Un deserto sul Misma
Tutto
il
dolore
che
sale
da
questa
terra
è
dovuto
al
fatto
che
rifiutiamo
le
leggi,
i
comandamenti
e
i
decreti
di
Dio;
commettiamo
azioni
inique
contro
i
nostri
simili,
ci
eliminiamo
a
vicenda,
ci
giudichiamo,
ci
critichiamo,
ci
accusiamo
vicendevolmente
a
partire
dal
nostro
ambito
familiare.
La
vita
di
per
sé
ha
già
il
suo
peso
da
portare
avanti,
ma
se
a
questo
aggiungiamo
quelli
che
derivano
dalla
nostra
presunzione
e
dal
nostro
egoismo,
veniamo
automaticamente
coinvolti
in
un
malessere
terribile
che
ci
porta
a
vivere
nell'afosità,
nella
pesantezza
e
nella
tristezza.
Se
avessimo
un
cuore
sereno,
un'anima
leggera
e
gioiosa,
quanti
mali
elimineremmo
dalla
nostra
vita!
Immaginiamoci
che
Maria
Santissima
si
presenti
davanti
a
noi:
vedendo
tanta
potenza,
tanto
splendore
e
tanta
meraviglia,
sparirebbero
tutti
i
nostri
problemi.
Quanti
pensieri
potremmo
cambiare,
quante
incertezze
svanirebbero,
quanti
preconcetti
e
quante
inutili
premeditazioni
che
abbiamo
nel
profondo
del
nostro
cuore
all'improvviso
non
esisterebbero
più.
Davanti
a
una
figura
così
immensa,
piena
d’amore,
di
dolcezza,
di
bellezza
e
di
disponibilità,
ci
renderemmo
conto
di
avere
veramente
colei
di
cui
possiamo
fidarci,
che
può
intercedere
per
noi.
Ci
sentiremmo
stimolati
a
fare
la
nostra
parte.
Allora
vuol
dire
che
i
problemi
ce
li
creiamo
noi!
Eppure
il
Signore
ci
ha
detto:
"Beato
colui
che
ha
creduto
pur
non
avendo
veduto"
.
Perché
abbiamo
bisogno
di
un'apparizione,
di
una
prova,
per
cambiare
la
nostra
vita,
sapendo
che
potremmo
vedere
la
Madonna
e
Gesù
col
nostro
cuore?
Mai
abbiamo
conosciuto
storie
di
santi
che
hanno
gioito
e
si
sono
esaltati
davanti
ad
un’apparizione.
Conosciamo
invece
che
quell'esperienza
li
ha
segnati
nella
prova
della
vita,
nella
fatica,
nelle
rinunce,
nelle
sofferenze,
nelle
umiliazioni
e
nei
giudizi.
Perché
vogliamo
avere
la
parte
che
dopo
non
sappiamo
sostenere?
Chi
di
noi
sarebbe
in
grado
di
reggere
tanta
sofferenza
per
avere
avuto
il
beneficio
di
una
visione?
Troppe
volte
ci
dimentichiamo
del
bene
e
ci
lasciamo
prendere
dalla
lamentela!
La
cosa
migliore
è
quella
di
lodare
e
ringraziare
il
Signore
con
uno
spirito
contrito
e
umiliato,
per
tutte
le
volte
che
il
nostro
egoismo
ha
avuto
l'ardire
di
spodestarlo,
mettendo
sul
suo
trono
delle
nullità.
Uno
spirito
contrito
e
umiliato
è
a
conoscenza
del
fatto
che
offendiamo
il
Signore
ogni volta che non accettiamo la parola carità, amore, perdono.
PERCHE’ NON SIAMO FELICI?
Il
Signore
vuole
farci
pregustare
le
meraviglie
del
paradiso
qui
su
questa
terra,
mentre
noi
vogliamo
provare
le
esperienze
negative.
Abbiamo
dei
punti
oscuri,
dei
lati
comportamentali
che
ci
impediscono
di
riconoscere
la
vera
gioia.
Se
la
nostra
anima
fosse
linda
e
non
contaminata
da
azioni
inique
e
inutili,
sentiremmo
la
gioia,
non
avremmo
più
agganci
con
la
critica,
la
mormorazione
e
il
giudizio.
Q
uando
non
siamo
felici
dentro
è
perché
abbiamo
qualcosa
che
ci
pesa
sulla
coscienza
e
sull'anima:
la
legge
di
Dio
e
spietata,
non
concede
divagazioni
per
nessuno.
Quando
siamo
davanti
a
una
prova
non
chiediamoci
più
cosa
vuole
il
Signore
da
noi,
ma
cosa
vogliamo
noi
dal
Signore.
Sicuramente
non
può
darci
quello
che
ci
aspettiamo
come
gratificazione,
né
vuol
farci
diventare
dei
personaggi
di
primissimo
livello
che
condannano
il
prossimo...
Il
Signore
ci
ha
creati,
ci
ha
dato
un
mondo
a
misura
d'uomo,
la
materia
prima
per
sostenerci,
il
benessere
economico,
una
casa.
Ci
ha
contornato
di
meraviglie:
il
sole,
la
luna,
le
stelle,
l’acqua,
l'aria,
la
vegetazione...
La
sua
potenza
ci
tiene
sospesi
nell'universo
creato
sul
pianeta
terra..
E
noi,
invece
di
riconoscere
questi
stupori,
ci
emozioniamo
di
più
davanti
a
cose
che
non
contano!
Cosa
vogliamo
ancora
da
Dio?
La
frase
più
logica
che
dovrebbe
uscire
da
noi
è:
"Niente".
Perché
allora
non
siamo
felici?
Vuol
dire
che
vogliamo
qualcosa
di
più
oltre
a
tutto
quello
che
il
Signore
ci
ha
dato.
C'è
un
ciclo
naturale
dell'universo
che
ci
coinvolge
in
un
miracolo
immenso
e
meraviglioso:
da
un
seme
cresce
un
fiore
seguendo
un
colore,
un
profumo
e
uno
sviluppo
ben
preciso,
il
sole
ci
scalda
con
una
giusta
temperatura,
da
un
atto
d'amore
nasce
un
figlio…
Tutto
è
a
misura
d'uomo,
non
è
un
fatto
naturale!
Vergogniamoci
di
ciò
che
vogliamo
dal
Signore,
perché
pretendendo
qualcosa
in
più
dimostriamo
di
essere
soltanto
vanitosi
e
pretenziosi.
Ma
non
sappiamo
dare
niente
al
Signore?
Non
è
sufficiente
per
essere
felici
quello
che
il
Signore
ci
ha
dato?
E
si
che
ha
pensato
proprio
a
tutto!
Non
solo
un
Dio
creatore,
ma
un
Dio
che
ci
ha
detto
come
dobbiamo
comportarci
e
chi
ci
ha
insegnato
a
pregare.
Nessun
potente
della
terra
ha
lasciato
in
eredità
all'uomo
quello
che
ha
lasciato
Dio;
la
sua
legge
è
la
base
portante
di
ogni
teoria,
persino
per
gli
atei.
Perché
facciamo
fatica
a
volerci
bene
davanti
a
un
Dio
che
ci
ha
dimostrato
tanto
amore?
Perché
non
riusciamo
a
capire
che
colui
che
ci
ha
dato
la
legge
è
l'unico
vero
Dio?
Perché
invece
di
diffondere
la
sua
legge,
trasmettiamo
il
nostro
egoismo
e
la
nostra
ragione?
Quale
soddisfazione
pensiamo
di
trovare?
Ecco
perché
il
Signore
in
ogni
epoca
si
lamenta
della
disobbedienza
nel
suo
popolo
e
si
rattrista
vedendo
l'arroganza
e
l'ipocrisia
di
coloro
che
ama
infinitamente.
Non
saremmo
tristi
anche
noi
davanti
al
tradimento
di
una
persona
cara?
Quella
di
non
riconoscere
la
legge
di
Dio
come
base
della
nostra
vita
è
l'offesa
più
grande
che
gli
arrechiamo,
ancor
più
dei
nostri
peccati.
Non
restiamo
indifferenti
davanti
a
ciò
che
fa
soffrire
colui che si è compiaciuto nel crearci!
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
Perchè siamo poco intelligenti?
© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
Monte Misma - Oasi della Pace - via Spersiglio 25 Pradalunga (Bergamo)