Oggi parliamo d’amore solo se abbiamo dei vantaggi, facciamo tante recite ma non sappiamo amare. La carità non è solo amare il prossimo ma portare la croce degli altri. Inginocchiarsi mentre si riceve l’eucaristia mette a disagio il prete e gli altri, questo non fa la differenza. E nemmeno ricevere Gesù sulle mani o in bocca. Perché non seguiamo il magistero della Chiesa? Inginocchiamo piuttosto la nostra superbia e la nostra permalosità. Dio si profana quando si dicono cose sbagliate su di lui. Parliamo di teologia senza averla studiata e critichiamo il sacerdote. Chi di noi conosce la verità? Il male è ingannatore, la maggior parte delle rivelazioni vengono dall’infido per farci confondere, criticare e giudicare. Chi parla male di un sacerdote parla male della Chiesa. L’unica famiglia si crea quando siamo obbedienti al sacerdote, i sacerdoti sono obbedienti al vescovo e i vescovi al Papa. Impariamo a conoscere il linguaggio di Gesù che parlava con dolcezza, mitezza, mansuetudine, bontà, dominio di sé. Dio ci ha dato tutto il necessario per affrontare le prove della vita, anche il dominio di per affrontare le tentazioni della carne. Se avessimo una fede giusta capiremmo come è difficile trasgredire a un comandamento. Molti cristiani hanno raccontato storie da brividi su Papa Francesco e Papa Benedetto: uno è il vero Papa, l’altro è l’antipapa… ”. Ma come si permettono? Sono affermazioni sacrileghe, peggio di una bestemmia. Stiamo lontani da queste persone per non essere complici e non pecchiamo di omissione. È allucinante sentire le classifiche dei santi oppure sentire che verranno tre giorni di buio. Coloro che parlano così sono anticristiani portano solo confusione e paura. La Madonna meditava le cose di Dio nel segreto e in silenzio, noi invece aspettiamo solo il momento di dire notizie fasulle per sentirci più intelligenti. Così siamo utili al demonio. Malignare e non aver fiducia degli altri sono le doti peggiori dell’uomo. Gesù dal cielo ci ha portato la gioia e la pace, dove sono finite dopo duemila anni? Se continuiamo a criticare vuol dire che primeggia il nostro orgoglio perché pensiamo di essere giusti e di avere ragione. Perdiamo la nostra fede quando facciamo ragionamenti sulla Chiesa, sulle Crociate, sul Papa, siamo come coloro che parlano di sport senza averlo praticato o di arte senza avere una base formativa. La nostra fede è basata sull’amore, se non amiamo è meglio non parlare di Dio. La fede cristiana ci fa stare bene anche nei momenti difficili, se manteniamo la lucidità Dio ci fa vedere la via di uscita perché mantiene la sua alleanza. SIAMO D’ACCORDO CON NOI STESSI? Come possiamo pregare per l’unità di cristiani se non siamo coerenti con noi stessi? Sappiamo qual è la decisione da prendere ma non l’accettiamo perché abbiamo rancori verso gli altri. Vogliamo ma non possiamo.... Dobbiamo essere uniti con noi stessi, negli ambienti dove viviamo e obbedienti alla Chiesa nella nostra parrocchia. Perché polemizziamo e critichiamo? Questa è la divisione non l’unità dei cristiani. A cosa serve la bandiera della pace quando siamo in disaccordo con i nostri vicini? La pace va messa in pratica dove possiamo farlo partendo dalla nostra quotidianità. La cosa più bella è quando abbiamo uno stimolo d’amore verso chi non si è comportato bene con noi. Avremo più meriti in cielo. Cosa investiamo per l’eternità? È ipocrisia pugnalare alle spalle, la cosa che più Dio non gradisce. Escludiamo chi non la pensa come noi? Che fine ha fatto la parola di Dio nella nostra vita? Se vogliamo essere buoni cristiani dobbiamo tacere e dimostrare con la vita l’amore, l’accettazione dell’ingiustizia e degli insulti. Per un problema da niente ci agitiamo anche in casa nostra invece di minimizzare e parlare con mitezza. Chi di noi conosce lo stato d’animo dei santi nei momenti più duri o quello del Papa? Pregare per l’unità dei cristiani significa pregare per il cristiano che ci vive accanto. Chi prega e non ama è un ipocrita. Non ci stanchiamo di spettegolare per un’ora al telefono ma ci stanchiamo di stare 40 o 50 minuti in chiesa. Il Signore ha detto a noi di amare e perdonare, non di andare a dirlo agli altri. Diciamo di non essere attaccati al denaro ma siamo attaccati alla vita comoda. Come cristiani non dobbiamo disinteressarci delle cose mondane o materiali come se fossimo solo spirituali o frustrati perché anche quelle le ha create Dio (Gesù ha apprezzato l’olio pregiato della Maddalena). Però non dobbiamo esserne schiavi. Dovremmo pregare perché Matteo Messina chieda perdono a Dio per le persone che ha fatto soffrire. Coloro che ha massacrato sono i suoi veri tifosi, grazie a lui hanno guadagnato la gioia eterna. Se l’avessimo davanti potremmo dirgli che è nostro amico pur non condividendo quello che ha fatto. Quale demone l’ha manovrato? Ricordiamogli che deve salvare l’anima e che non è valsa la pena vivere in quel modo. Chi siamo noi per condannarlo? Quante volte si è ripetuta questa storia? La strage degli innocenti, i cristiani uccisi nelle chiese… Dio non vuole le vendette per questo c’è il segreto nella confessione. Amiamo e rispettiamo i nostri genitori anche se non si comportano bene, sono la nostra garanzia per vivere a lungo e in salute. Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
Il liguaggio di Gesù
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© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
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Oggi parliamo d’amore solo se abbiamo dei vantaggi, facciamo tante recite ma non sappiamo amare. La carità non è solo amare il prossimo ma portare la croce degli altri. Inginocchiarsi mentre si riceve l’eucaristia mette a disagio il prete e gli altri, questo non fa la differenza. E nemmeno ricevere Gesù sulle mani o in bocca. Perché non seguiamo il magistero della Chiesa? Inginocchiamo piuttosto la nostra superbia e la nostra permalosità. Dio si profana quando si dicono cose sbagliate su di lui. Parliamo di teologia senza averla studiata e critichiamo il sacerdote. Chi di noi conosce la verità? Il male è ingannatore, la maggior parte delle rivelazioni vengono dall’infido per farci confondere, criticare e giudicare. Chi parla male di un sacerdote parla male della Chiesa. L’unica famiglia si crea quando siamo obbedienti al sacerdote, i sacerdoti sono obbedienti al vescovo e i vescovi al Papa. Impariamo a conoscere il linguaggio di Gesù che parlava con dolcezza, mitezza, mansuetudine, bontà, dominio di sé. Dio ci ha dato tutto il necessario per affrontare le prove della vita, anche il dominio di per affrontare le tentazioni della carne. Se avessimo una fede giusta capiremmo come è difficile trasgredire a un comandamento. Molti cristiani hanno raccontato storie da brividi su Papa Francesco e Papa Benedetto: uno è il vero Papa, l’altro è l’antipapa… ”. Ma come si permettono? Sono affermazioni sacrileghe, peggio di una bestemmia. Stiamo lontani da queste persone per non essere complici e non pecchiamo di omissione. È allucinante sentire le classifiche dei santi oppure sentire che verranno tre giorni di buio. Coloro che parlano così sono anticristiani portano solo confusione e paura. La Madonna meditava le cose di Dio nel segreto e in silenzio, noi invece aspettiamo solo il momento di dire notizie fasulle per sentirci più intelligenti. Così siamo utili al demonio. Malignare e non aver fiducia degli altri sono le doti peggiori dell’uomo. Gesù dal cielo ci ha portato la gioia e la pace, dove sono finite dopo duemila anni? Se continuiamo a criticare vuol dire che primeggia il nostro orgoglio perché pensiamo di essere giusti e di avere ragione. Perdiamo la nostra fede quando facciamo ragionamenti sulla Chiesa, sulle Crociate, sul Papa, siamo come coloro che parlano di sport senza averlo praticato o di arte senza avere una base formativa. La nostra fede è basata sull’amore, se non amiamo è meglio non parlare di Dio. La fede cristiana ci fa stare bene anche nei momenti difficili, se manteniamo la lucidità Dio ci fa vedere la via di uscita perché mantiene la sua alleanza. SIAMO D’ACCORDO CON NOI STESSI? Come possiamo pregare per l’unità di cristiani se non siamo coerenti con noi stessi? Sappiamo qual è la decisione da prendere ma non l’accettiamo perché abbiamo rancori verso gli altri. Vogliamo ma non possiamo.... Dobbiamo essere uniti con noi stessi, negli ambienti dove viviamo e obbedienti alla Chiesa nella nostra parrocchia. Perché polemizziamo e critichiamo? Questa è la divisione non l’unità dei cristiani. A cosa serve la bandiera della pace quando siamo in disaccordo con i nostri vicini? La pace va messa in pratica dove possiamo farlo partendo dalla nostra quotidianità. La cosa più bella è quando abbiamo uno stimolo d’amore verso chi non si è comportato bene con noi. Avremo più meriti in cielo. Cosa investiamo per l’eternità? È ipocrisia pugnalare alle spalle, la cosa che più Dio non gradisce. Escludiamo chi non la pensa come noi? Che fine ha fatto la parola di Dio nella nostra vita? Se vogliamo essere buoni cristiani dobbiamo tacere e dimostrare con la vita l’amore, l’accettazione dell’ingiustizia e degli insulti. Per un problema da niente ci agitiamo anche in casa nostra invece di minimizzare e parlare con mitezza. Chi di noi conosce lo stato d’animo dei santi nei momenti più duri o quello del Papa? Pregare per l’unità dei cristiani significa pregare per il cristiano che ci vive accanto. Chi prega e non ama è un ipocrita. Non ci stanchiamo di spettegolare per un’ora al telefono ma ci stanchiamo di stare 40 o 50 minuti in chiesa. Il Signore ha detto a noi di amare e perdonare, non di andare a dirlo agli altri. Diciamo di non essere attaccati al denaro ma siamo attaccati alla vita comoda. Come cristiani non dobbiamo disinteressarci delle cose mondane o materiali come se fossimo solo spirituali o frustrati perché anche quelle le ha create Dio (Gesù ha apprezzato l’olio pregiato della Maddalena). Però non dobbiamo esserne schiavi. Dovremmo pregare perché Matteo Messina chieda perdono a Dio per le persone che ha fatto soffrire. Coloro che ha massacrato sono i suoi veri tifosi, grazie a lui hanno guadagnato la gioia eterna. Se l’avessimo davanti potremmo dirgli che è nostro amico pur non condividendo quello che ha fatto. Quale demone l’ha manovrato? Ricordiamogli che deve salvare l’anima e che non è valsa la pena vivere in quel modo. Chi siamo noi per condannarlo? Quante volte si è ripetuta questa storia? La strage degli innocenti, i cristiani uccisi nelle chiese… Dio non vuole le vendette per questo c’è il segreto nella confessione. Amiamo e rispettiamo i nostri genitori anche se non si comportano bene, sono la nostra garanzia per vivere a lungo e in salute.

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