La verità di Dio è un pozzo senza fondo: mai potremo dire di averla conosciuta, ma solo di averla iniziata a conoscere. La verità che il Signore ci vuol far conoscere è sempre stata sistematicamente rifiutata da tutti popoli, perché non hanno capito con quale nemico ferocissimo hanno avuto a che fare. Gesù e la Madonna vogliono che diciamo a Dio, mentre il male vuole farci dire no a Dio. Sembra elementare ma non lo è, perché il male è riuscito nel suo intento, pur lasciandoci pregare e andare in chiesa. Dire a Dio significa anzitutto dare il proprio assenso alla sua legge e non a quella dell'uomo che è esattamente contraria. Ma in che misura si può dire no a Dio? Quando succedono le grandi tragedie (Yara, Sara, piccolo Tommi..) la gente si lascia coinvolgere in un sentimento emozionale e inconsapevolmente si chiede: “Dov'era Dio quel momento, perché ha permesso questo?”. Allora le persone prendono le distanze dal Signore, non vogliono più neanche che Dio sia il vero Dio, la loro identità. Lo rifiutano perché secondo loro è ingiusto! Così il male, da gran perfezionista, diventa protagonista della nostra vita senza che ce ne rendiamo conto, perché la legge dell'uomo avvalora questa tesi. È una mentalità contagiosa e influisce nelle persone soprattutto nei discorsi pubblici, in compagnia. Non lasciamoci plagiare dalle falsità: tutti siamo toccati interiormente dai drammi che si consumano quotidianamente, compresi quelli delle calamità naturali come in Giappone, ma non possiamo difendere queste ingiustizie dando la colpa a Dio solo “perché non è intervenuto”! Non lasciamo che questo stratagemma venga usato dal regista occulto, il demonio, per farci credere che siamo lasciati al nostro destino. Questi drammi li procura colui che poi ce li fa criticare, perché sa che noi pensiamo di sostenere il giusto criticando l’ingiusto, così come abbiamo ingiustamente messo in croce il giusto. Senza l'equilibrio siamo come canne battute dal vento. Dio non ha causato permesso alcun dramma, è l'uomo che deve tutto alla sua falsità, quella che determina le sue parole e i suoi ragionamenti, ma che non può celarsi nelle sue terribili azioni. Al punto che persino la natura si ribella con una violenza come mai prima si era ribellata. Non commettiamo l’errore di essere qualunquisti, di giustificare tutto e tutti; scopriamo un Dio giusto che non deve essere criticato per nessun motivo. Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
Non dire: Dov'era Dio in quel momento?
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La verità di Dio è un pozzo senza fondo: mai potremo dire di averla conosciuta, ma solo di averla iniziata a conoscere. La verità che il Signore ci vuol far conoscere è sempre stata sistematicamente rifiutata da tutti popoli, perché non hanno capito con quale nemico ferocissimo hanno avuto a che fare. Gesù e la Madonna vogliono che diciamo a Dio, mentre il male vuole farci dire no a Dio. Sembra elementare ma non lo è, perché il male è riuscito nel suo intento, pur lasciandoci pregare e andare in chiesa. Dire a Dio significa anzitutto dare il proprio assenso alla sua legge e non a quella dell'uomo che è esattamente contraria. Ma in che misura si può dire no a Dio? Quando succedono le grandi tragedie (Yara, Sara, piccolo Tommi..) la gente si lascia coinvolgere in un sentimento emozionale e inconsapevolmente si chiede: “Dov'era Dio quel momento, perché ha permesso questo?”. Allora le persone prendono le distanze dal Signore, non vogliono più neanche che Dio sia il vero Dio, la loro identità. Lo rifiutano perché secondo loro è ingiusto! Così il male, da gran perfezionista, diventa protagonista della nostra vita senza che ce ne rendiamo conto, perché la legge dell'uomo avvalora questa tesi. È una mentalità contagiosa e influisce nelle persone soprattutto nei discorsi pubblici, in compagnia. Non lasciamoci plagiare dalle falsità: tutti siamo toccati interiormente dai drammi che si consumano quotidianamente, compresi quelli delle calamità naturali come in Giappone, ma non possiamo difendere queste ingiustizie dando la colpa a Dio solo “perché non è intervenuto”! Non lasciamo che questo stratagemma venga usato dal regista occulto, il demonio, per farci credere che siamo lasciati al nostro destino. Questi drammi li procura colui che poi ce li fa criticare, perché sa che noi pensiamo di sostenere il giusto criticando l’ingiusto, così come abbiamo ingiustamente messo in croce il giusto. Senza l'equilibrio siamo come canne battute dal vento. Dio non ha causato permesso alcun dramma, è l'uomo che deve tutto alla sua falsità, quella che determina le sue parole e i suoi ragionamenti, ma che non può celarsi nelle sue terribili azioni. Al punto che persino la natura si ribella con una violenza come mai prima si era ribellata. Non commettiamo l’errore di essere qualunquisti, di giustificare tutto e tutti; scopriamo un Dio giusto che non deve essere criticato per nessun motivo.

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