
senza
fare
danno
alla
creazione
e
possiamo
costatarlo
con
le
nostre
esperienze
di
vita.
Però
abbiamo
dimenticato
una
cosa:
il
Signore
è
così
grande
che
si
lascia
gestire
da
noi
che
siamo
un
nulla.
Non
abbiamo
il
potere
di
creare,
semmai
quello
di
distruggere,
eppure
non
abbiamo
capito
che
ci
ha
lasciato
il
potere
su
tutto,
di
cambiare
in
bene
e
in
male
l'esistenza,
di
far
trionfare
quello
che
lui
ha
creato.
Cosa
dirà
il
Signore,
vedendoci
dall'alto
come
delle
formichine,
quando
abbiamo
fatto
di
tutto
tranne
che
confermare
la
fedeltà
alla
sua
Parola,
che
ci
ha
dato
per
mezzo
dei
profeti
come
scuola
di
vita?
Perché
abbiamo
voluto
metterci
del
nostro
in
ogni
epoca
e
in
ogni
tempo,
causando
una
sofferenza
dietro
l'altra?
Quanto
sangue
è
corso
su
questa
terra
per
colpa
dell'uomo!
È
importante
essere
sotto
il
manto
protettivo
di
Colei
che
Dio
aveva
già
predestinato
dalla
genesi
a
vincere
il
male
per
noi;
non
sostituiamoci
alla
Madonna
in
questo
compito,
cercando
di
far
trionfare
ciò
che
pensiamo
sia
giusto
e
di
giustiziare
psicologicamente
ciò
che
riteniamo
sbagliato.
Quando
uanQparliamo
male
degli
altri
siamo
i
giustizieri
psicologici
del
male.
Il
bene
non
va
difeso
così,
ma
accettando
anche
le
ingiustizie.
Se
fossimo
stati
più
attenti
a
quello
che
è
già
scritto,
oggi
potremmo
gustare
le
meraviglie
delle
meraviglie
del
creato
e
vivere
con
gioia
in
ogni
situazione
della
vita.
Siamo
noi
che
dobbiamo
far
trionfare
la
parola
del
Signore,
non
la
vegetazione
o
le
stelle.
Ma
abbiamo
capito
questi
passaggi?
Dobbiamo
tornare
a
leggere
la
Bibbia
per
renderci
conto
che
i
danni
provocati
sulla
terra,
sono
venuti
perché
non
ha
trionfato
ciò
che
doveva
trionfare,
il
nostro
compito
principale.
Per
volontà
di
Dio
abbiamo
ricevuto
un
grande
potere
sulla
creazione
e
lui
si
è
sottomesso
noi,
pur
non
avendone
bisogno,
per
vedere
se
facciamo
vincere
la
parte
migliore
o
quella
peggiore.
Proviamo
gioia
nel
sentirci
parte
di
un
progetto
universale
così
grande?
Non
dobbiamo
meravigliarci
dell'errore
del
fratello
per
sentirci
a
posto;
sono
inutili
le
nostre
prese
di
posizione,
perché
nell’altra
dimensione
verrà
evidenziato
solo
se
abbiamo
amato.
Ci
siamo
proprio
persi
nei
meandri
dei
nostri
ragionamenti,
come
fossimo
in
un
labirinto
e
non
ci
rendiamo
conto
di
non
fare
ciò
che
è
prioritario,
amare.
La
rabbia
dell'infido
è
sapere
che
abbiamo
potere
anche
su
di
lui,
mentre
noi
pensiamo
che
sia
il
contrario.
Certo,
ha
potere
su
di
noi
se
ci
siamo
disarmati
della
protezione
di
Dio
che
possiamo
ottenere
con
il
silenzio,
l'umiltà
e
la
carità,
come
la
Madonna
ci
ha
insegnato.
Sicuramente
la
nostra
vita
spirituale
ci
penalizza,
ci
mette
alla
prova,
ma
anche
un
atleta
per
vincere
le
gare
deve
fare
tanti
sacrifici.
Rinunciamo
con
gioia
alle
cose
effimere,
non
cerchiamo
di
raggiungere
traguardi
o
soddisfazioni
ad
ogni
costo,
calpestando
gli
altri.
Gli
omicidi
nascono
così
e
se
anche
non
uccidiamo,
questo
comportamento
ci
coinvolge
perché
diventiamo
presuntuosi,
arroganti,
prepotenti
e
non
rispettiamo
più
nessuno.
Dio
trionfa
per
mezzo
nostro,
perché
siamo
i
più
piccoli;
cerchiamo
di
capire
che
ogni
nostra
azione
può
avere
un
valore
diverso
da
quello
che
ci
siamo
sempre
immaginati.
Potremmo
evitare
tanti
errori
se
dessimo
la
precedenza
alla
parola
di
Dio
e
vincere
il
male
del
mondo,
senza
creare
cortei
di
disapprovazione,
senza
scontrarci
e
senza
convincere
gli
altri.
Siamo
belli
fuori
quando
lo siamo dentro e la luce che fuoriesce dai nostri occhi contagia tutti gli altri.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
Dio si è sottomesso all'uomo
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