Un deserto sul Misma
Gesù
ha
pianto
sulla
sua
città
perché
non
ha
riconosciuto
il
tempo
in
cui
è
stata
visitata.
È
il
Vangelo
di
Luca
ancora
molto
attuale
(c.19,41-44)
che
ci
invita
a
riconoscere
i
segni
dei
tempi.
La
presenza
del
Signore
non
è
preannunciata
o
limitata,
ma
24
ore
al
giorno,
non
ci
lascia
mai
soli.
Non
riguarda
solo
Gerusalemme,
perché
la
nostra
città
è
la
nostra
casa
che
visita
ogni
attimo
della
nostra
vita.
Potrebbe
essere
un
grandissimo
peccato
non
riconoscere
la
potenza
di
Dio,
che
ci
fa
continuare
imperterriti
con
la
nostra
linea,
più
comoda
per
noi,
creando
danni
immensi
alla
nostra
fede.
È
più
giusto
realizzare
quello
che
ci
chiede
il
Signore
o
far
fare
al
Signore
quello
che
vogliamo
noi?
Il
Dio
creatore
del
mondo
ha
il
potere
su
tutte
le
cose,
perché
non
obbediamo?
Abbiamo
così
ribaltato
la
verità,
da
convincere
il
Signore
ad
accettare
le
nostre
logiche
per
adeguarsi
ai
nostri
tempi
e
addirittura
promuovere
leggi
attraverso
il
peccato.
È
una
cosa
nauseante.
Rinneghiamo
volutamente
e
con
facilità
la
parola
del
Signore,
per
poi
credere
di
farlo
intervenire
con
due
misere
preghiere.
Non
si
ottiene
così
il
paradiso,
è
un'offesa
a
quella
Croce
e
ai
santi
che
hanno
dato
la
vita.
Abbiamo
tolto
dalla
Bibbia
interi
concetti,
perché
Gesù
ha
detto
che
le
preghiere
non
hanno
niente
a
che
fare
con
la
nostra
vita
cristiana,
sebbene
siano
una
linfa
vitale
per
la
nostra
anima.
A
cosa
servono
quando
poi
critichiamo
e
giudichiamo
il
mondo
intero?
Il
Vangelo
ci
porta
la
gioia
quando
lo
viviamo
nel
modo
giusto,
con
una
conoscenza
completa,
a
prescindere
dai
nostri
problemi.
Quanti
cristiani
lo
mettono
in
pratica?
Il
valore
della
nostra
fede
è
molto
più
preziosa
dell'oro
fino,
che
pur
destinato
a
perire,
tuttavia
si
prova
col
fuoco
(1Pt.
c.1).
Il
Signore
non
ci
illude,
perciò
non
illudiamo
gli
altri,
l'elemento
insostituibile
che
ci
dà
la
fede
autentica,
la
completezza
tra
materia
e
spirito,
è
la
croce.
Perché
desideriamo
che
ci
venga
tolto
il
nostro
beneficio?
E’
dalla
spremitura
che
fuoriesce
l'olio
o
il
vino
più
buono,
se
abbiamo
paura
di
essere
torchiati
non
uscirà
mai
la
cosa
migliore
da
noi.
La
legge
naturale
non
verrà
mai
cambiata.
Siamo
così
diversi
da
quello
che
il
Signore
vuole
da
noi…
Parliamo
ancora
di
segni
e
se
scoprissimo
che
la
Madonna
non
ha
mai
fatto
alcun
miracolo?
Quando
alle
nozze
di
Cana
disse
che
non
c'era
più
vino,
a
chi
si
è
rivolta?
Maria
Santissima
intercede
per
noi,
ma
l’artefice
di
tanta
grazia
è
suo
Figlio.
Come
possiamo
rivolgerci
a
lei
pensando
che
ci
tolga
la
croce,
quando
Gesù
ha
detto
di
prendere
la
nostra
croce
e
di
seguirlo?
Vogliamo
cambiare
le
carte
in
tavola
in
nome
della
Madonna
e
decristianizzare
il
mondo?
Non
merita
più
rispetto?
Ecco
perché
davanti
a
un
piccolo
problema
ci
lamentiamo.
Dimostriamo
di
non
aver
paura:
nessuna
prova
triste
e
angosciosa
ci
può
togliere
la
gioia
del
cuore,
anche
davanti
ad
un
momento
difficilissimo
della
nostra
vita.
Perché
non
la
consideriamo
perfetta
letizia?
E
se
il
Signore
lasciasse
andare
le
cose
come
sono
per
metterci
alla
prova?
Quando
abbiamo
fatto
del
bene
a
una
persona,
proviamo
una
gioia
superiore
a
quando
riceviamo
dei
favori,
perché
siamo
ricambiati
dal
nostro
stesso
amore.
Questo
sentimento
Gesù
l'ha
conosciuto
fino
all'ultimo
respiro
della
sua
vita
terrena.
Chi
ha
fatto
il
militare
qualche
anno
fa
avrebbe
voluto
evitare
una
cosa:
la
puntura
iniziale.
Era
dolorosa,
ma
per
tanto
tempo
la
persona
non
si
ammalava
più,
così
è
la
prova
del
Signore,
dà
solo
benefici.
La
croce
non
possiamo
evitarla,
ma
abbiamo
fiducia,
Lui
ha
vinto
il
mondo;
ci
chiede
coraggio,
di
andare
contro
l'uragano,
non
per
farci
del
male,
ma
per
gioire
in
questa
terra
ed
uscire
vittoriosi.
Non
diciamo
più
che
il
Signore
ci
ha
dato
una
croce,
è
offensivo.
Che
immagine
diamo
di
Dio
agli
atei?
Lui
non
costruisce
le
croci,
semmai
ce
la
toglie,
lo
facciamo
noi
con
le
nostre
scelte
non
giuste,
con
l’orgoglio,
e
magari
le
costruiamo
anche
gli
altri.
E’
con
la
fede
che
amiamo
il
nostro
nemico,
se
sapessimo
accettare
i
comportamenti
poco
corretti
di
nostro
fratello,
ci
sarebbero
molte
meno
croci.
Anche
i
santi
hanno
fatto
un
salto
di
qualità
quando
hanno
accettato
le
sofferenze,
le
malattie
e
le
umiliazioni
più
grandi.
Però
erano
felici,
non
si
lamentavano.
Stiamo
lontano
da
chi
ci
presenta
una
situazione
più
addolcita
e
gradevole,
ma
andiamo
da
coloro
che
ci
dicono
le
cose
come
sono
state
rivelate.
Saremmo
disposti
a
portare
un
po'
la
croce
di
nostro
fratello
che
ci
ha
perseguitato?
Dovremmo
offrire
il
pranzo
a
coloro
che
ci
fanno
guadagnare
il
paradiso,
non
offenderli.
Dopo
questi
insegnamenti chiediamo al Signore di darci la forza di portare la croce, quella che abbiamo costruito con i nostri errori.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
La crode fortifica la fede
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