Il
compito
di
noi
cristiani
incomincia
a
casa
nostra,
dove
Dio
ci
ha
fatto
nascere.
Non
dobbiamo
pensare
di
raggiungere
la
salvezza
frequentando
certi
posti,
né
consigliare
altri
a
farlo.
Questo
può
portare
molta
confusione
perché
non
possiamo
ottenere
gratuitamente;
ognuno
ha
la
sua
sensibilità
e
la
sua
cristianità,
è
dal
frutto
che
si
conosce
l'albero.
La
benedizione
del
Signore
e
la
salvezza
l'abbiamo
in
casa
nostra.
Se
tra
le
mura
domestiche
abbiamo
ottenuto
la
condanna,
come
possiamo
ottenere
le
grazie
altrove?
Dov'è
la
gioia
in
casa?
Ci
siamo
abituati
a
un
certo
tenore
di
vita,
fermiamoci!
La
nostra
missione
principale
non
è
propagandare
gli
incontri
e
le
conferenze.
A
cosa
serve
istruirci
sui
conferenzieri,
pur
bravi
che
siano,
quando
anche
i
nostri
familiari
dicono
che
eravamo
meglio
prima?
Essi
parlano
delle
cose
che
succedono
nella
nostra
epoca
e
le
collegano
alle
cose
di
Dio,
ma
il
vero
Dio
che
fine
fa?
Nella
lettera
ai
Colossesi
(2,6-8)
san
Paolo
ci
avverte:
Camminate
dunque
nel
Signore
Gesù
Cristo,
come
l'avete
ricevuto,
ben
radicati
e
fondati
in
lui,
saldi
nella
fede
come
vi
è
stato
insegnato,
abbondando
nell'azione
di
grazie.
Badate
che
nessuno
vi
inganni
con
la
sua
filosofia
e
con
vuoti
raggiri
ispirati
alla
tradizione
umana,
secondo
gli
elementi
del
mondo
e
non
secondo
Cristo.
Non
facciamo
le
conferenze
in
nome
di
Cristo,
tanto
non
servono
ad
aumentare
la
nostra
fede.
Ci
mettono
davanti
una
moltitudine
di
esperienze,
perlopiù
romanzate,
ma
cosa
conosciamo
veramente
dei
santi?
La
gente
viene
rapita
da
questa
enfasi
e
cerca
di
imitare
un
copione
che
non
è
loro,
a
scapito
della
parola
di
Dio.
Dove
vediamo
la
brava
persona
che
rappresenta
l'umiltà
del
figlio
di
Dio?
Proviamo
a
contraddirla
e
a
non
seguire
la
sua
filosofia...
La
famiglia
è
in
crisi
ma
c'è
la
possibilità
di
preservarla,
sicuramente
non
con
proposte
che
vengono
dalla
tradizione
umana.
La
parola
di
Dio
è
semplice,
possono
capirla
tutti,
non
c'è
bisogno
di
un
conferenziere
o
di
una
rivelazione
privata.
Vediamo
cosa
dice
per
la
famiglia
al
capitolo
tre
del
Siracide.
Parla
in
modo
imperativo:
Figli
agite
in
modo
da
essere
salvati,
non
parla
in
modo
sdolcinato
come
certi
cristiani
che
dicono
di
poter
ottenere
tutto
con
la
corona
del
rosario.
Facciamo
un
esame
di
coscienza
con
i
nostri
genitori
e
poi
parliamo
schiettamente
ai
figli.
Nel
momento
del
bisogno
sicuramente
ci
vuole
anche
la
preghiera,
ma
saremo
esauditi
solo
se
faremo
quello
che
Dio
ha
chiesto.
E
ci
garantisce
la
salvezza
fra
le
mura
domestiche.
Il
Signore
insiste
sul
padre,
ha
dato
a
lui
la
priorità
e
la
guida
della
famiglia,
oggi
invece
è
la
moglie
che
prende
il
sopravvento
e
i
figli
sono
emotivamente
più
rivolti
alla
madre.
Anche
i
genitori
devono
comportarsi
bene
con
i
figli
è
ovvio,
ma
la
benedizione
di
un
padre
ha
un
potere
assoluto
nella
famiglia,
è
sempre
stata
insostituibile
per
andar
bene
nella
vita.
Come
può
scendere
sul
comportamento
dissoluto
dei
figli
che
non
lo
rispettano?
Non
bisogna
aver
paura
di
essere
a
volte
autoritari,
altrimenti
essi
crescono
abituati
ad
ottenere
tutto
e
poi
si
lasciano
andare
alla
depravazione.
Spendiamo
grosse
cifre
per
vivere
un
po'
di
più
e
invece
chi
riverisce
il
padre
vivrà
a
lungo.
I
nostri
padri
erano
analfabeti
ma
ci
hanno
trasmesso
il
rispetto
per
i
genitori
e
per
i
nonni,
quest'ultima
generazione
ha
cambiato
tutto,
eliminando
le
protezioni
principali
della
famiglia.
L'ateo
dice
di
non
credere
in
Dio
così
si
sente
a
posto
con
la
coscienza,
ma
certi
fatti
di
cronaca
escono
da
famiglie
disastrate.
Anche
noi
che
andiamo
in
chiesa
non
abbiamo
queste
massime
nella
nostra
casa.
Le
mogli
"linguacciute"
non
obbediscono
più
i
mariti,
come
sanno
creare
una
famiglia,
la
sanno
anche
disfare.
E
i
mariti
non
le
amano
e
non
le
onorano
più,
appena
uno
apre
la
bocca
l'altro
dimostra
la
sua
insofferenza.
Non
bisogna
mai
offendere
il
padre,
anche
se
sbaglia
è
un
nostro
disonore,
non
amareggiamolo
ulteriormente.
Quante
volte
abbiamo
rattristato
i
nostri
genitori!
Se
abbiamo
questi
peccati
è
meglio
confessarsi.
Come
buoni
cristiani
dobbiamo
sapere
queste
cose
e
metterle
in
pratica.
Un
figlio
nel
pieno
vigore
della
sua
vita
dovrebbe
ringraziare
e
rendere
contenti
i
propri
genitori,
non
vergognarsi
di
loro.
Il
padre
giusto
è
un
beneficio
per
la
prole,
ma
genitori
che
inveiscono
tra
loro
creano
traumi
ai
figli,
chi
vive
nella
famiglia
può
portarla
allo
sfacelo
o
salvaguardarla.
Abbandonare
il
padre
è
la
noncuranza
del
genitore,
significa
mettere
davanti
tutti
i
nostri
progetti.
La
nostra
generazione
avrà
il
peso
delle
famiglie
dei
figli
perché
non
ha
saputo
educarli.
Dove
andranno
ad
attingere?
Li
abbiamo
buttati
in
mezzo
al
mondo
senza
rendercene
conto.
I
figli
che
si
faranno
maledire
dai
genitori
saranno
maledetti
dal
Signore,
a
loro
non
andrà
bene
niente.
Insultare
la
madre
non
riguarda
tanto
quello
che
diciamo
con
la
bocca
ma
quello
che
abbiamo
nel
cuore.
Dobbiamo
dirlo
ai
figli
quando
ci
mancano
di
rispetto,
se
non
lo
facciamo
omettiamo
il
nostro
dovere.
Tra
le
mura
domestiche
potremmo
ottenere
il
condono
dei
nostri
peccati,
non
distruggiamo
un
patrimonio
immenso
come
la
parola
di
Dio.
Nelle
conferenze
si
parla
del
diritto
dell'uomo,
non
di
Dio.
Quanti
cristiani
per
risolvere
i
problemi
della
famiglia
consigliano
l'avvocato?
Formiamoci
sui
libri
sapienziali
perché
la
tradizione
umana
è
piena
di
raggiri
confezionati
ad
arte
per
portarci
lontano
dalla
verità.
Il
Signore
l'ha
detto
a
noi
perché
siamo
la
prima
generazione
che
può accedere liberamente alla Bibbia.
DOVERI VERSO I GENITORI
Figli, ascoltatemi, sono vostro padre;
agite in modo da essere salvati.
Il Signore vuole che il padre sia onorato dai figli,
ha stabilito il diritto della madre sulla prole.
Chi onora il padre espia i peccati;
chi riverisce la madre è come chi accumula tesori.
Chi onora il padre avrà gioia dai propri figli
e sarà esaudito nel giorno della sua preghiera.
Chi riverisce il padre vivrà a lungo;
chi obbedisce al Signore dà consolazione alla madre.
Chi teme il Signore rispetta il padre
e serve come padroni i genitori.
Onora tuo padre a fatti e a parole,
perché scenda su di te la sua benedizione.
La benedizione del padre consolida le case dei figli,
la maledizione della madre ne scalza le fondamenta.
Non vantarti del disonore di tuo padre,
perché il disonore del padre non è gloria per te;
la gloria di un uomo dipende dall'onore del padre,
vergogna per i figli è una madre nel disonore.
Figlio, soccorri tuo padre nella vecchiaia,
non contristarlo durante la sua vita.
Anche se perdesse il senno, compatiscilo
e non disprezzarlo, mentre sei nel pieno vigore.
Poiché la pietà verso il padre non sarà dimenticata,
ti sarà computata a sconto dei peccati.
Nel giorno della tua tribolazione Dio si ricorderà di te;
come fa il calore sulla brina, si scioglieranno i tuoi peccati.
Chi abbandona il padre è come un bestemmiatore,
chi insulta la madre è maledetto dal Signore.
Siracide 3,1-16
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
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Monte Misma - Oasi della Pace - via Spersiglio 25 Pradalunga (Bergamo)
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