Un deserto sul Misma
Il
traguardo
che
dobbiamo
raggiungere
davanti
a
Dio
è
di
essere
bravi
o
buoni?
Di
essere
buoni
perché
lui
è
buono.
La
Madonna
è
stata
riconosciuta
da
Dio
come
la
migliore
di
tutte
perché
“ha
guardato
l'umiltà
della
sua
serva”,
non
la
sua
bravura
o
le
sue
capacità.
Il
buono
é
mite
e
umile,
si
lascia
ammansire,
segue
le
direttive
che
gli
vengono
date
attraverso
il
misterioso
intervento
divino.
Il
mondo
purtroppo
a
furia
di
considerare
di
più
i
bravi,
ha
rovinato
tutti
veri
valori
della
vita,
perché
pensa
di
essere
giusto
davanti
a
Dio.
E
si
è
dimenticato
che
la
qualità
più
importante
è
la
bontà
d’animo.
Il
Signore
non
ha
gradito
i
farisei
in
quanto
si
sentivano
bravi
solo
perché
pagavano
la
decima,
facevano
il
digiuno
e
rispettavano
la
legge
del
tempio.
Erano
quelli
“perfetti”
che
si
aspettavano
un
plauso
dagli
altri.
Ma
il
Signore
ha
detto:
"io
non
ti
conosco...",
ha
apprezzato
di
più
il
pubblicano
che
era
il
buono.
E
noi
cosa
diciamo?
Rispettiamo
quella
persona
perché
è
brava,
di
quell'altra
diciamo
che
è
“un
martire”
perché
è
troppo
buona.
Ma
dove
siamo
andati
a
finire!
Quelli
che
il
Signore
predilige
noi
li
declassiamo,
li
escludiamo,
mentre
innalziamo
e
mettiamo
su
un
palmo
di
mano
quelli
che
il
Signore
rifiuta,
i
farisei.
Che
effetto
fanno
su
di
noi
le
preghiere
se
facciamo
esattamente
il
contrario
di
quello
che
dobbiamo
fare?
Perché
la
preghiera
e
il
rispetto
della
legge
di
Dio
invece
di
avere
un'efficacia
positiva
su
di
noi,
ci
imbruttiscono,
ci
rendono
più
duri,
ci
fanno
scandalizzare
delle
mancanze
dei
nostri
fratelli?
Perché
ci
comportiamo
come
il
fariseo?
Per
dare
valore
alle
nostre
azioni
dobbiamo
avere
la
bontà
d'animo,
altrimenti
diventa
una
fatica
inutile.
Questo
deve
essere
un
ammonimento
per
i
superbi.
Essere
bravi
e
buoni
di
per
sé
è
un
fatto
positivo
ed
esserlo
in
umiltà,
sarebbe
perfetto,
ma
solo
pochissimi
raggiungono
questo
traguardo.
Siamo
bravi
quando
non
diciamo
di
esserlo,
perché
se
lo
diciamo
ci
compiacciamo
di
noi
stessi
e,
sentendoci
a
posto
ci
sentiamo
autorizzati
a
giudicare
gli
errori
degli
altri.
Sono
gli
sbagli
che
di
generazione
in
generazione
continuiamo
a
fare.
I
buoni
non
criticano
nessuno
perché
si
sentono
indegni
e
nella
condizione
di
chiedere
perdono
a
Dio,
per
rendersi
disponibili
a
fare
la
sua
volontà.
Quando
siamo
buoni
siamo
anche
bravi,
perché
siamo
buoni
con
il
prossimo,
lo
aiutiamo,
non
lo
critichiamo
per
non
causargli problemi. Solo così lo spirito Santo compirà un miracolo di perfezionamento immenso su di noi.
Confidenze di Maria santissima a Roberto Longhi sul monte Misma
Buoni o bravi?
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