P
iù
ci
si
allontana
dal
Signore
e
più
vedremo
cose
improponibili.
Anche
nei
fatti
di
cronaca
c'è
molta
incoerenza,
si
dà
molto
risalto
ad
alcune
vicende
disumane
e
non
si
dice
quasi
niente
di
altre
altrettanto
gravi
che
accadono
nel
mondo.
Eppure
sono
tutti
figli
di
Dio.
Non
serve
a
nulla
commentare
i
fatti
di
sangue,
essi
ci
fanno
perdere
la
conoscenza
della
verità
di
cui
noi
siamo
portatori,
cerchiamo
piuttosto
di
comportarci
bene
con
le
persone
che
ci
vivono
accanto.
Siamo
incoerenti
perché
non
abbiamo
Dio
nel
cuore.
Chi
ce
l'ha
non
dice
maldicenze
ma
desidera
il
bene
del
fratello,
nel
suo
cuore
dimora
la
sapienza,
il
rispetto,
il
desiderio
di
sacrificarsi
per
non
far
soffrire
gli
altri.
Addirittura
nei
fatti
fisiologici
del
corpo
umano
è
più
disciplinato:
non
sputa
per
terra,
controlla
"i
colpi
di
tosse",
è
attento
a
tutti
gli
altri
particolari
che
normalmente
si
ritengono
naturali.
Chi
ha
Dio
nel
cuore
è
dignitoso,
non
si
comporta
in
un
modo
fallace
e
volgare
anche
davanti
ai
propri
familiari,
non
gira
nudo
per
la
casa,
ha
equilibrio
e
senso
del
pudore.
Giustifica
l'errore
del
fratello
che
ha
visto
con
i
propri
occhi,
non
condanna
per
sentito
dire,
si
dispiace
delle
critiche.
Ha
umiltà
e
carità.
Il
Signore
non
darà
mai
una
grazia
e
una
sapienza
a
chi
non
la
sa
gestire.
Egli
non
vuole
dimorare
nel
portafoglio
come
un
santino
o
nella
mente,
ma
nel
nostro
cuore.
Allora
potremmo
stare
bene
24
ore
al
giorno,
digiunare
mangiando
e
pregare
senza
pregare.
È
meglio
mangiare
e
dire-bene
che
digiunare
e
sparlare.
È
una
stupidità
enorme
livellare
le
persone,
cioè
dare
più
validità
a
chi
è
mediocre
e
togliere
punti
a
chi
ha
molte
qualità.
Se
diamo
più
talenti
a
uno
che
ne
ha
pochi,
li
sperpera,
li
offende,
li
infanga,
ma
è
altrettanto
perfido
toglierne
a
chi
ne
ha
molti
solo
perchè
ha
un
passo
più
lungo
degli
altri.
Nessuno
ci
dice
che
dobbiamo
essere
perfetti,
ma
ammettiamo
quello
che
siamo,
non
cerchiamo
di
voler
essere
altri
a
scapito
di
chi
è
meglio
di
noi.
La
sapienza
non
possiamo
studiarla
a
memoria
come
una
lettura,
nè
averla
con
risultati
scientifici
o
matematici;
essa
si
prende
cura
dei
suoi
figli,
di
quanti
la
cercano
(Sir.4),
ci
dà
la
conoscenza
di
tutto
senza
averla
mai
studiata.
Dobbiamo
renderci
conto
che
possiamo
eliminare
le
cose
brutte
della
vita,
non
solo
piangere
su
di
esse
con
la
preghiera.
Con
Dio
nel
cuore
davanti
alle
situazioni
critiche
e
negative,
abbiamo
la
sapienza
per
capovolgerle
senza
nemmeno
proferir
parola
e
un'intelligenza
sopraffina
anche
se
siamo
analfabeti.
La
nostra
base
insostituibile
deve
essere
la
parola
del
Signore,
non
la
nostra
ragione,
altrimenti
ci
dominerà.
Amiamo
di
più
Dio
o
i
nostri
progetti?
I
libri
sapienziali
ci
indicano
come
comportarci
in
ogni
fatto
della
vita.
Conosciamo
il
significato
delle
quattro
virtù
cardinali
(prudenza,
giustizia,
fortezza,
temperanza)?
Spesso
siamo
solidali
con
chi
ha
la
nostra
dipendenza.
Alcolisti,
drogati
e
adulteri,
criticano
altri
per
giustificare
la
loro
scelta
di
vita
non
corretta
oppure
fanno
azioni
di
solidarietà
per
mascherarsi.
Vigliacchi,
non
hanno
il
coraggio
delle
loro
azioni!
Con
Dio
nel
cuore
avremo
sicuramente
una
vita
di
gioia,
non
di
preoccupazione
o
di
problemi,
potremmo
avere
qualcosa
per
noi
senza
imbrogliare,
far
soffrire
o
tradire.
Non
dobbiamo
trovarci
a
confidare
gli
intrighi
degli
uomini
di
chiesa
o
dei
politici,
ma
a
rivelare
la
buona
novella.
È
devastante
per
il
nostro
cuore
raccontare
le
brutte
abitudini
degli
altri
,
è
contagioso,
toglie
la
gioia
che
impedisce
di
fare
le
cose
nel
migliore
dei
modi
e
merito
alle
nostre
preghiere.
Una
volta
l'uomo
era
più
sapiente
perché
corretto
nel
vivere,
aveva
il
santo
timor
di
Dio,
oggi
è
più
istruito,
prega
e
invoca
lo
Spirito
Santo,
ma
non
ha
i
suoi
doni.
Dio
ha
compiuto
prodigi
attraverso
l'opera
dell'uomo,
ci
rende
partecipi
delle
sue
meraviglie,
ci
fa
capire
che
senza
di
Lui
non
possiamo
fare
niente.
È
avvenuto
così
con
i
santi
e
i
profeti
i
quali
però
sono
passati
attraverso
molte
tribolazioni.
Quante
volte
il
Signore
ci
prova
attraverso
cose
non
logiche
per
la
nostra
mente?
Tanti
si
chiudono
alla
carità
perché
hanno
una
mentalità
"vittimistica"
e
molte
persone
che
frequentano
luoghi
di
preghiera
sono
le
più
"disturbate",
hanno
perso
la
propria
personalità
e
chi
ci
vive
accanto
subisce
la
loro
prepotenza.
Dio
concede
la
sua
grazia
a
chi
è
giusto
davanti
a
Lui,
non
a
chi
critica
e
polemizza.
Sappiamo
fermare
il
male
addossandoci
anche
colpe
non
nostre?
Il
male
non
può
nulla
contro
chi
ha
Dio
nel
cuore,
ama
ogni
persona
e
accetta
l'ingiustizia.
La
confusione
che
c'è
nel
mondo
viene
dall'uomo,
egli
può
trasmettere
la
negatività
oppure
la
grazia
del
Signore
e
risanare
ogni
cosa.
Basta
un
piccolo
gruppo
autentico
preparato
a
battaglia
per
sconfiggere
tutto
il
male.
Siamo
così
diversi
da
come
Dio
ci
ha
creato!
Perdendo
la
pazienza
si
commettono
tanti
errori,
accettiamo
di
essere
umiliati
senza
essere
permalosi.
Il
modo
migliore
di
amare
noi
stessi
è
di
amare
gli
altri.
Proponiamoci
nelle
nostre
famiglie
come
filtro
di
sofferenze
e
di
maldicenze,
subiamo
ogni
sorta
di
vigliaccheria,
evitiamo
di
essere
selettivi
classificando
le
persone
in
un
certo
modo.
Maria
Santissima
ha
conservato
la
parola
di
Dio
dentro
di
sé,
noi
facciamo
altrettanto?
La
troppa
devozione
Mariana
ha
un
po'
svuotato
molti
cristiani
dalle
verità
principali;
cosa
dirà
di
noi
se
onorandola
ci
svuotiamo
di
ciò
che
Lei
è
piena?
Siamo
disposti
ad
addossarci
anche
le
tribolazioni
dei
nostri
fratelli
che
ci
perseguitano
ingiustamente,
in
espiazione
di
tante
vigliaccherie
del
mondo?
Sono
queste
le
tribolazioni
che
hanno
accettato
i
santi,
perché
avevano
Dio
nel
cuore,
non
quelle
gratuite
che
ci
creiamo
noi
quando
osano
irritare
il
nostro
orgoglio.
Cerchiamo
di
non
entrare
in
causa
con
nessuno,
perché
Dio
sostiene
il
giusto
e
lo
prova
con
molte
tribolazioni,
mentre
il
male
sostiene
il
vigliacco
e
gli
fa
vincere molte situazioni in modo ingeneroso verso il buono per distruggerlo.
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