© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
Oggi
parliamo
d’amore
solo
se
abbiamo
dei
vantaggi,
facciamo
tante
recite
ma
non
sappiamo
amare.
La
carità
non
è
solo
amare
il
prossimo
ma
portare
la
croce
degli
altri.
Inginocchiarsi
mentre
si
riceve
l’eucaristia
mette
a
disagio
il
prete
e
gli
altri,
questo
non
fa
la
differenza.
E
nemmeno
ricevere
Gesù
sulle
mani
o
in
bocca.
Perché
non
seguiamo
il
magistero
della
Chiesa?
Inginocchiamo
piuttosto
la
nostra
superbia
e
la
nostra
permalosità.
Dio
si
profana
quando
si
dicono
cose
sbagliate
su
di
lui.
Parliamo
di
teologia
senza
averla
studiata
e
critichiamo
il
sacerdote.
Chi
di
noi
conosce
la
verità?
Il
male
è
ingannatore,
la
maggior
parte
delle
rivelazioni
vengono
dall’infido
per
farci
confondere,
criticare
e
giudicare.
Chi
parla
male
di
un
sacerdote
parla
male
della
Chiesa.
L’unica
famiglia
si
crea
quando
siamo
obbedienti
al
sacerdote,
i
sacerdoti
sono
obbedienti
al
vescovo
e
i
vescovi
al
Papa.
Impariamo
a
conoscere
il
linguaggio
di
Gesù
che
parlava
con
dolcezza,
mitezza,
mansuetudine,
bontà,
dominio
di
sé.
Dio
ci
ha
dato
tutto
il
necessario
per
affrontare
le
prove
della
vita,
anche
il
dominio
di
sé
per
affrontare
le
tentazioni
della
carne.
Se
avessimo
una
fede
giusta
capiremmo
come
è
difficile
trasgredire
a
un
comandamento.
Molti
cristiani
hanno
raccontato
storie
da
brividi
su
Papa
Francesco
e
Papa
Benedetto:
“
uno
è
il
vero
Papa,
l’altro
è
l’antipapa…
”.
Ma
come
si
permettono?
Sono
affermazioni
sacrileghe,
peggio
di
una
bestemmia.
Stiamo
lontani
da
queste
persone
per
non
essere
complici
e
non
pecchiamo
di
omissione.
È
allucinante
sentire
le
classifiche
dei
santi
oppure
sentire
che
verranno
tre
giorni
di
buio.
Coloro
che
parlano
così
sono
anticristiani
portano
solo
confusione
e
paura.
La
Madonna
meditava
le
cose
di
Dio
nel
segreto
e
in
silenzio,
noi
invece
aspettiamo
solo
il
momento
di
dire
notizie
fasulle
per
sentirci
più
intelligenti.
Così
siamo
utili
al
demonio.
Malignare
e
non
aver
fiducia
degli
altri
sono
le
doti
peggiori
dell’uomo.
Gesù
dal
cielo
ci
ha
portato
la
gioia
e
la
pace,
dove
sono
finite
dopo
duemila
anni?
Se
continuiamo
a
criticare
vuol
dire
che
primeggia
il
nostro
orgoglio
perché
pensiamo
di
essere
giusti
e
di
avere
ragione.
Perdiamo
la
nostra
fede
quando
facciamo
ragionamenti
sulla
Chiesa,
sulle
Crociate,
sul
Papa,
siamo
come
coloro
che
parlano
di
sport
senza
averlo
praticato
o
di
arte
senza
avere
una
base
formativa.
La
nostra
fede
è
basata
sull’amore,
se
non
amiamo
è
meglio
non
parlare
di
Dio.
La
fede
cristiana
ci
fa
stare
bene
anche
nei
momenti
difficili,
se
manteniamo
la
lucidità
Dio
ci
fa
vedere
la
via
di
uscita
perché
mantiene la sua alleanza.
SIAMO D’ACCORDO CON NOI STESSI?
Come
possiamo
pregare
per
l’unità
di
cristiani
se
non
siamo
coerenti
con
noi
stessi?
Sappiamo
qual
è
la
decisione
da
prendere
ma
non
l’accettiamo
perché
abbiamo
rancori
verso
gli
altri.
Vogliamo
ma
non
possiamo....
Dobbiamo
essere
uniti
con
noi
stessi,
negli
ambienti
dove
viviamo
e
obbedienti
alla
Chiesa
nella
nostra
parrocchia.
Perché
polemizziamo
e
critichiamo?
Questa
è
la
divisione
non
l’unità
dei
cristiani.
A
cosa
serve
la
bandiera
della
pace
quando
siamo
in
disaccordo
con
i
nostri
vicini?
La
pace
va
messa
in
pratica
dove
possiamo
farlo
partendo
dalla
nostra
quotidianità.
La
cosa
più
bella
è
quando
abbiamo
uno
stimolo
d’amore
verso
chi
non
si
è
comportato
bene
con
noi.
Avremo
più
meriti
in
cielo.
Cosa
investiamo
per
l’eternità?
È
ipocrisia
pugnalare
alle
spalle,
la
cosa
che
più
Dio
non
gradisce.
Escludiamo
chi
non
la
pensa
come
noi?
Che
fine
ha
fatto
la
parola
di
Dio
nella
nostra
vita?
Se
vogliamo
essere
buoni
cristiani
dobbiamo
tacere
e
dimostrare
con
la
vita
l’amore,
l’accettazione
dell’ingiustizia
e
degli
insulti.
Per
un
problema
da
niente
ci
agitiamo
anche
in
casa
nostra
invece
di
minimizzare
e
parlare
con
mitezza.
Chi
di
noi
conosce
lo
stato
d’animo
dei
santi
nei
momenti
più
duri
o
quello
del
Papa?
Pregare
per
l’unità
dei
cristiani
significa
pregare
per
il
cristiano
che
ci
vive
accanto.
Chi
prega
e
non
ama
è
un
ipocrita.
Non
ci
stanchiamo
di
spettegolare
per
un’ora
al
telefono
ma
ci
stanchiamo
di
stare
40
o
50
minuti
in
chiesa.
Il
Signore
ha
detto
a
noi
di
amare
e
perdonare,
non
di
andare
a
dirlo
agli
altri.
Diciamo
di
non
essere
attaccati
al
denaro
ma
siamo
attaccati
alla
vita
comoda.
Come
cristiani
non
dobbiamo
disinteressarci
delle
cose
mondane
o
materiali
come
se
fossimo
solo
spirituali
o
frustrati
perché
anche
quelle
le
ha
create
Dio
(Gesù
ha
apprezzato
l’olio
pregiato
della
Maddalena).
Però
non
dobbiamo
esserne
schiavi.
Dovremmo
pregare
perché
Matteo
Messina
chieda
perdono
a
Dio
per
le
persone
che
ha
fatto
soffrire.
Coloro
che
ha
massacrato
sono
i
suoi
veri
tifosi,
grazie
a
lui
hanno
guadagnato
la
gioia
eterna.
Se
l’avessimo
davanti
potremmo
dirgli
che
è
nostro
amico
pur
non
condividendo
quello
che
ha
fatto.
Quale
demone
l’ha
manovrato?
Ricordiamogli
che
deve
salvare
l’anima
e
che
non
è
valsa
la
pena
vivere
in
quel
modo.
Chi
siamo
noi
per
condannarlo?
Quante
volte
si
è
ripetuta
questa
storia?
La
strage
degli
innocenti,
i
cristiani
uccisi
nelle
chiese…
Dio
non
vuole
le
vendette
per
questo
c’è
il
segreto
nella
confessione.
Amiamo
e
rispettiamo
i
nostri
genitori
anche
se
non
si
comportano
bene,
sono
la nostra garanzia per vivere a lungo e in salute.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul
monte Misma
Monte Misma -
Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono