Un deserto sul Misma
Nel
mondo
c'è
una
grande
confusione:
da
Adamo
ed
Eva
ad
oggi
la
cosa
che
ha
portato
più
danno
in
tutti
i
tempi
all'uomo,
meritandosi
i
castighi
di
Dio,
è
stata
l
a
disobbedienza.
Se
sappiamo
trarre
le
conclusioni,
possiamo
capire
che
la
disobbedienza
ha
sempre
irritato
Dio
ed
ha
causato
gli
scismi
dall'unica
legge
che
ci
ha
dato.
Memori
di
questo
ci
conviene
obbedire.
Ecco
perché
il
Signore
al
di
là
di
certi
comportamenti
che
noi
siamo
subito
pronti
ad
offrire
come
preghiere,
pellegrinaggi,
messe,
digiuni,
ci
chiede
qualcos'altro.
Conosciamo
la
nostra
responsabilità?
Siamo
a
conoscenza
di
quella
legge
che
noi
dobbiamo
rappresentare
o
la
conosciamo
il
modo
superficiale?
Noi
siamo
i
portatori,
i
raccoglitori
della
legge
che
è
partita
millenni
fa,
la
legge
che
Dio
ha
dato
ad
Abramo,
Isacco,
Giacobbe
e
Mosé.
Però
noi
non
la
conosciamo,
perché
gli
stili
comportamentali
dei
nostri
padri
non
erano
come
i
nostri,
non
era
permesso
loro
di
divagare,
di
decidere,
come
sembra
che
vogliamo
fare
noi;
non
si
concedevano
le
nostre
libertà.
Come
cristiani
abbiamo
un
compito
ben
preciso
perché
non
siamo
figli
della
teoria
o
della
scienza,
ma
del
Creatore,
di
Colui
che
ha
creato
tutto,
che
ha
un
potere
su
tutto
e
tutti,
e
può
cambiare
le
sorti
del
mondo
in
ogni
momento.
Nel
corso
dei
secoli
ci
siamo
talmente
allontanati
da
Dio
e
dalla
sua
legge,
che
non
sappiamo
più
neanche
la
nostra
origine,
la
nostra
paternità.
Sembriamo
figli
della
ragione
e
della
materia,
quando
in
realtà
non
siamo
altro
che
un
microbo
nell'universo.
Dio
ha
creato
il
mondo
per
metterlo
a
nostra
disposizione,
come
un
immenso
beneficio,
e
noi,
senza
rendercene
conto,
con
arroganza
e
presunzione,
ci
siamo
sentiti
padroni
di
questa
meraviglia,
dimenticandoci
di
essere
solo
servi.
Cosa
vogliamo
di
più
per
capire
che
la
nostra
condizione
è
servile?
Il
Signore
non
ci
permetterà
quello
che
non
ha
mai
permesso
a
nessun
altro
popolo.
Da
quando
Dio
ha
depositato
la
sua
legge
sulla
Terra
è
intervenuto
in
tanti
modi
per
modificarla,
chiedendo
un
comportamento
diverso
man
mano
che
la
conoscenza
aumentava,
per
farci
capire
che
dobbiamo
ubbidire,
non
per
farci
ragionare,
commentare
o
approvare
quello
che
Lui
ha
deciso.
L'ultimo
che
ha
posto
a
compimento
tutto
questo
è
stato
Gesù,
il
quale
ci
ha
dato
l’undicesimo
comandamento
(quello
che
in
generale
non
rispettiamo),
ma
non
ha
abolito
la
legge
del
vecchio
Testamento.
Quindi
dobbiamo
conoscerla
perché
Dio
non
concede
disobbedienza,
sa
che
nonostante
la
nostra
fragilità,
il
si
o
il
no
dipende
esclusivamente
da
noi.
Dalla
Sacre
Scritture
apprendiamo
che
il
Signore
ha
punito
la
disobbedienza
del
popolo
che
era
stato
liberato
dalla
schiavitù
dell'Egitto
in
una
misura
molto
severa.
Il
perché
non
ci
è
dato
da
conoscere,
ma
abituati
come
siamo
a
ragionare,
sembra
che
per
i
nostri
avi
il
castigo
di
Dio
sia
stata
una
ingiustizia.
Ci
sfuggono
però
tanti
particolari.
Solo
lo
Spirito
Santo,
il
maestro
per
eccellenza,
può
farci
fare
i
vari
collegamenti
dall'antico
al
nuovo
Testamento
(non
dal
punto
di
vista
storico,
si
intende..).
Se
non
riusciremo
a
mettere
in
fila
tutte
le
nostre
idee,
potremmo
anche
disonorare
la
legge
di
Dio,
senza
volerlo,
perché
se
non
c'è
onore,
c'è
disonore.
Di
tutte
le
epoche
storiche,
mai
come
la
nostra
generazione
è
informata
sulla
verità
rivelata;
questo
deve
essere
per
noi
un
grande
motivo
di
soddisfazione
e
di
stimolo
per
vivere
con
coerenza
la
nostra
scelta
e
per
rappresentare
il
volto
di
Dio
davanti
a
tutti
popoli.
Ecco
perché
sarebbe
molto
meglio
non
parlare
di
Dio
piuttosto
che
parlarne
in
un
modo
sbagliato,
per
non
deformare
la
sua
immagine,
per
non
scoraggiare
gli
altri
ad
avvicinarsi
alla
verità.
Cosa
dirà
il
Signore
della
nostra
testimonianza?
Saremo
stati
all'altezza
della
situazione?
Ci
darà
il
premio
o
un
castigo?
Non
dobbiamo
essere
individualisti
perché
la
Chiesa
è
stata
fatta
per
raggruppare
i
figli
di
Dio,
non
per
tenerli
uno
distante
dall'altro
in
disarmonia
spirituale.
Il
Signore
sa
in
che
misura
siamo
disorientati
e
confusi,
sa
che
non
è
colpa
nostra,
perché
c'è
una
regia
occulta
che
muove
tutto
questo
per
dividere
i
popoli
e
per
confondere
la
verità.
La
nostra
mente
è
ormai
impregnata
di
troppa
razionalità
e
condizionata
da
cose
terrene,
ma
con
la
ragione
nessuno
si
è
mai
abbandonato
a
Dio,
nemmeno
i
santi.
Non
dobbiamo
rafforzare
la
mente,
ma
la
testimonianza
anche
se
a
volte
è
dura
e
contro
logica.
Il
Signore
lo
fa
anche
per
metterci
alla
prova,
per
vedere
la
nostra
reazione
davanti
a
ciò
che
a
noi
non
sembra
giusto.
Ci
chiede
l'obbedienza
senza
replica
e
senza
condizioni,
senza
se
e
senza
ma.
Certo
bisogna
avere
il
santo
timor
di
Dio,
non
la
paura
di
Dio,
e
dire:
“Se
tu
Signore
mi
hai
dato
questa
legge,
io
la
rispetto
e
non
voglio
essere
tuo
consigliere”.
L’obbedienza
alla
parola
di
Dio
è
l’origine
del
bene;
si
contraddistingue
dall'umiltà, dalla carità, dal desiderare il bene dell'altro, dal non creare problemi a chi ci ha fatto del male.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
La disobbedienza origina il male e la confusione
© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
Monte Misma - Oasi della Pace - via Spersiglio 25 Pradalunga (Bergamo)