Un deserto sul Misma
Abbiamo
capito
quello
che
sta
succedendo
al
monte
Misma?
Non
è
certo
un
luogo
di
riserva
inventato
dal
Signore
perché
non
sapeva
cosa
fare,
eppure
tante
persone
arrivano
su
questo
monte
parlando
di
altre
apparizioni.
A
cosa
serve
frequentare
un
istituto
scolastico
e
parlare
di
un'altra
scuola?
Non
siamo
chiamati
a
diffondere
i
fatti
di
cronaca
e
i
pettegolezzi
del
mondo,
ma
a
testimoniare
la
parola
di
Dio.
Come
possiamo
permetterci
di
sostituirci
o
addirittura
gestire
Colui
che
ha
il
potere
di
creare
un
meraviglioso
giglio?
Lo
renderemmo
ridicolo.
Il
seme
nella
terra
a
contatto
con
l'acqua
e
il
sole,
si
genera
e
si
sviluppa
perché
ha
vita.
Nella
migliore
delle
ipotesi
l'uomo
sa
solo
copiarlo
in
una
natura
morta,
senza
profumo,
perché
non
ha
la
creatività
dell’autore
della
vita.
Come
possiamo
pensare
di
sostituirci
a
persone
che
hanno
i
carismi
e
le
facoltà
enormi
di
Michelangelo
o
Leonardo?
Che
illusi,
renderemmo
ridicole
le
loro
opere!
Se
andassimo
in
uno
stadio
e
ci
mettessero
al
posto
di
Maradona,
la
gente
sarebbe
inorridita,
perché
saremmo
privi
delle
sue
doti
naturali
in
quella
disciplina.
La
nostra
facoltà
cristiana
è
in
serio
pericolo
perché
manchiamo
della
caratteristica
indispensabile,
la
carità.
È
come
se
un
genio
venisse
privato
dell'inventiva.
Senza
la
carità
non
possiamo
parlare
di
Dio,
saremmo
superficiali
e
creeremmo
danni
alla
nostra
fede.
La
differenza
che
c'è
tra
noi
e
il
cristiano
autentico
è
la
carità:
chi
di
noi,
anche
solo
mentalmente,
sarebbe
disposto
a
dare
tutto
al
primo
che
incontriamo?
Abbiamo
avuto
mille
occasioni
di
dare,
ma
siamo
stati
come
il
giovane
ricco
di
cui
si
parla
nel
Vangelo,
mentre
Gesù
non
ci
ha
pensato
due
volte
a
dare
la
vita
per
noi.
Chi
ha
la
carità
nel
cuore
offre
quello
che
ha
senza
pensarci,
è
una
cosa
normalissima,
come
per
Leonardo
costruire
un'opera.
Uno
che
si
sostituisce
a
un
genio
diventa
ridicolo
all'opinione
pubblica
e
uno
che
parla
in
nome
di
Dio
senza
averne
le
caratteristiche,
rende
ridicolo
Dio.
Abbiamo
capito
cosa
vuol
dire
essere
cristiani?
Gesù
aveva
lasciato
le
novantanove
pecore
nell'ovile
per
andare
a
cercare
la
pecorella
smarrita,
oggi
è
il
contrario:
nell'ovile
è
rimasta
una
sola
pecora
e
novantanove
si
sono
smarrite
a
forza
di
imitare
e
di
commettere
un
errore
dietro
l'altro.
Anzi,
quelle
pecore
rimaste
nell'ovile
si
chiedono
se
sono
nell'errore.
Senza
la
carità
nel
cuore
non
proponiamoci,
altrimenti
diventiamo
apostati
testimoniando
il
contrario.
Chi
di
noi
può
illudersi
di
essere
san
Francesco?
Lui
aveva
un
cuore
contrito
e
umiliato,
aveva
la
carità
dentro
di
sé,
non
esteriormente.
Meditiamo
prima
di
parlare
perché
i
nostri
fiumi
di
parole
non
servono
a
niente
davanti
a
Colui
che
ha
il
potere
sull'universo
infinito.
Soltanto
guardandoci
intorno
potremmo
capire
con
chi
abbiamo
a
che
fare
e
quale
rispetto
merita
da
parte
nostra,
che
siamo
il
vero
miracolo
vivente
di
questa
forza
creativa.
Dovremmo
solo
inginocchiarci.
Smettiamola
di
creare
danno
al
Dio
creatore,
di
blaterare
e
di
renderlo
superficiale.
Lui
desidera
solo
che
ci
amiamo.
In
un
mondo
così
materialista,
persone
a
cui
non
manca
niente,
non
hanno
la
carità
con
nessuno.
Che
bello
se
fossimo
almeno
pronti
mentalmente
ad
offrire
quello
che
possediamo,
senza
fare
tanti
ragionamenti!
La
base
miliare
della
nostra
formazione
è
la
carità,
perché
vogliamo
illuderci
ed
illudere
gli
altri
con
la
preghiera?
Quando
pensiamo
male
e
dubitiamo
di
un
nostro
fratello
non
abbiamo
la
carità
nel
cuore.
Siamo
diventati
apostati
non
apostoli,
perciò
siamo
in
regresso
in
una
misura
clamorosa,
nonostante
le
preghiere.
Pur
essendoci
un
abisso
tra
un
genio
e
un
volgare
imitatore,
è
niente
rispetto
a
Colui
che
ha
creato
il
meraviglioso
giglio.
Chi
conosce
Dio?
La
nostra
fede
è
ancora
più
difficile
e
immensa
di
una
grande
opera
d'arte,
perché
abbiamo
la
possibilità
davanti
agli
occhi
del
mondo
di
unire
il
visibile
con
l'invisibile.
A
cosa
servono
le
nostre
sensazioni
e
le
nostre
parole?
Non
sappiamo
quel
che
sta
avvenendo
al
monte
Misma
perché
siamo
tutti
dei
volgari
imitatori
dei
nostri
pensieri
e
pensiamo
di
raggiungere
una
realtà
che
non
ci
compete.
Fintanto
che
nessuno
ci
mette
alla
prova,
possiamo
immaginarci
di
essere
i
più
grandi
geni
sulla
terra,
ma
ci
illudiamo.
Non
ci
preoccupa
che
la
fede
è
in
declino?
È
colpa
nostra
se
ci
siamo
smarriti.
Il
potenziale
che
dovrebbe
uscire
da
noi
come
cristiani
è
fermo
e
anche
dopo
la
morte
non
rimane
traccia,
mentre
colui
che
obbedisce
alla
parola
di
Dio
lascia
un’eredità
costruttiva
infinita,
che
supera
persino
quella
delle
opere
d'arte.
Il
Signore
non
viene
a
metterci
in
competizione
con
le
emozioni,
ma
per
recuperare
tanti
suoi
figli
che
sono
morti
alla
fede.
Per
i
quali
Maria
Santissima
è
in lutto.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
Apostoli o apostati?
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Monte Misma - Oasi della Pace - via Spersiglio 25 Pradalunga (Bergamo)
Monte Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono