Un deserto sul Misma
Chi
è
per
noi
il
Signore?
E
chi
siamo
noi
davanti
al
Signore?
Nel
nostro
cuore
abbiamo
desiderio
di
chiedere
qualcosa
o
il
desiderio
di
lodarlo
e
ringraziarlo
per
tutto
quello
che
ha
fatto
per
noi?
Pensiamo
di
pregare
per
ottenere
un
premio
o
di
dover
rispettare,
onorare
e
trasmettere
la
sua
legge?
Che
assurdità:
ci
sentiamo
di
avere
dei
diritti
ma
non
dei
doveri,
abbiamo
trasformato
i
debiti
in
crediti!
Le
verità
contenute
nella
Bibbia
sono
ancora
precise
e
perfette
come
Dio
le
ha
incise
sulle
tavole
della
legge
date
a
Mosé.
Noi
abbiamo
fatto
l'errore
gravissimo
di
modificarne
il
contenuto,
togliendo
e
aggiungendo
da
quello
che
è
già
scritto,
con
la
conseguenza
che
i
veri
cristiani
oggi
sono
inferiori
di
numero
ai
tifosi
di
una
squadra
di
calcio.
Che
tristezza!
Dio
che
è
morto
sulla
croce
per
salvarci
ha
meno
adepti
di
una
squadra
di
calcio!
Un
paragone
che
ci
deve
fare
vergognare..
Questo
è
avvenuto
perché
di
generazione
in
generazione
non
abbiamo
fatto
il
nostro
dovere,
non
abbiamo
testimoniato
la
verità
che
dovevamo
testimoniare
e
così
abbiamo
impedito
anche
agli
altri
di
conoscerla.
Sarebbe
meglio
dare
le
dimissioni,
perché
chi
sa
la
verità
e
non
la
trasmette
è
responsabile
di
una
colpa
molto
grande.
Dobbiamo
ridiventare
quei
cristiani
autentici
perché
non
lo
siamo
più.
Saremo
buoni,
avremo
tante
buone
intenzioni,
ma
manchiamo
delle
fondamenta
principali:
la
bontà
d'animo
e
il
rispetto
dei
comandamenti
di
Dio.
Se
vogliamo
avere
queste
caratteristiche
e
rappresentare
la
nostra
fede
su
questa
terra,
il
Signore
ci
perfezionerà
come
sta
scritto
nel
quarto
capitolo
del
Siracide:
“Dapprima
lo
condurrà
per
luoghi
tortuosi,
gli
incuterà
timore
e
paura,
lo
tormenterà
con
la
sua
disciplina,
finché
possa
fidarsi
di
lui,
e
lo
abbia
provato
con
i
suoi
decreti“.
Il
Signore
usa
anche
questa
misura
per
il
nostro
bene,
per
ammorbidire
la
nostra
“dura
cervice”,
così
come
un
cavallo
selvaggio
ha
bisogno
di
un
domatore
per
essere
addomesticato.
Se
non
troverà
resistenze
in
noi,
non
vivremo
tutto
questo,
ma
lo
vivranno
coloro
che
hanno
orgoglio
e
ostinazione:
proveranno
timore
e
paura,
verranno
tormentati
dalla
sua
disciplina.
Il
cavallo
più
selvatico
se
ben
domato,
diventa
il
miglior
cavallo
della
scuderia.
Se
abbiamo
fatto
degli
errori
non
scoraggiamoci
perché
memori
di
questo
possiamo
diventare
l'esatto
contrario
di
prima.
Finora
il
Signore
ci
ha
lasciato
un
po'
vivere
nella
nostra
condizione
e
adesso
ci
sta
chiamando
nella
sua
scuderia,
ci
vuole
ammansire
e
far
diventare
il
miglior
puledro
della
sua
scuderia
attraverso
la
sua
legge.
Allora
il
Signore
ci
“ricondurrà
sulla
retta
via
e
manifesterà
i
propri
segreti”!
Nessuno
può
conoscere
le
sue
verità,
è
lui
che
ce
le
confida
quando
dimostriamo
che
può
fidarsi
di
noi.
Per
far
parte
di
questa
scuderia
bisogna
essere
meno
individualisti
e
più
uniti
(un
cuore
solo
e
un'anima
sola),
con
lo
stesso
desiderio
di
lodare
il
Signore
e
con
una
bontà
d'animo
esplosiva.
Lasciamoci
domare
dalle
leggi
e
dei
decreti
del
Signore
per
diventare
dei
puledri
di
primissimo
livello,
degli
autentici
cristiani
e
maestri
di
vita,
degni
di
ricevere
i
segreti
di
Gesù.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
Il cavallo domato
© Un deserto sul Misma - Silenzio, preghiera, meditazione, abbandono….
Monte Misma - Oasi della Pace - via Spersiglio 25 Pradalunga (Bergamo)