Noi
cristiani
dovremmo
provare
una
gioia
che
altri
popoli
non
hanno,
invece
viviamo
in
conflitto
e
senza
armonia.
Facciamo
un
esame
di
coscienza,
i
problemi
che
ci
ritroviamo
sono
esenti
dalle
nostre
colpe
nostre?
Siamo
in
un
era
di
cambiamenti
epocali
e
non
ce
ne
rendiamo
conto;
la
situazione
attuale
è
frutto
dei
nostri
errori
non
del
potere
di
Satana,
è
l'uomo
che
sostiene
il
male
portando
a
compimento
certe
azioni
terribili.
Cosa
facciamo
per
difenderci
dall'
indebolimento
della
fede?
È
questo
il
pericolo
più
grande
che
riguarda
l'umanità,
sarà
la
devastazione
di
tutto.
Dio
è
la
pianta
che
dà
frutti
per
ogni
necessità
dell'uomo,
ma
noi
siamo
così
avidi
di
sentimenti
che
vogliamo
trattenere
i
nostri
prodotti,
siamo
“calcolatori”,
persone
che
non
sanno
amare.
Abbondiamo
di
propositi,
ma
non
di
fatti
concreti.
Quanto
pensiamo
alle
cose
materiali
e
quanto
a
quelle
spirituali?
Quante
cose
abbiamo
accettato
a
vantaggio
dell'eternità?
Ciò
che
darà
più
valore
alla
nostra
vita
terrena,
non
sarà
quello
che
ci
siamo
trattenuti
per
noi,
ma
quello
che
avremo
dato
gli
altri.
Eppure
preghiamo
per
stare
bene
qui,
sacrifichiamo
anche
la
fede
per
raggiungere
un
certo
risultato
terreno.
Quante
volte
è
stato
oggetto
di
contesa,
di
odio
e
di
omicidi,
quello
che
i
genitori
hanno
lasciato
con
tanto
amore
ai
figli?
Quante
eredità
sono
svanite
nel
nulla?
Sono
più
caritatevoli
i
poveri
dei
ricchi.
Un
domani
il
Signore
potrebbe
dirci
che
se
avessimo
vissuto
con
più
amore
verso
gli
altri,
la
sua
divina
provvidenza
ci
avrebbe
dato
il
doppio
di
quello
che
abbiamo
accumulato.
La
devastazione
terribile
sarà
quella
dell'uomo
senza
fede
che
compirà
fatti
mai
sentiti
prima
e
coinvolgerà
i
suoi
figli.
Perché
ci
comportiamo
da
dissoluti?
Come
possiamo
rivelare
le
opere
del
Signore
se
abbiamo
passato
la
nostra
vita
fra
litigi
e
alterchi?
In
un'apparizione
la
Madonna
ebbe
a
dire
a
Roberto:
"
L'uomo
si
preoccupa
di
ciò
che
sente
e
vede,
io
mi
preoccupo
invece
di
quello
che
l'uomo
arriverà
a
fare,
che
ha
già
nel
cuore,
che
è
ancora
peggiore
di
quello
che
voi
state
conoscendo".
E’
atroce
quello
che
abbiamo
in
animo
di
fare
perché,
purtroppo,
si
è
annidato
di
tutto
dentro
di
noi
tranne
ciò
che
è
in
difesa
della
parola
di
Dio.
Per
non
inasprirci
cerchiamo
fin
da
subito
di
seguire
l’esortazione
di
Isaia
(33,15)
di
“non
udire
fatti
di
sangue
e
chiudere
gli
occhi
per
non
vedere
il
male”
.
Perché
l'uomo
non
dà
il
bene
che
potrebbe
dare
ed
è
più
predisposto
per
la
parte
peggiore?
Rileva
i
difetti
degli
altri
ma
non
quello
che
di
buono
fanno.
Ci
complimentiamo
a
vicenda?
Il
Signore
non
ci
ha
dato
di
più
l'energia
nella
parte
che
divide.
La
gioia
che
Dio
vuole
darci
è
la
dose
giusta
per
la
nostra
adrenalina,
un
rivitalizzante
che
ci
fa
sentire
invincibili,
una
cellula
celeste
che
non
ci
lascia
soli
in
mezzo
ai
problemi,
anche
quando
abbiamo
consumato
tutte
le
nostre
energie
davanti
al
nemico
più
cattivo.
La
gioia
nel
cuore
dà
l’energia
per
vincere
la
battaglia
e
non
ha
le
controindicazioni
delle
sostanze
dopanti.
Perché
pensiamo
di
fare
sempre
di
testa
nostra?
Chi
di
noi
ha
la
gioia
di
vivere?
L'intensità
dello
sguardo
del
giusto
è
micidiale
davanti
all’empio,
nessuno
reggeva
lo
sguardo
di
Gesù.
Noi
siamo
i
vincenti
per
scelta
di
Dio,
siamo
la
sua
continuazione
su
questa
terra,
come
possiamo
vincere
il
male
se
siamo
tristi
e
drammatizziamo
tutto?
Chiudiamo
l'eco
alla
parte
che
dovremmo
eliminare
e
diamo
risalto
alla
parte
vincente.
Noi
siamo
forti
quando
ci
sentiamo
deboli,
incapaci,
indegni,
quando
non
mettiamo
"l’io"
davanti
ai
nostri
discorsi.
Il
male
non
può
torcerci
neanche
un
capello
se
abbiamo
Dio
nel
cuore
e
lo
conosciamo.
Nel
Vecchio
Testamento
hanno
fatto
di
tutto
per
impedire
che
la
stirpe
di
Davide
proseguisse
fino
a
Gesù,
ma
non
ce
l'hanno
fatta.
Facciamo
parte
della
generazione
più
fortunata,
nessun'altra
aveva
la
nostra
conoscenza,
però
stiamo
distruggendo
tutto.
Se
dimostreremo
di
essere
giusti
davanti
al
nostro
Creatore,
saremo
la
liberazione
e
la
salvezza
della
nostra
stirpe
in
una
misura
impressionante:
quel
poco
di
rinuncia
che
implica
tutto
questo
è
sovrabbondantemente
ripagato.
Chi
di
noi
pensa
che
accettando
le
peggiori
azioni
umane
avrà
un
beneficio
per
l'eternità?
Cosa
facciamo
per
meritarci
un
dono
così
grande?
Nel
giudizio
finale
non
solo
renderemo
conto
del
male
fatto,
ma
anche
del
bene
che
non
abbiamo
saputo
fare
e
che
avremmo
potuto
fare.
Dimostriamo
anche
alla
nostra
parentela
che
c'è
un
modo
di
vivere
che
dà
più
risultato,
smettiamola
di
portare
avanti
sempre
discorsi
che
distruggono,
che
rattristano
e
ci
fanno
aprire
la
porta
al
male.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
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