Un deserto sul Misma
Lo
stile
comportamentale
che
il
Signore
si
aspetta
da
noi,
quel
meraviglioso
fantasista
dell’universo
creato,
non
è
quello
di
essere
mesti
e
angosciati.
Ma
noi
continuamente
rattristiamo
ciò
che
è
gioioso,
sappiamo
solamente
suonare
il
de
profundis
in
mezzo
a
una
moltitudine
di
note
meravigliose.
Anche
la
nota
più
bella
dell'ultimo
millennio,
il
santo
rosario,
la
usiamo
solamente
per
i
fatti
drammatici
della
vita,
ma
non
è
la
preghiera
delle
angosce.
In
un
giardino
variegato
di
tanti
fiori
sappiamo
solo
cogliere
il
crisantemo?
E
la
lode
al
Signore
quando
la
esprimiamo?
Non
si
prega
per
guarire
dal
mal
di
stomaco,
altrimenti
qualsiasi
frase
ripetuta
ha
lo
stesso
beneficio.
Chi
non
ama
non
sa
pregare.
La
preghiera
è
letizia,
andrebbe
recitata
anche
con
un
gradevole
sottofondo
musicale.
Con
la
gioia
e
l’amore
si
vince
la
battaglia
sul
male,
ecco
perché
Gesù
era
molto
allegro
e
si
intratteneva
con
i
beoni
e
i
mangioni.
Se
la
moglie
e
i
figli
gradiscono
la
nostra
presenza
per
fare
allegria,
condividiamola
perché
hanno
ragione.
Divertiamoci
a
Capodanno,
ringraziamo
il
Signore
che
ci
ha
concesso
di
vivere
fino
a
quel
giorno.
Se
non
facciamo
la
veglia
di
fine
anno
il
mondo
non
crolla,
tanto
la
nostra
preghiera
vale
il
30
dicembre
come
il
1°
gennaio.
Smettiamo
di
darci
dei
deliri
spirituali.
A
cosa
serve
andare
alla
messa
di
mezzanotte,
se
poi
tutto
l'anno
non
si
fa
più
niente?
Tante
persone
fanno
pregare
gli
altri
perché
hanno
la
coscienza
sporca
e
pensano
di
rimediare
in
questo
modo,
rattristandosi.
Perché
vogliamo
imporre
ciò
che
Dio
non
ha
imposto
a
noi?
E’
il
Dio
della
vittoria
che
ha
vinto
la
morte,
dobbiamo
gioire
e
non
piangere
su
noi
stessi.
Che
immagine
diamo
al
miscredente?
Tutti
i
dispiaceri
e
i
conflitti
si
eliminano
con
l'amore.
La
vita
ha
già
una
serie
di
difficoltà
da
accettare,
come
possiamo
mostrarci
più
problematici
dei
nostri
problemi?
Ma
chi
ci
vuole?
Meglio
che
i
nostri
figli
vedano
in
noi
una
fonte
di
gioia
e
di
pace
o
i
nostri
problemi?
Dio
ci
dà
la
forza
di
superare
qualsiasi
prova
se
abbiamo
fiducia
in
lui,
conosce
i
momenti
che
viviamo
a
causa
del
nostro
disordine.
Le
persone
più
tristi
e
vestite
a
lutto,
che
accorrono
a
tutti
gli
avvenimenti
drammatici
con
la
corona
in
mano,
se
vedono
dei
soldi
per
terra
durante
la
preghiera,
si
dimenticano
di
ciò
che
stanno
facendo.
È
la
nostra
ipocrisia.
Siamo
avari,
non
umili,
perché
prevale
l’interesse
personale.
La
Madonna
vuole
cristiani
veri,
equilibrati,
che
sappiano
vivere
i
tempi:
c'è
un
tempo
per
vivere,
per
morire,
per
riposare,
per
mangiare.
Si
passi
quel
tempo
con
coerenza,
perché
poi,
quando
uno
per
vent'anni
mangia
un
certo
cibo,
gli
viene
la
nausea
e
il
suo
fisico
lo
rifiuta.
Tanti
cristiani
sono
rassegnati
perché
si
sono
imposti
dei
ritmi
sbagliati.
Il
nostro
fisico
è
fatto
anche
di
cose
terrene,
gestiamole,
gustiamole,
ma
non
facciamoci
schiavizzare
da
esse.
La
nostra
responsabilità
è
anche
quella
di
condividere
momenti
di
gioia,
come
dice
il
Signore
all'apostolo
Giovanni:
"Se
qualcuno
ascolta
la
mia
voce
e
mi
apre
la
porta,
io
verrò
da
lui,
cenerò
con
lui
ed
egli
con
me.
"
(Ap.
3,20).
Dunque
viene
a
casa
nostra
per
mangiare,
non
per
pregare
o
rattristarci.
Offriamo
la
gioia
di
essere
stati
creati,
conservati e fatti cristiani.
Se non sappiamo vivere noi, lasciamo vivere almeno gli altri.
IL REPRESSO
L’uomo
non
riesce
più
ad
amare
perché
si
allena
solamente
sulla
tristezza
e
sull'angoscia,
vuole
rinunciare
a
tutto.
La
Bibbia
è
piena
di
esortazioni
come
rallegratevi
e
gioite.
Chi
ha
detto
a
noi
cristiani
che
dobbiamo
creare
tenebre
intorno
alla
luce?
I
più
grandi
drammi
escono
dalle
persone
che
vogliono
chiudersi
in
se
stesse
e
rinunciare
a
vivere
la
propria
vita
nel
modo
giusto.
I
perversi
e
i
mostri
nascono
nelle
persone
represse
e
limitate,
sembrano
le
più
riservate,
composte,
educate,
rifiutano
la
vita
mondana,
ma
commettono
delle
“porcate”
che
non
hanno
limite:
violentano
e
sopprimono
la
vita
di
piccoli
innocenti,
si
accoppiano
con
animali
e
usano
certi
oggetti...
Queste
depravazioni
avvengono
in
grande
percentuale
fra
le
mura
domestiche.
Una
persona
che
ha
un
amante,
per
assurdo,
non
commette
questi
drammi,
è
più
sincera,
non
si
scandalizza
degli
altri
e
magari
non
va
neanche
in
chiesa.
Ecco
perché
Isaia
dice:
”Anche
se
moltiplicaste
le
vostre
preghiere,
io
non
ascolterei:
le
vostre
mani
grondano
sangue”(
1,15).
La
Bibbia
mette
in
guardia
dall’accoppiarsi
con
gli
animali
e
Gesù
usa
parole
molto
dure
verso
chi
scandalizza
i
più
piccoli.
Dimostriamo
dignità,
prima
di
tutto
nel
corpo,
poi
preghiamo
come
si
deve,
in
armonia
e
letizia.
Se
non
siamo
gioiosi,
alleniamo
nostro
cuore
alla
tristezza,
alla
repressione
e
tutte
le
cose
che
accadono
le
vediamo
solo
in
un
modo
tenebroso.
Un
bambino
che
è
stato
sottomesso
duramente
dalla
famiglia
è
triste
e
angosciato,
non
sa
nemmeno
cos'è
l'amore.
Una
mamma
che
vuole
tenere
sotto
la
sua
protezione
un
figlio,
trattandolo
a
20
anni
come
se
ne
avesse
5,
sbaglia,
perché
poi
cresce
con
dei
traumi
che
sfociano
nella
perversione.
Così
una
persona
di
50
o
60
anni
non
può
pensare
che
una
più
giovane
faccia
la
sua
esperienza.
Ognuno
viva
la
sua
età.
Non
bisogna
reprimere
nessuno,
perché
a
forza
di
farlo
il
cuore
si
indurisce,
non
sa
più
neanche
vivere
e
gioire.
In
una
coppia
quando
non
ci
sono
più
certi
equilibri,
si
distrugge
l'amore
e
poi
uno
ne
combina
di
tutti
i
colori.
L'unico
organo
del
nostro
corpo
che
dovremmo
reprimere
è
quello
che usiamo di più, la lingua.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
Chi non sa gioire non sa pregare
© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
Monte Misma - Oasi della Pace - via Spersiglio 25 Pradalunga (Bergamo)