© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
Il
cristiano
mette
in
dubbio
sé
stesso
non
gli
altri.
Perché
pensiamo
di
essere
difensori
della
verità
parlando
dei
difetti
degli
altri?
Gesù
potrebbe
dirci:
“
fatti
i
cavoli
tuoi
”!
Alcune
persone
possono
essere
arrivate
al
culmine
di
una
situazione
che
non
conosciamo
e
sono
esasperate,
ecco
perché
non
dobbiamo
giudicare.
Quante
sentenze
emettiamo
in
una
giornata?
Fate
tutto
senza
mormorazioni
e
senza
critiche
perché
siate
irreprensibili
e
semplici
figli
di
Dio,
immacolati,
in
mezzo
a
una
generazione
perversa
e
degenere,
nella
quale
dovete
splendere
come
astri
nel
mondo
(Fil.2,14-15).
Quando
qualcuno
si
comporta
male
o
in
modo
criticabile,
pensiamo
alle
motivazioni
che
l’ha
portato
a
reagire
così.
Portiamo
la
nostra
vicinanza
non
la
nostra
condanna.
Non
facciamo
gli
errori
dei
farisei
che
si
sono
scandalizzati
quando
Gesù
ha
ribaltato
i
tavoli
nel
tempio.
Il
mondo
peggiora
sempre
più
per
i
nostri
inutili
commenti,
le
nostre
inutili
definizioni,
le
nostre
teorie
che
non
esistono
quando
non
c’è
un’armonia
familiare.
Chi
di
noi
è
pronto
a
difendere
la
persona
che
in
quel
momento
è
attaccabile
per
un
suo
comportamento?
Chi
invece
dice
che
è
stato
deluso
da
quel
modo
di
fare,
offende
il
Signore
e
parla
come
un
demone.
Smettiamola
di
scandalizzarci
del
comportamento
degli
altri,
se
Dio
lo
accetta
perché
non
dobbiamo
accettarlo
noi?
Non
bisogna
parlare
per
simpatia
o
per
antipatia
perché
poi
si
stendono
dei
veli
pietosi
dove
non
si
dovrebbe
o
si
aggiunge
quello
che
non
si
dovrebbe
aggiungere.
È
facile
sbagliare,
si
pecca
di
omissione
o
si
è
ipocriti.
Maria
Santissima
è
una
creatura
meravigliosamente
bella,
quando
ci
guarda
con
i
suoi
occhi
caritatevoli
ci
supplica
di
non
disperarci,
di
non
angosciarci,
di
non
essere
permalosi,
invidiosi,
ma
di
amare.
Di
non
andare
in
cerca
di
giudizi
che
non
spettano
a
noi,
ma
di
volerci
bene
anche
con
i
nostri
difetti.
A
distanza
di
tempo
possiamo
capire
perché
alcuni
hanno
avuto
certe
reazioni,
ma
ormai
è
troppo
tardi
perché
non
abbiamo
accettato subito la parte migliore.
ALMENO MENTALMENTE
“Lascia
tutto
e
seguimi…”,
cosa
siamo
disposti
a
lasciare
per
seguire
Gesù?
Niente!
Che
cosa
se
ne
fa
delle
nostre
misere
preghiere,
dette
il
più
delle
volte
per
necessità
e
non
per
amore?
Siamo
morbosamente
attaccati
a
tutto
ciò
che
dobbiamo
lasciare
nella
nostra
vita
e
per
una
eredità
odiamo
i
nostri
parenti.
Non
sappiamo
nemmeno
offrire
un
atto
di
accettazione
o
di
sopportazione.
Nemmeno
mentalmente
siamo
pronti
a
lasciare
qualcosa
per
seguire
Gesù.
Per
fare
questo
ci
vuole
un
atto
di
coraggio.
Se
non
otteniamo
la
grazia
siamo
pronti
a
lamentarci,
apriamo
bocca
solo
per
dire
le
nostre
insoddisfazioni,
ma
questo
non
vuol
dire
essere
cristiani.
L’unica
nostra
ricchezza
è
la
superbia.
La
vera
ricchezza
sarebbe
accettarci
così
come
siamo.
Riusciamo
ad
accettare
un’ingiustizia
senza
replicare?
Perché
ci
lamentiamo
sempre?
Ogni
Papa
si
è
presentato
con
una
caratteristica
diversa
ma
tutti
sono
uniti
da
un
unico
linguaggio,
quello
dell’amore.
Sappiamo
amare
i
nostri
familiari?
Compassione
significa
accettare
i
problemi
del
fratello
e
condividerli.
Purtroppo
tutti
sostengono
la
polemica,
la
confusione,
la
critica,
la
scontentezza.
Perché
dobbiamo
condannare
uno
che
non
si
comporta
bene
quando
Gesù
ha
recuperato
la
pecorella
smarrita?
Dov’è
l’amore?
Che
bello
essere
felici
e
sapere
accettare
tutte
le
tribolazioni,
le
umiliazioni,
le
offese.
Non
lasciamoci
prendere
dall’istinto.
SI È ADDORMENTATO PERCHÉ HA FIDUCIA
DI NOI
Quando
il
mare
era
in
tempesta
Gesù
dormiva.
Perché
si
è
addormentato?
Aveva
fiducia
degli
apostoli
che
avrebbero
fatto
tutto
il
possibile
per
affrontare
quella
situazione
e
tornare
a
riva
salvi.
Così
ha
fiducia
di
noi.
Quella
tempesta
è
da
paragonare
al
tempo
di
oggi,
di
assoluta
immoralità
cristiana,
dove
in
ogni
ambiente
non
c’è
serenità
ma
preoccupazione.
Mai
c’è
stata
una
intolleranza
spirituale
come
questa.
Vediamo
dei
vantaggi
nei
soldi
ma
non
nella
parola
di
Dio,
così
facciamo
di
tutto
per
salvare
il
nostro
corpo
e
niente
per
salvare
l’anima.
Non
vogliamo
leggere
il
Vangelo
perché
sappiamo
che
dobbiamo
cambiare
vita.
Pur
vivendo
in
un
contesto
degenere,
il
Signore
ci
dice
che
ha
fiducia
di
noi,
che
può
dormire
sonni
tranquilli
nonostante
i
nostri
difetti.
Ha
fiducia
di
noi
perché
possiamo
fare
il
nostro
massimo.
Riusciamo
ad
accettare
le
persone
moleste?
Come
possiamo
pensare
di
risolvere
i
problemi
con
le
nostre
orazioni
quando
non
facciamo
il
massimo
di
quello
che
possiamo
fare,
ad
amare?
La
legge
ebraica
che
imperversava
ai
tempi
di
Gesù
era
durissima,
così
quella
romana,
eppure
Lui
non
contestava
né
provocava.
Non
fomentava
un
ceto
contro
l’altro.
Non
è
una
dimostrazione
d’amore
sopportarsi
a
vicenda,
bisogna
essere
contenti
di
vivere
insieme.
Portiamo
noi
parole
di
fede,
di
incoraggiamento
e
di
speranza
laddove
ci
sono
le
lacune
e
la
disperazione?
L’amore
che
ci
chiede
il
Signore
è
quello
di
far
felice
l’altro
in
un
modo
disinteressato,
senza
mai
chiedere
niente
in cambio.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul
monte Misma
Monte Misma -
Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono