Qual
è
il
modo
migliore
per
onorare
la
Madonna?
Dovendo
scegliere
tra
il
pregare
e
l’amare,
noi
ci
perderemmo
in
tanti
discorsi
personali:
coloro
che
pregano
magari
mancano
nell'amore
oppure
quelli
che
amano
mancano
nel
pregare.
Troppe
poche
persone
riescono
a
fare
entrambe
le
cose
con
coerenza.
Ma
soffermiamoci
in
profondità
su
quello
che
Maria
Santissima
desidera
che
abbiamo
a
concretizzare.
Cos’è
più
importante
fare?
Lei
può
pregare
per
noi,
infatti
quando
recitiamo
le
litanie
diciamo
sempre
"
prega
per
noi"
;
dunque
la
cosa
migliore
che
noi
dovremmo
dimostrare
è
l'amore,
in
quanto
Maria
Santissima
non
può
sostituirci
nell'amarci
vicendevolmente.
Pur
amandoci
singolarmente
tutti,
non
può
fare
di
più,
amare
dipende
esclusivamente
da
noi.
E’
un
comandamento,
non
è
una
libertà
di
scelta
e
quando
non
lo
facciamo
trasgrediamo
a
questo
precetto
che
ci
ha
dato
Gesù.
Chi
di
noi
ha
confessato
di
non
aver
amato
come
avrebbe
potuto
amare?
Trasgredire
a
questo
comandamento
è
più
grave
che
trasgredire
agli
altri,
perché
è
costato
la
vita
al
nostro
Signore
Gesù.
Pregare,
possono
farlo
anche
i
peggiori
su
questa
terra,
ma
amare
il
prossimo
è
un
sentimento
molto
profondo.
Perché
non
ci
sentiamo
in
colpa
di
questa
mancanza
e
ci
ostiniamo
a
dare
valore
solo
alla
preghiera?
Non
serve
a
niente
pregare
tutto
il
giorno
e
poi
non
amare
il
prossimo,
è
inutile.
Noi
vogliamo
bene
per
simpatia
a
quelli
che
ci
danno
ragione,
che
ci
seguono,
che
ci
sostengono;
a
costoro
è
facile
volgere
lo
sguardo,
ma
questo
non
è
amore,
è
il
premio
dell'amicizia
che
il
Signore
ci
ha
dato
e
dobbiamo
essere
grati
per
questo.
Fare
la
volontà
del
Padre
vuol
dire
amare
i
nemici,
quelli
che
ci
insultano,
che
ci
pugnalano,
che
ci
stanno
sullo
stomaco
e
non
riusciamo
a
digerire;
non
significa
far
trionfare
la
legge
dell'uomo,
gli
avvocati...
Il
diavolo
ci
metterà
sempre
davanti
nel
cammino
della
nostra
vita
persone
criticabili,
così
cadiamo
come
polli
perché
capovolgiamo
il
mandato
che
Dio
ci
ha
dato.
Non
dobbiamo
entrare
in
uno
schema
obbligatorio,
perché
quello
è
il
modo
peggiore
di
pregare
e
nemmeno
fare
della
vita
spirituale
ciò
che
desideriamo
noi,
a
vantaggio
nostro.
Non
c’è
sincerità
nel
sostenere
uno
schema,
frasi
convenzionali,
perché
non
riproduce
quello
che
abbiamo
nell’intimo;
buoni
e
cattivi
avrebbero
lo
stesso
risultato.
Siamo
stati
chiamati
ad
avere
in
eredità
la
benedizione,
a
rappresentare
l'amore
vicendevole
accettando
anche
le
ingiustizie,
ma
se
non
sappiamo
farlo,
profaniamo
la
parola
di
Dio,
ne
alteriamo
la
sostanza.
Chi
è
il
Signore
per
noi?
Quando
scopriamo
gli
inghippi
di
un'altra
persona,
diciamo
male,
sosteniamo
la
parte
dell'infido,
il
quale
ci
fa
vedere
che
Dio
non
esiste.
Guardando
ai
difetti
che
possono
avere
anche
gli
uomini
di
chiesa,
non
risolviamo
niente,
perché
il
Signore
non
ci
concede
di
criticare
e
di
giudicare.
I
gruppi
di
preghiera
dovrebbero
servire
a
farci
capire
se
siamo
degni
di
rappresentare
la
verità,
non
a
sostenere
lo
schema.
In
generale,
anche
i
sacerdoti
non
rappresentano
bene
il
loro
mandato,
perché
di
generazione
in
generazione
hanno
modificato
troppo
la
loro
base,
cercando
di
decidere
cosa
bisognava
togliere
o
aggiungere,
in
quale
chiave
andava
letta
la
Bibbia
e
così
si
è
alterata
la
caratteristica
principale
della
parola
di
Dio.
Essere
obbedienti
alla
Chiesa
vuol
dire
amare,
subire
le
umiliazioni,
le
offese,
le
ingiustizie,
non
quello
che
ci
dice
un
sacerdote;
anche
loro
vanno
aiutati
perché
sono
stati
educati
sotto
una
certa
forma
non
coerente
e
sostengono
ciò
che
li
ha
formati,
una
parte
limitata
della
fede.
Poi
quando
arriva
qualcuno
che
fuoriesce
da
questo
schema,
come
il
santo
curato
d’Ars,
san
Giovanni
Bosco,
padre
Pio,
san
Francesco,
sono
criticati
e
perseguitati
dagli
stessi
preti.
Non
dobbiamo
farci
svuotare
di
verità
dal
primo
che
incontriamo.
Ma
abbiamo
capito
qual
è
il
nostro
mandato?
Ci
rendiamo
conto
che
l
o
schema
è
stato
costruito
per
impedire
di
conoscere
a
fondo
la
parola
del
Signore?
Non
si
vuole
abolire
lo
schema,
ma
nessuno
sapeva
quanto
pregavano
Gesù
e
la
Madonna.
Perché
vogliamo
comportarci
come
coloro
che
ne
sanno
di
più,
svuotando
di
verità
un
progetto
così
immenso?
Il
male
è
arrivato
perfino
a
fare
educare
ministri
del
Signore
in
modo
diverso
da
quello
che
dovrebbero
essere
educati.
Siamo
sicuri
che
ne
è
valsa
la
pena
studiare
così
tanto?
Troviamo
conferma
nel
comportamento
che
la
parola
di
Dio
ci
chiede?
Spezzare
il
pane
sull'altare
è
una
cosa
comune,
non
è
perché
uno
lo
fa
e
allora
tutto
quello
che
dice
è
oro
colato.
I
sacerdoti
dovrebbero
parlare
tutti
la
stessa
lingua,
invece,
spesso,
uno
dice
il
contrario
dell'altro,
si
criticano
a
vicenda.
Ma
chi
li
ha
educati?
C'è
una
macchina
infernale
che
è
riuscita
a
entrare
in
ogni
luogo,
imponendo
ciò
che
serviva
per
capovolgere
il
significato
della
parola
di
Dio.
Seguiamo
pure
il
magistero
della
Chiesa,
ma
non
possiamo
non
vedere
che
quel
rappresentante,
se
avesse
le
qualità
che
sono
scritte
sulla
Bibbia,
farebbe
risorgere
l'umanità
intera,
come
quei
sacerdoti
Santi
hanno
sempre
fatto.
La
Chiesa
che
dobbiamo
sostenere
non
è
lo
schema,
che
è
solo
in
una
piccolissima
parte
del
suo
patrimonio,
ma
l'amore.
Siamo
sicuri
che
noi
oggi
rappresentiamo
la
stessa
Chiesa
che
la
Madonna
ha
fondato
educando
gli
apostoli
nel
cenacolo?
Oppure
ci
sentiamo
a
posto
perché
facciamo
bene
i
nostri
compitini,
salvo
poi
sparlare
di
nostro
fratello?
Ammettiamo
di
avere
tanto
sbagliato,
perché
siamo
tutti
mancanti
di
quell'autenticità
che
potrebbe
diventare
determinante
per
il
trionfo
del
bene.
Ciò
che
ci
ha
condannato
ieri,
i
nostri
difetti, se li faremo diventare virtù, saranno la corona della nostra santità.
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